CIAK MI GIRA – ALLA FACCIA DI OMICRON, DELLA CRISI IN UCRAINA, E PERFINO DEL PAREGGIO TRA NAPOLI E INTER, “ASSASSINIO SUL NILO” SEMBRA AVER CONVINTO LE PLATEE DI MEZZO MONDO A ANDARE AL CINEMA. E’ PRIMO IN AMERICA E IN ITALIA - FORTE DELLA NOMINATION AGLI OSCAR È RIUSCITO IN SALA “E’ STATA LA MANO DI DIO” DI PAOLO SORRENTINO - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Alla faccia di Omicron, della crisi in Ucraina, delle telefonate tra Biden e Putin e perfino del pareggio tra Napoli e Inter, “Assassinio sul Nilo” diretto da Kenneth Branagh e tratto dal celebre giallone di Agatha Christie, sembra aver convinto le platee di mezzo mondo a andare al cinema. Certo. Non è il successo che fu il precedente “Assassinio sull’Orient Express” nel 2017, 28 milioni di dollari nel suo weekend americano di esordio nel 2017, ma dopo due anni di pandemia, e i magrissimi incassi che hanno fatto i film più old style, penso a “West Side Story”, i 12, 8 milioni di dollari previsti nei tre giorni del primo weekend americano per “Assassinio sul Nilo” sembrano ottimi.
Supera anche la commedia con Jennifer Lopez e Owen Wilson “Marry Me – Sposami”, seconda in America con 8 milioni di dollari previsti, gli stessi che dovrebbe fare alla sua seconda settimana “Jackass Forever”. In Italia stessa situazione. “Assassinio sul Nilo” è primo anche nel giorno di sabato con 723 mila euro, 98.556 spettatori e un totale di 1, 2 milioni di euro. Non male. “Marry Me – Sposami” è secondo con 127 mila euro, 17.791 spettatori, e un totale di 242 mila euro.
Terzo posto per “Il lupo e il leone”, terzo con 90 mila euro per un totale di 1,8 milioni, seguito di un soffio da “Nightmare Alley” di Guillermo Del Toro con 89 mila euro e un totale di 1,4 milioni. Quinto posto a “Spider-Man: No Way Home” con 84 mila euro e un totale di 24, 1 milioni. Tra i film usciti giovedì l’inglese “After Love” è ottavo con 25 mila euro e la commedia francese “Il discorso perfetto” è nono con 19 mila euro. Non parliamo proprio di film italiani, anche se, forte della nomination agli Oscar è riuscito in sala “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
Decisamente meglio di noi sta il cinema spagnolo, con quattro nomination agli Oscar, comprese quelle della coppia Penelope Cruz – Javier Bardem come migliori attori e due film in concorso al Festival di Berlino. Ai premi Goya, i David di Donatello spagnoli, ha vinto tutto o quasi “Il capo perfetto” di Fernando Leon de Aranoa con Javier Bardem, miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, sceneggiatura, musica e montaggio.
Assolutamente da recuperare se è ancora in sala in Italia, dove è stato del tutto snobbato. Penelope Cruz di “Madres paralelas” ha dovuto cedere il passo alla potente Blanca Portillo in “Maixabel”, ritratto della vedova del governatore basco ucciso dall’Eta che accettò di incontrare nel 2011 gli assassini del marito. Premi speciali a Cate Blanchett e José Sacristan.