FERMARE IL CAMPIONATO? SCONTRO TOTALE TRA LEGA A E SPADAFORA (CHE VUOLE BLOCCARE TUTTO) - IL NUMERO 1 DELLA LEGA DAL PINO: "IL MINISTRO INVECE DI FARE DEMAGOGIA FACCIA UN DECRETO" - SPADAFORA AVEVA ACCUSATO LA SERIE A DI PENSARE SOLO AI SOLDI E AVEVA MINACCIATO: "METTERO’ MANO ALLA LEGGE MELANDRI” – L'ASSOCALCIATORI: "GIOCATO PER RESPONSABILITÀ MA IL TORNEO VA FERMATO". MARTEDÌ CONSIGLIO STRAORDINARIO FIGC – I PRESIDENTI SONO CONVINTI (O SPERANO?) CHE GLI EUROPEI 2020 VENGANO CANCELLATI, IN QUESTO CASO…
-Fulvio Bianchi per repubblica.it
Questa giornata si gioca, oggi e domani, con i sei recuperi, fra cui la partitissima Juve-Inter, poi è sempre più probabile, quasi certo ormai, uno stop del campionato di serie A per almeno due turni, sino al 3 aprile. Salterebbero anche le due amichevoli della Nazionale in Inghilterra e Germania di fine marzo. Dovrebbe essere il governo, con un decreto di urgenza (forse già in serata) a bloccare tutte le attività sportive, anche quelle a porte chiuse. A meno che intervenga martedì la Figc.
Con lo stop sino al 3 aprile, in pratica vorrebbe dire chiudere qui la stagione: ci sarebbero da recuperare infatti due turni di campionato, 3 partite già rinviate (più il mistero Inter-Samp...), due semifinali di Coppa Italia più la finale. Non ci sono date disponibili se si finisce il 24 maggio, l'unica possibilità è che saltino gli Europei e il campionato possa chiudersi a giugno. La Figc comunque martedì tiene un consiglio straordinario.
Parma-Spal, l'anticipo delle 12:30, è iniziato alle 13:45. Le due squadre erano pronte a scendere in campo quando sono state richiamate negli spogliatoi. Il motivo? Era appena arrivata una nota in cui il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, chiedeva alla Figc di sospendere la serie A con effetto immediato. Invito accolto dalla Federcalcio ma non dalla Lega serie A che ha attaccato il governo e ha rapporti pessimi con Spadafora (molti club, a cominciare dal Cagliari di Giulini, ritengono "populiste" le sue dichiarazioni). Il ministro ha accusato Dal Pino di essere un "irresponsabile, fuori dal mondo" perché non ha fermato la giornata. Il n.1 della Lega di A ha così risposto, con durezza: "Le affermazioni del ministro sono sbagliate nel merito e nella sostanza. Il ministro ignora le norme e rifiuta la responsabilità del suo ruolo.
Invece di fare demagogia, sia coerente con le proprie azioni di governo e se necessario emani un decreto assumendosi responsabilità che sta scaricando su altri". Spadafora se l'è presa anche con Sky per la mancata trasmissione in chiaro, "non si è trovato l'accordo nel nome del dio denaro, il calcio vive fuori dalla realtà, metterò mano alla legge Melandri" ha spiegato a Novantesimo Minuto. C'è stato uno scontro durissimo: le società insistevano per giocare e l'hanno spuntata anche contro il sindacato calciatori che minacciava lo
Spadafora: "Non ha senso mettere a rischio salute giocatori"
"Condivido le dichiarazioni di Damiano Tommasi, Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, e mi unisco alla sua richiesta - le parole di Spadafora -. Non ha senso in questo momento, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso" scrive in una nota Spadafora.
"Altre Federazioni hanno saggiamente optato per uno stop per i prossimi giorni. Credo sia dovere del presidente della FIGC, Gravina, un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità. Del resto, ancora prima che la situazione diventasse così drammatica per il Paese, la Lega di Serie A e Sky si erano già rifiutate di concedere a migliaia di italiani, costretti loro malgrado a restare a casa, di poter vedere in chiaro le partite, nascondendosi dietro presunte difficoltà normative che con l'autentica disponibilità di tutti si sarebbero potute ampiamente superare", ha aggiunto il ministro.
