IL CALCIO ITALIANO RISCHIA DI RITROVARSI UN PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO SOTTO PROCESSO – CHIUSE LE INDAGINI, GRAVINA, CHE HA ANNUNCIATO DI ESSERE PRONTO A RICANDIDARSI ALLA GUIDA DELLA FIGC, E’ PROSSIMO AL RINVIO A GIUDIZIO - NESSUNA NORMA OBBLIGA UN CANDIDATO A RITIRARSI IN CASO DI PROCESSO MA LE PRESSIONI SAREBBERO TANTE – GRAVINA SI DIFENDE E RICORDA CHE L’INCHIESTA NASCE DAL FINANZIERE SPIONE PASQUALE STRIANO CHE AVREBBE INIZIATO A INDAGARE “DOPO ESSERSI INCONTRATO CON PERSONE VICINE A LOTITO” (GRANDE NEMICO DEL CAPO DELLA FIGC) – IL PIANO B PREVEDE ABETE AL POSTO DI GRAVINA
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Ne scrive Repubblica che torna sulla chiusura indagini della Procura di Roma in merito a Gravina e il probabile prossimo rinvio a giudizio dell’uomo che è a capo del calcio italiano e che sta per ricandidarsi.
La chiusura delle indagini a carico del presidente della Figc Gabriele Gravina lambisce il destino del calcio italiano e delle sue istituzioni. Perché ora che la procura di Roma ha formalizzato le accuse di appropriazione indebita e autoriciclaggio, all’orizzonte si intravede una richiesta di rinvio a giudizio, forse anche un processo. Proprio quando le elezioni per il rinnovo della più importante tra le federazioni sportive sono alle porte, fissate per il prossimo 3 febbraio. Gravina non è solo indagato: è anche candidato.
E se è vero che un’indagine conclusa non è una sentenza, è altrettanto vero che un eventuale rinvio a giudizio potrebbe creare imbarazzi e dar forza a chi — i rivali politici non mancano — si oppone a un altro “ciclo Gravina”. Tutto si gioca sulle tempistiche, ma nelle aule di giustizia i tempi sono difficili da calcolare.
Repubblica scrive che Gravina sta riflettendo. E ricorda che l’inchiesta nasce – scrive Repubblica – dal finanziere spione Pasquale Striano.
Avrebbe iniziato a indagare dopo essersi incontrato con «persone vicine a Lotito, il quale aveva ragioni di contrasto con il presidente della Figc », ricordano gli atti sul finanziere spione. «Nasce storta ma porta elementi veri», ragiona un navigato investigatore.
Queste le accuse a carico di Gravina:
La prima: la compravendita di libri dietro la quale Gravina avrebbe mascherato un guadagno illecito, una ricompensa per aver conferito a un colosso del settore, la Isg, l’incarico di migliorare gli standard qualitativi della piattaforma di distribuzione degli eventi sportivi della Lega Pro e di progettare sistemi contro la pirateria. E la seconda: l’aver cercato di nascondere il bottino pagando le rate di un mutuo.
Il 25 dicembre scade il termine ultimo per presentare le candidature alla presidenza della Figc. Mancano tre settimane e occorre prendere una decisione, pensare a un piano B nel caso in cui le cose si mettessero male. Si pensa a una doppia candidatura: affiancare a Gravina un amico fidato, Giancarlo Abete, presidente della Lega Dilettanti, nel caso l’attuale numero uno del calcio italiano fosse costretto a fare un passo indietro.
È vero: nessuna norma obbliga un candidato a ritirarsi in caso di processo, inoltre Gravina è determinato ad andare avanti e dimostrare la sua innocenza, poi con i tempi della giustizia magari tra qualche anno arriverà anche la prescrizione. Nel frattempo però quante pressioni e imbarazzi dovrebbero affrontare Gravina e il calcio italiano?