CONTE, E’ UNA PROMESSA O UNA MINACCIA? “ROMPEREMO LE SCATOLE FINO ALLA FINE. VELENO E CATTIVERIA PER PENSARE IN GRANDE” – SCONCERTI: “A 11 PARTITE DAL TERMINE, CON ALTRE 3 GARE IN CASA NELLE PROSSIME 4, NON C'È RAGIONE PER NON VEDERE L'INTER TORNATA IN CORSA. NON È LA FAVORITA, MA..” - "LA PARTITA DI MERCOLEDÌ TRA ATALANTA E LAZIO LAZIO CHIARIRÀ MOLTO SUL DESTINO DEL CAMPIONATO" - VIDEO
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MARIO SCONCERTI per il Corriere della Sera
Sorprendono Inter e Atalanta, non per le vittorie ma per la facilità di gioco. Nel tempo che serve, fanno quello che vogliono dell'avversario. Forse è questa fragilità del nemico a spingerle entrambe, ma molto è anche calcio buono, giocato di prima e rapidamente.
L'Inter perfino meglio, il primo tempo è una delle cose migliori della stagione, merito di una condizione ottima e di un Eriksen che fa pesare negli ultimi 30 metri la sua differenza. Va presa a piccole dosi la partita contro una Samp leggerissima, ma questa dimostrazione di forza arriva dopo la buona partita di Napoli.
Se il riferimento è la Juve, l'Inter è nettamente preferibile adesso. Gioca meglio, più rapidamente e più di squadra. Non ha campioni che scompaiono con la palla, nell'Inter sono tutti al servizio di tutti.
Nella facilità generale di gioco bisogna mettere anche l'assenza di Brozovic, che è bravo, conosce i tempi, ma tiene sempre lui la palla in regia. Stavolta l'ordine nell'Inter era di far girare tutto in fretta, la Samp è rimasta sorpresa, spesso travolta da questa nuova velocità.
A 11 partite dal termine, con altre 3 gare in casa nelle prossime 4, non c'è ragione per non vedere l'Inter tornata in corsa. Non è la favorita, dovrebbe vincere praticamente sempre, ma in questo momento ha un altro passo, un altro peso dentro un movimento che sembra abbastanza rassegnato ad aver perso il riferimento della Juve. L'aggiunta di Eriksen è come l'avesse resa più diretta, meno arginabile. Una fantasia senza dribbling, solo di scambi e di ritmo.
Ci sono stati nella ripresa anche momenti di disattenzione, ma rientrano nella normalità di una crescita. Il segno della differenza c'è stato e ha resistito ogni volta che l'Inter ha avuto bisogno di qualcosa. Ha vinto e si è divertita. Quasi inaspettata in fondo a una stagione atleticamente diversa come questa. È sembrata invece sempre se stessa l'Atalanta. Il Sassuolo è un avversario scomodo perché vuole sempre giocare a calcio. Ha momenti in cui può segnare più gol.
Ma con l'andare l'Atalanta ha punito la sua ambizione di sentirsi alla pari. A me sembra ormai una vera squadra europea, rimasta con i suoi concetti di calcio ma ora dentro una maturità che hanno solo i grandi club. La partita di mercoledì con la Lazio chiarirà molto su questa idea e sul destino del campionato.