COSA E’ SUCCESSO A ZANARDI? TRE IPOTESI: FRENATA IMPROVVISA, VELOCITÀ ELEVATA O PROBLEMA TECNICO DELLA HANDBIKE – LA BICI HA REGOLE DI OMOLOGAZIONE MOLTO ELASTICHE ANCHE SUL FRONTE SICUREZZA, QUELLA DI ALEX RISULTA MOLTO PIÙ DIFFICILE DA CONTROLLARE IN CURVA - IL VIDEOMAKER TESTIMONE HA DETTO CHE ZANARDI AVEVA LE MANI SUL MANUBRIO, DI AVERLO VISTO ACCELERARE E SUPERARE L'AUTO SULLA QUALE LUI FACEVA LE RIPRESE. I PM ASCOLTERANNO IL RACCONTO DELLA MOGLIE...
-MARCO BONARRIGO,MARCO GASPERETTI per corriere.it
La prima «scatola nera» che potrebbe essere decisiva per decodificare l'incidente di Alex Zanardi è nelle mani degli investigatori. I file del computer di bordo di Marcello Bartolozzi, 66enne architetto e cicloamatore di Sinalunga a fianco del campione venerdì scorso al momento dell'impatto, sono stati acquisiti dalla Procura di Siena. Potranno raccontare nei dettagli le velocità a cui è avvenuto l'impatto e anche la sua dinamica, una volta nominato il perito informatico che si affiancherà a quello che dovrà esaminare la handbike in carbonio, custodita nella caserma dei carabinieri di Pienza.
Quella sull'incidente di Zanardi non sarà la classica perizia tecnica di un incidente stradale: l'impatto tra la bici del campione e il camion guidato da Marco Ciacci è praticamente senza precedenti e se in Italia di mezzi come la Zeta ne circolano poche decine (e quasi tutti sulle piste ciclabili) quello del bolognese è addirittura un pezzo unico.
Pur considerata una bicicletta da corsa dai regolamenti, al contrario di queste la handbike ha regole di omologazione molto elastiche anche sul fronte sicurezza: l'unico vero obbligo è il montaggio di una barra posteriore che protegga gli atleti dalle ruote di chi li segue.
«Alex - spiega Giorgio Maddinelli, la cui Maddiline è leader mondiale nella progettare e realizzare handbike da corsa - ha perso le gambe ma non il controllo spinale e quindi guida seduto, incastrato in un guscio di carbonio, usando il torso come mezzo di bilanciamento fondamentale. Rispetto alle più comuni handy "distese", la sua è più corta e ha la scocca più stretta. Risulta molto più difficile da controllare in curva dove il contro bilanciamento del busto conta più di freni e manubrio. È un mezzo che nasce per gare in circuito».
Ieri gli investigatori hanno ascoltato Alessandro Maestrini, 51 anni, il videomaker di Perugia che ha filmato con una telecamera professionale l'incidente. Davanti ai pm e ai carabinieri Maestrini ha confermato i particolari contenuti nel video sequestrato dalla Procura. Ha detto che Zanardi aveva le mani sul manubrio, di averlo visto accelerare e superare l'auto sulla quale lui faceva le riprese. Un sorpasso sulla destra, distante dalla mezzeria della careggiata.
Maestrini ha poi spiegato che, durante un tornante, la ruota sinistra della handbike ha fatto un movimento strano, perdendo aderenza. È stato allora che Alex ha perso il controllo del mezzo ed è andato dritto, ribaltandosi. «Ho visto Zanardi schiantarsi contro il cerchione della ruota sinistra del camion», ha raccontato Maestrini. Precisando che una parte della scena era coperta dal passaggio di un ciclista.
Ora saranno i periti a tentare di capire la causa di quella perdita di aderenza raccontata da Maestrini e confermata da un altro testimone, l'architetto Bartolozzi. Tre le ipotesi: frenata improvvisa, velocità elevata o problema tecnico della handbike. Nei prossimi giorni saranno ascoltati altri testimoni, tra i quali Daniela Manni, moglie di Zanardi. D'accordo con lei, ieri i medici hanno deciso di sospendere i bollettini quotidiani sulle condizioni del campione: «Abbiamo passato la fase emozionale, adesso serve la fase della razionalità».