COSA SUCCEDE SE JUVE, INTER E MILAN SALUTANO LA SERIE A? IL CAMPIONATO ITALIANO PAGHEREBBE UN CONTO SALATISSIMO - I FONDATORI ITALIANI DELLA SUPERLEGA GARANTISCONO DA SOLI IL 38% DEI RICAVI DELLA SERIE A. MERITO DI QUELL'ESERCITO DI FAN CHE È IL VERO "TESORETTO IMMATERIALE" DEI TRE CLUB: SU 25 MILIONI DI APPASSIONATI DI CALCIO IN ITALIA, IL 65% TIENE PER I ROSSONERI, I NERAZZURRI O I BIANCONERI...
-Ettore Livini per "la Repubblica"
Addio a Cr7, Lukaku e Ibra. Ma - soprattutto - addio a una valanga di incassi e a quasi tutti i tifosi digitali (e internazionali) del calcio tricolore. I divorzi sono quasi sempre molto costosi. Ma quello, per ora solo potenziale, tra la Serie A e i tre club candidati alla Superlega rischia di cambiare radicalmente il volto del nostro campionato.
Il peso specifico di Juve, Inter e Milan sulla massima divisione non si misura solo dal palmares - 72 scudetti vinti su 116 - e dalle coppe in bacheca. Anzi. Quello che conta davvero sono i soldi che le tre squadre rischiano di portarsi via se fossero "espulse" dal torneo. Sono una valanga: i fondatori italiani della Superlega, per dire, garantiscono da soli il 38% dei ricavi della Serie A. Su 10 euro incassati dalla vendita dei biglietti per lo stadio, ben sette finiscono in tasca a loro.
Merito di quell' esercito di fan che è il vero "tesoretto immateriale" dei tre club: su 25 milioni di appassionati di calcio in Italia, il 65% tiene per i rossoneri, i nerazzurri o i bianconeri. La Vecchia Signora (dati Stageup e Ipsos) ha 8,8 milioni di tifosi, l' Inter 3,8 milioni e la squadra di Stefano Pioli 3,6. Il trasloco delle tre squadre - con il loro seguito di supporter - in Superlega finirebbe per dare una pesante sforbiciata al valore dei diritti tv del campionato. Un problema serio visto che i soldi di Sky, Dazn & C. rappresentano il 40% circa delle entrate del pallone tricolore.
Il conto per la Serie A sarebbe salatissimo anche al capitolo sponsor. I brand di Juve, Inter e Milan sono di gran lunga i più corteggiati e appetiti della "Calcio Spa", grazie alla fama che si sono conquistati all' estero - i rossoneri hanno 43 milioni di fan oltrefrontiera, i bianconeri 23 e il team di Antonio Conte 14 - e alla presenza digitale.
I loro follower su Instagram - solo i torinesi ne hanno 48 milioni - sono l' 87% del totale del campionato, gli amici su Facebook sono 97 milioni sui 118 complessivi di tutti e venti i team. E la legge del marketing è semplice: visibilità e like sono sinonimi di denaro e su 458 milioni di sponsorizzazioni incassate nel 2020 dalla massima divisione, ben 300 sono andati ai tre potenziali "scissionisti".
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno - dal punto di vista dei detrattori della Superlega - i tre big porterebbero via con sé anche una bella fetta dei debiti (il 47% del totale) e delle perdite del campionato.
Il successo sportivo - complice anche il Covid - più che rendere, costa. E forse questo è uno dei motivi per cui molti top club del calcio europeo sono andati allo scontro con Fifa e Uefa. Ogni punto in campionato è costato quest' anno ai capoclassifica nerazzurri (in stipendi ai giocatori) 1,98 milioni contro i 714 mila euro dell' Atalanta o i 536 mila del Verona, la squadra che ha il miglior rapporto classifica-costo. Juve, Inter e Milan hanno perso negli ultimi due anni oltre 600 milioni. Buchi che i tre big del calcio italiano sperano di colmare con i soldi della Superlega.