CENTR-AVANTI TUTTA - GARANZINI: "SENZA RIUSCIRE A INCANTARE, LA JUVE SI TROVA A SETTE PUNTI DAL MILAN E CINQUE DALL'INTER CHE DEVE RECUPERARE A BOLOGNA. CON 33 PUNTI ANCORA IN PALIO PUÒ DAVVERO SUCCEDERE DI TUTTO - VLAHOVIC, CHE GIÀ SPACCAVA LE PARTITE CON LA FIORENTINA NON HA PATITO IL SALTO DI QUALITÀ: È RIUSCITO A TRASFORMARE IN ORO GLI ASSIST DI CUADRADO E MORATA, CHE ERANO UNA MEZZA CICCATA E UNA CIOFECA..."
-Gigi Garanzini per “La Stampa”
Senza ancora riuscire a incantare, anche per serie ragioni di organico, il suo passo la Juve lo ha comunque ritrovato. E poiché Inter e Milan nel frattempo lo hanno perso, eccome se l'han perso perché l'una non fa più gol e l'altra non riesce a difenderli, si aprono per la Vecchia Signora prospettive che era follia sperar.
Sette punti dal Milan, cinque dall'Inter che deve recuperare a Bologna, quattro dal Napoli in visita stasera alla Lazio. Con 33 ancora in palio può davvero succedere di tutto. Questo racconta la classifica.
Il campo invece racconta, testimonia sotto giuramento, dell'immanenza di un giocatore che già spaccava le partite in maglia viola e anziché patire il salto di qualità, se non di categoria, se ne esalta in ogni fase del match.
È stato Vlahovic a menare le danze nella fase iniziale, con un assist sciupato da Zakaria, poi un sinistro in un fazzoletto a sfiorare il palo, poi ancora l'apertura a Rabiot che il francese, per una volta, ha pittato sulla fronte di Kean.
È stato lui, di persona personalmente, a riportare avanti la Juve dopo il pareggio tragicomico subìto in mischia, e ancora lui a timbrare il 3-1 su contropiede guidato da Morata. Ma rivediamola al ralenty, la sua prima doppietta bianconera.
Quello di Cuadrado non è un assist, è una mezza ciccata: e ci vuole l'istinto famelico di un grande centravanti per accontentarsi di quel pallone e accomodarselo al meglio. Mentre l'assist di Morata detto tra noi è una ciofeca, perché lo spagnolo la palla gliela mette indietro anziché nello spazio, liberissimo.
Ma Vlahovic se la porta avanti come nulla fosse, e la infila rallentando l'esecuzione, come solo i grandi. Infine, dopo che l'Empoli è tornato sotto e ha pure sfiorato il pari, è lui a un passo dalla panchina di Allegri a difendere l'ultimo pallone dall'assalto della difesa toscana e a guadagnarsi il fallo che precede il triplice fischio.
Il resto della Juve, fidatevi, anche perché ridotto davvero all'osso, continua a non essere granché. In tutti i reparti, che si smarriscono a turno proprio quando la situazione sembra essere in pieno controllo. Eppure, con questo Vlahovic sognare in grande non è più vietato.