ERIKSEN TENTA ANCHE LA RESURREZIONE CALCISTICA - IL DANESE, RIACCHIAPPATO PER I CAPELLI DOPO UN MALORE DURANTE L'EUROPEO, È ARRIVATO A MILANO PER FARE LE VISITE CARDIOLOGICHE: L'OBIETTIVO È CAPIRE SE POTRÀ TOGLIERE IL DEFIBRILLATORE, PERCHÉ CON L'APPARECCHIO SALVAVITA INSTALLATO LA SUA CARRIERA CALCISTICA IN ITALIA È FINITA. IL RESPONSO IN 10 GIORNI... - VIDEO
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— Inter ??? (@Inter) August 4, 2021
Eriksen ritorna al Suning Training Centre ? pic.twitter.com/jp6CWqVnAV
Guido De Carolis per il "Corriere della sera"
Inizia un'altra storia. Dopo essere resuscitato, non è un'esagerazione ma una verità clinica, Christian Eriksen deve capire se la sua carriera da calciatore ha un futuro. Il danese è rientrato in gran segreto a Milano, accompagnato dal suo procuratore Martin Schoots.
Sarà per lui una settimana piena di impegni e visite, la prima è stata ieri all'ad dell'Inter Beppe Marotta, incontrato nella sede nerazzurra di Viale della Liberazione. Un colloquio per pianificare le mosse future, nel breve e nel lungo periodo.
Eriksen non ha considerato l'ipotesi di ritirarsi, l'idea è fare il possibile per tornare in campo. Rientrare nel suo habitat milanese, frequentare la sede, ha reso felice il danese di nuovo immerso in un ambiente naturale.
Oggi il centrocampista sarà ad Appiano Gentile per salutare il nuovo allenatore Simone Inzaghi, i vecchi compagni e per programmare la sua settimana a Milano. Il giocatore è rientrato a sorpresa, senza informare il club.
Attento alla sua privacy, era preoccupato di trovare telecamere ad attenderlo all'aeroporto, abituato com'è a vivere nella quiete della Danimarca. Le visite specialistiche per Eriksen non partiranno in giornata, ma domani e dovrebbe svolgerle, all'Humanitas e al Centro Cardiologico Monzino.
Le visite hanno un unico obiettivo, capire se Eriksen può togliere il defibrillatore o se la possibilità non esiste. L'aspetto è dirimente, con l'apparecchio salvavita installato la sua carriera calcistica in Italia è finita, potrebbe ancora giocare in alcuni Paesi all'estero, dove vigono regole differenti.
Gli esami non saranno lunghi, al massimo due tre giorni, nel fine settimana Eriksen lascerà l'Italia, tornerà in Danimarca per poi andare in vacanza con moglie e figli. Eriksen era crollato in campo per un arresto cardiaco il 12 giugno, nella partita d'esordio agli Europei della Danimarca contro la Finlandia.
Dopo 12 minuti di terrore e vari tentativi di rianimazione il giocatore tornò cosciente. Pochi giorni più tardi gli venne impiantato un defibrillatore e il 18 giugno fu dimesso dal Rigshospitalet di Copenaghen.
Eriksen si sottoporrà a visite specialistiche cardiologiche, tra una decina di giorni i medici stileranno una relazione completa. Sono tre le risposte possibili che i dottori possono dare una volta terminati gli esami. La prima è la richiesta di ulteriori approfondimenti. Quindi di rivalutare il paziente a fine ottobre ripetendo le visite per emettere un responso definitivo.
L'altra, la diagnosi più ottimistica, è quella in cui viene individuata la causa dell'arresto cardiaco e rimossa, con una cura farmacologica o un'ablazione. In questo caso Eriksen potrebbe, dopo un periodo, tornare a giocare, anche in Italia. L'ultima, la peggiore, è l'obbligo di mantenere il defibrillatore sottocutaneo. Sarebbe una sentenza definitiva per la carriera del giocatore: in Italia non potrebbe mai più giocare, la legge lo vieta.
L'Inter oggi lo riabbraccerà, farà il possibile per riportarlo in squadra: lui potrà solo vedere i compagni, non svolgere nessuna attività fisica. La partita per la vita Eriksen l'ha vinta, non è l'ultima da giocare.