DIRITTI TV E SUPERLEGA: LA SERIE A ALLA RESA DEI CONTI. CAIRO ALL’ATTACCO: “PROVVEDIMENTI? NON LO SO, INTANTO MI SEMBRA GIUSTO CHE…” - ALL’ORDINE DEL GIORNO ANCHE LA VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE PER IL PACCHETTO 2 DEI DIRITTI TV (3 GARE IN CO-ESCLUSIVA) PER CUI SKY È L’UNICA AD AVER PRESENTATO UN’OFFERTA. POSSIBILE UN NUOVO BANDO (MEDIASET TORNA IN BALLO?). SKY E L’UDIENZA SUL RICORSO PRESENTATO CONTRO L’ASSEGNAZIONE A DAZN...

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Alessandra Gozzini per gazzetta.it

 

dal pino

È il momento della resa dei conti. Oggi a mezzogiorno la Serie A si ritroverà in assemblea con l’obiettivo, all’ordine del giorno, di “analizzare gli eventi e le conseguenze” del terremoto Superlega.

 

Non è la prima volta che i club si riuniscono dopo il tentativo di Juventus, Inter e Milan di partecipare a un torneo esclusivo, ma è la prima volta che il comportamento dei club e dei loro rappresentanti finisce ufficialmente sotto accusa: in una precedente assemblea era stato sollevato l’argomento, subito accantonato per volontà di chi con le big coinvolte nel progetto condivide interessi e strategie.

 

 

Un sistema di schieramenti ed equilibri che si attiverà probabilmente anche oggi. Più in generale, ci sono molte società che vogliono evitare che lo scontro si accenda, altre che comunque chiedono che le azioni degli ex scissionisti siano in qualche modo condannate e, in futuro, scoraggiate. Urbano Cairo, presidente del Torino, ne ha parlato anche ieri: “Aver pensato quel tipo di competizione è una cosa grave, dissi che era stato un attentato al calcio.

 

dal pino

Significava sovvertire quanto abbiamo avuto fino ad oggi, cambiare tutto per diritto divino con gli unti del Signore”. E ancora: “Conta la competizione, i cambiamenti che avvengono in pochi minuti in una partita: il calcio è bello per quello, non perché qualcuno ha più diritti di altri. Se è più bravo lo faccia vedere sul campo. Provvedimenti? Non lo so, intanto mi sembra giusto che FIGC e UEFA abbiano chiesto ai club di abiurare queste idee se desiderano giocare campionato e coppe”.

 

 

RUOLI—   Un’analisi delle mosse segrete di Juve, Inter e Milan, che con il Torino avevano chiesto altre dieci società, intenzione messa per iscritto il 24 aprile scorso, in una lettera al presidente di Lega Dal Pino. Mittenti: Roma, Bologna, Genoa, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo, Spezia, Benevento, Parma e Crotone. Le ultime due, retrocesse, avranno voce nell’assemblea di A solo fino al 30 giugno. Restavano fuori Udinese e le cinque (Napoli, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona) che con Inter e Juventus formano il blocco dei sette club che all’interno dell’assemblea fanno ancora fronte comune, nonostante tutto.

sky dazn

 

All’esame della A ci saranno i club e i loro rappresentanti, a maggior ragione per chi ha anche un ruolo istituzionale. Andrea Agnelli, presidente bianconero, è membro della commissione interna impegnata a trattare con i fondi. Il fallimento dell’operazione (che aveva interessi opposti alla Superlega, volendo valorizzare la A, e che avrebbe garantito ai club 1,7 miliardi) lo vede come principale imputato. E poi Marotta e Scaroni, il primo a.d. nerazzurro e consigliere federale, il secondo presidente rossonero e consigliere di Lega.

 

LE TV—   All’ordine del giorno anche la valutazione delle proposte per il pacchetto 2 dei diritti tv (3 gare in co-esclusiva) per cui Sky è l’unica ad aver presentato un’offerta: dopo aver investito in altre operazioni, la proposta in busta non sarà più alta di quella da 87,5 milioni di media all’anno (per il triennio) che le società avevano già rifiutato. Possibile un nuovo bando, magari con la possibilità di una gara in chiaro che possa interessare a Mediaset.

CAIRO

 

Oggi intanto Sky sarà al tribunale di Milano per l’udienza (pronunciamento atteso a breve, ma difficilmente oggi) sul ricorso presentato contro l’assegnazione a Dazn dei pacchetti 1 e 3: accusa di violazione della Legge Melandri, che nega la cessione a un unico soggetto di tutti i diritti sul mercato. Posizione che non preoccupa la Lega: il procedimento d’assegnazione è ancora in corso e coinvolgerà un operatore diverso da Dazn.

PAOLO DAL PINO