COME MAI LA JUVE, CON ARRIVABENE IN TESTA, NON VUOLE ESONERARE ALLEGRI? PERCHE’ NON HA I SOLDI. L’UNICA SOLUZIONE SAREBBE QUELLA INTERNA: MONTERO (ORA ALLA GUIDA DELLA PRIMAVERA). LO SCRIVE "LA GAZZETTA" EDULCORANDO LA PILLOLA. “MONTERO RESTA PUR SEMPRE UN’IPOTESI D’EMERGENZA: SIGNIFICHEREBBE AVER COMPROMESSO ULTERIORMENTE LA STAGIONE” - VIDEO
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ANTONIO BARILLÀ per la Stampa
Dopo le sconfitte con Benfica e Monza, e un avvio di campionato stentato, la Juventus si interroga sul futuro. La posizione di Allegri traballa, ma la dirigenza non vorrebbe mettere in discussione l'attuale guida tecnica dei bianconeri. Non vogliono scaricare su un solo soggetto tutte le colpe. Autocritica di un club dopo 3 stagioni difficili.
LA JUVE NON HA I SOLDI PER ESONERARE ALLEGRI
Nonostante le parole di Arrivabene, che ha definito «follia assoluta» l’idea di esonerare Allegri, la posizione del tecnico livornese è tutt’altro che salda. Neanche Arrivabene si sarebbe aspettato la sconfitta clamorosa col Monza dell’esordiente Palladino. La Juve dopo sette giornate è già a 7 punti dalla vetta.
La Gazzetta dello Sport, nell’edizione online, scrive che ad ora Allegri, effettivamente, non è in discussione. E però (c’è un però) non è più intoccabile. Il punto è che «sostenere un allontanamento dell’allenatore significherebbe affrontare un’altra spesa non prevista, in una fase in cui la Juve sta cercando di far quadrare i conti e rendere più sostenibile il proprio progetto». Proprio per quest’ultimo motivo, la soluzione preferibile in caso di esonero sarebbe una soluzione interna, che porta a Montero. La Gazzetta:
La soluzione interna, che porta dritta al nome di Paolo Montero, resterebbe insomma la più realistica ma anche credibile. Per il suo senso di appartenenza al club (aspetto che pare stia venendo a mancare un po’ troppo – alla squadra – nelle ultime settimane) e, di conseguenza, per come lo accoglierebbero i tifosi in questo momento di crisi.
L’ambiente Juve in questo momento vuole riconoscersi, ha fame di quella identità che l’ha sempre contraddistinta di fronte alle difficoltà. L’ex difensore, ora alla guida della formazione Primavera, viene riconosciuto come uno degli uomini Juve più rappresentativi del Dna bianconero. Ma resta pur sempre un’ipotesi d’emergenza, da attuare eventualmente più avanti: significherebbe, insomma, non trovare più soluzioni ai problemi, e aver compromesso ulteriormente la stagione