Massimiliano Nerozzi per www.corriere.it
Già a margine di una vecchia inchiesta della Procura di Torino — archiviata — emergevano i rapporti tesi (e ora presuntamente molesti) tra i fratelli Pogba, Mathias e Paul, detonati in questi ultimi giorni, tra social, denunce e nuove indagini. Nell’estate del 2016, quella del passaggio del Polpo dalla Juve al Manchester United, era infatti successo che si avviassero accertamenti di natura contabile sul centrocampista francese: morale, ne era nata un’inchiesta assegnata al pool che si occupa di reati economici per presunte irregolarità fiscali.
Irregolarità delle quali, dopo approfonditi accertamenti, non era stata trovata alcuna prova, per cui la stessa Procura aveva chiesto l’archiviazione, accolta nel 2019 dal gip.
E se, all’epoca, il bersaglio dell’inchiesta era Paul, nel corso degli atti di indagine era spuntata anche la figura di Mathias e, anche, alcuni rapporti tra i due fratelli, non sempre lineari. O per lo meno curiosi, considerando il legame di parentela. Per capire l’aria che tirava, bastano le parole di Jean-Marc Ettori, presidente del Tours, dove Mathias giocò nella stagione 2018-19. In un’intervista pubblicata dal quotidiano Le Figaro, il dirigente ha raccontato un retroscena legato proprio ai fratelli Pogba.
Un resoconto al limite della sit-com: «All’epoca ci fu proposto di prendere Mathias, ma all’inizio rifiutammo. Poi però il clan Pogba ci fece una controproposta». Ovvero: «Ci dissero che lo stipendio a Mathias l’avrebbe pagato Paul. E in più, lo stesso Paul sarebbe venuto a giocare un’amichevole e a vedere un paio di volte il fratello a Tours», ha spiegato ancora Ettori. Il club, che allora militava in terza divisione, accettò la proposta e sottoscrisse un contratto da circa 80 mila euro, che però, sempre a detta di Ettori, «non sono mai stati versati».
il video di mathias pogba sul fratello
E se l’inchiesta della Procura fu poi archiviata, ora ce n’è una nuova, nella quale Paul Pogba è parte offesa, dopo aver presentato denuncia per estorsione. Prima (subita) a Parigi — dove avrebbe consegnato cento mila euro ad alcune persone, sotto la minaccia delle armi — poi per un tentativo di replay a metà luglio, fuori dal centro sportivo della Continassa. Quando due persone avevano chiesto di vederlo, ma erano state respinte dalla security. Un tentativo dietro al quale — secondo la denuncia — ci sarebbe sempre Mathias (che nega).
Nel frattempo, molto era già esploso sui social, con i video dello stesso Mathias, che accusava di qualsiasi cosa il fratello. Tutte illazioni respinte da una nota dei legali del giocatore della Juve. Nella vicenda è entrato anche uno stregone che — sempre secondo la versione di Mathias — sarebbe stato ingaggiato da Paul per colpire Kylian Mbappé, star del Psg e, soprattutto, della nazionale Bleus. Per i giornali francesi, invece, Paul avrebbe smentito, raccontando agli investigatori di aver sì contattato un santone, ma per proteggersi dagli infortuni. A parte il crederci, pare non abbia funzionato.
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