DIETRO IL SUCCESSO DEL BAYERN C’E’ ANCHE UNA DONNA: KATHLEEN KRÜGER, LA RAGAZZA IN GRADO DI RISOLVERE QUALSIASI PROBLEMA - EX CALCIATRICE, È LA TEAM MANAGER DELLA SQUADRA CAMPIONE D’EUROPA. CAMBIANO GLI ALLENATORI MA LEI RIMANE UN PUNTO FISSO. È L’UNICA AMMESSA NELLA CHAT DEI CALCIATORI…

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Salvatore Riggio per corriere.it

 

KATHLEEN KRÜGER KATHLEEN KRÜGER

Non ci sono soltanto Neuer, Alaba, Boateng, Javi Martinez e Muller ad aver centrato il doppio Triplete in carriera grazie alla vittoria della Champions a Lisbona contro il Psg, sette anni dopo quello di Londra nella finale tutta tedesca con il Borussia Dortmund. Ma nel club bavarese, il più titolato di Germania e con un’importante tradizione alle spalle, c’è anche una donna che può vantarsi di questo traguardo.

 

Si tratta di Kathleen Krüger, nata nel 1985, che ufficialmente è la team manager della prima squadra del Bayern, ma sono in tanti a considerarla «das Mädchen für alles», ovvero la ragazza in grado di risolvere qualsiasi problema. Una donna che ha fatto successo in un mondo nel quale, di regola, comandano gli uomini.

 

Un percorso, quello di Kathleen, iniziato nel 2012, dopo aver detto addio al calcio (il karate l’altra sua passione). Prima giocava con FC Phoenix Schleibheim e per il FFC Wacker Monaco, per arrivare ne 2003 – a soli 18 anni – nelle giovani del Bayern Monaco femminile e approdare subito in prima squadra.

 

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La Krüger indossa la maglia dei bavaresi fino al 2009, totalizzando appena 33 presenze in campionato (un solo gol, il 7 febbraio 2006 nel 6-0 rifilato al FSV Francoforte). Poi l’addio: «Ho lasciato perché, a quel tempo, c’era soltanto un rimborso spese per l’enorme sforzo in campo. Quindi, oltre a giocare, tutte noi abbiamo lavorato o studiato».

 

Lei si laurea in management internazionale e da qui la chiamata del Bayern Monaco, inaspettata. Per Kathleen è un sogno che si realizza. Inizia come assistente del ds dei Bayern Monaco, l’ex centrocampista Christian Nerlinger. Da quel momento la sua carriera non si ferma più. Nel 2012 viene promossa nel ruolo di team manager e in molte foto la si vede festeggiare la Champions del 2013, il primo Triplete del Bayern Monaco.

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È una squadra che in rosa ha altri due giocatori formidabili, Ribery e Robben, che per anni hanno incantato la Bundesliga e l’Europa in ogni competizione, in ogni stadio. Sette anni dopo, eccola a ripetere la stessa scena a Lisbona, dopo la vittoria contro il ricco Psg, domato con un colpo di testa di Coman (altro rimpianto juventino, un po’ come Henry insomma). È una donna potente.

 

Al Bayern tutti si fidano di lei. Tanto da essere l’unico elemento «esterno» presente nella chat ufficiale, su WhatsApp, dei giocatori del Bayern Monaco: «Sapete quante foto o frasi divertenti vengono inviate nel gruppo?», ha raccontato. Da quanto dicono in Germania, Gnabry, Alaba e Kimmich sono i calciatori che ricorrono più spesso ai suoi consigli. Anche su temi della propria vita privata. «È lei che tiene unita la squadra. Non importa con quali problemi possiamo andare da lei, lei c’è sempre», ha detto Muller in un’intervista rilasciata tempo fa alla Bild.

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In questi anni sulla panchina dei bavaresi sono cambiati diversi allenatori, ma lei c’è sempre. È il punto di riferimento di tutti e lo è stato soprattutto per Pep Guardiola (e del suo assistente Domenec Torrent) nel triennio 2013-2016, anche se lei ha avuto un ottimo rapporto pure con Niko Kovac (2018-2019).

 

Non c’è nulla che non venga condiviso con Kathleen. È lei il segreto vincente di questo Bayern. Si racconta anche che siano stati i suoi consigli da nutrizionista ad aiutare i bavaresi durante la ripartenza post lockdown. Trasformando la squadra in una perfetta macchina da guerra. Ne sa qualcosa il Barcellona, eliminato ai quarti dopo aver preso otto gol.

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