LA CORTE DI GIUSTIZIA UE E’ LA MIGLIORE ALLEATA DEGLI SCEICCHI: DOPO LA SENTENZA SULLA SUPERLEGA, L’ARABIA SAUDITA PENSA A UNA NBA MONDIALE DEL CALCIO – CONDANNATO IL MONOPOLIO  DELL'UEFA, I DENARI ARABI SONO FORSE GLI UNICI CHE POSSONO FAR SALTARE IL BANCO IN UN ATTIMO - IL RUOLO DECISIVO DELLE SQUADRE INGLESI - IL GOVERNO BRITANNICO HA PRESO POSIZIONE A PROTEZIONE DELLA PREMIER: “IMPEDIREMO LA PARTECIPAZIONE ALLA SUPERLEGA PER LEGGE”

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Domenico Marchese per “la Repubblica” - Estratti

 

ceferin

È come se un custode avesse deciso di sganciare il lucchetto di un recinto. Ora il calcio europeo, come movimento, dovrà decidere cosa fare: restare in quell’area circoscritta di cui conosce perfettamente vantaggi e limiti.

 

Oppure andare a vedere cosa c’è fuori. È questo il senso della sentenza della Corte di giustizia europea che sancisce l’abuso di posizione dominante della Uefa e della Fifa, giudicando “illegale” il loro sistema di regole e prescrizioni che impediscono alle squadre di guardare oltre lo steccato in cui le hanno inserite con la minaccia di punirle.

 

È un portone aperto alla Superlega e ai suoi interessi, anche se la sentenza non la legittima direttamente, pur condannando il monopolio targato Ceferin. L’alternativa più plausibile alle competizioni Uefa si è palesata nella conferenza di presentazione di A22, che ha colto al balzo la sentenza per presentare, meno di tre ore dopo, il suo format rivisto rispetto all’originale, che potete leggere in basso in questa pagina.

 

bin salman

Un progetto più democratico di quello nel 2021 in fretta e furia, persino populista nell’idea di far vedere gratis tutte le partite in streaming. Ma nebuloso quando si parla dei finanziamenti, visto che non si capisce da dove vengano.

 

Tuttavia sotto la sabbia del deserto cova l’idea saudita di una Nba del pallone su scala mondiale, il punto di caduta della faraonica campagna acquisti di questa estate: far giocare i campioni dell’Al-Nassr contro Real e Barcellona, e visto che è impossibile farlo in un torneo Uefa, perché non farsi un torneo proprio? Ecco, i denari arabi sono forse gli unici che possono far saltare il banco in un attimo. Scenari che proiettano il calcio nel futuro, anche se il presente è fatto di prese di posizione, di divisioni e di silenzi da interpretare.

 

florentino perez

 Tra gli inglesi, che sono la componente fondamentale per coltivare una qualsiasi idea alternativa alle competizioni Uefa, i due club di Manchester (City e United) e il Chelsea hanno preso le distanze dalla Superlega («La nostra posizione non cambia, restiamo con Uefa e Eca»). Liverpool, Arsenal Tottenham, presenti nel progetto iniziale del 2021, restano in silenzio, pronti a spostare l’ago della bilancia con il loro peso politico ed economico. Ma devono fare i conti col governo inglese e con la sua politica di protezione della Premier: «Impediremo la partecipazione per legge», ha detto un portavoce del Dipartimento di Cultura, Media e Sport del governo britannico.

 

Già, lì non sono (più) soggetti al diritto europeo. In Serie A sono state Roma e Inter le uniche a rinnovare la fedeltà al calcio targato Uefa, mentre la Lega ha difeso la centralità dei campionati nazionali senza però prendere una posizione netta. A differenza della Figc di Gravina: «Siamo totalmente contrari, esiste una norma federale per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio. Non è pensabile disputare due o tre campionati all’interno di una serie di organizzazioni».

 

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