Cui Sky ha risposto a stretto giro di posta: "Ci spiace constatare che le dichiarazioni del signor ministro dello sport non corrispondono alla verità dei fatti. Infatti Sky da molti giorni aveva dato la piena disponibilità sia alla visione di Juventus-Inter sui propri canali in chiaro (TV8 e Cielo) che alle partite di cui Sky detiene i diritti a pagamento. Le norme e leggi attuali non sono superabili e la Lega Calcio di Serie A lo ha più volte dichiarato e chiarito".
Lega serie A: "Rispettato indicazioni Governo"
"Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi nel frangente dello slittamento orario dell'inizio della gara del Tardini, ha ritenuto doveroso rispettare le indicazioni governative previste nel DPCM di questa mattina, proseguendo con lo svolgimento delle partite a porte chiuse". E' questa la nota con cui la Lega di Serie A ha spiegato la decisione di giocare. "Contravvenendo alle previsioni contenute nel Decreto - prosegue la nota -, l'AIC ha chiesto, a pochi minuti dal fischio di inizio, la sospensione del campionato, paventando lo sciopero dei calciatori. Una richiesta che ha messo a serio rischio la tenuta del sistema, già fortemente penalizzato dallo stato di emergenza, minacciando anche il pagamento degli stessi stipendi dei calciatori".
"La Lega Serie A, fin dal primo giorno di emergenza per il Paese, ha sempre rispettato - per tutelare il supremo interesse alla salute - tutte le indicazioni governative ricevute sulla gestione epidemiologica del virus COVID-19, anche quando si sono manifestate in modo ondivago e contrastante. A salvaguardia e a tutela della salute degli atleti tesserati dalle Società e degli addetti ai lavori, la Lega Serie A ha riunito prontamente, la scorsa settimana, in conference call, i medici delle Società, con il coordinamento del Prof. Casasco, per stabilire procedure e comportamenti atti a tutelare massimamente la salute di tutti", ha aggiunto la Lega A. "Anche oggi la Lega Serie A si è attenuta strettamente a quanto determinato dal Dpcm emanato questa mattina dal Primo Ministro Conte, nel combinato disposto con la decretazione d'urgenza della FIGC (comunicato ufficiale 173/A) che ha stabilito che tutte le gare sul territorio debbano svolgersi a porte chiuse".
Aic: ''Giocato per responsabilità, ma serie A va fermata"
Tommasi, e gli altri vertici del sindacato calciatori, Calcagno e Grazioli, sono subissati di telefonate di giocatori preoccupati, spaventati. In tutte le categorie. In serie C, ad esempio, molti arbitri vengono dalle zone rosse: che fare? Lì, è complicato tenere la distanza di un metro. Stamattina Tommasi ha scritto un tweet in cui spiega di aver "scritto a Giuseppe Conte, Vincenzo Spadafora, Gabriele Gravina, Paolo Dal Pino, Mauro Balata, Francesco Ghirelli". "Fermare il calcio è l'atto più utile al Paese in questo momento - sottolinea il presidente dell'Aic -.
Le squadre da tifare stanno giocando nei nostri ospedali, nei luoghi d'emergenza". Poi l'Aic ha diffuso una nota per chiedere lo stop al campionato: "I campionati vanno fermati. Il segnale che le istituzioni sportive danno è pessimo. È pericoloso viaggiare da e per le zone rosse, è pericoloso giocare a calcio, è pericoloso salutarsi. Le squadre oggi stanno purtroppo scendendo in campo per dovere nei confronti di chi non ha il coraggio di decidere che il calcio non può avere deroghe contro il coronavirus. Martedì ci sarà il consiglio federale, ci aspettiamo una cosa sola, la sospensione dei campionati fino a quando non ci saranno le condizioni per giocare".
Figc, martedì consiglio straordinario
Gravina ha convocato per martedì 10 marzo un consiglio federale straordinario "vista la richiesta del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, sentito il Presidente del Coni Giovanni Malagò e preso atto della volontà del Consiglio della Lega di Serie A, titolata ad organizzare il campionato, di seguire le prescrizioni inserite nel DPCM sull'emergenza Covid19 e quindi di volere disputare le gare in programma a porte chiuse". La Lega di serie A si riunisce a Milano, in videoconferenza, giovedì. In base al contratto con Sky e Dazn, se il campionato venisse sospeso per ordine del governo non ci sarebbero inadempienti da parte della Lega di A, se invece decidesse la Lega di interrompere o sospendere il campionato "ci sarebbe il rischio di richieste di corrispettivi da parte degli operatori".
Insomma, i calciatori potrebbero fare causa ai club: per questo si è scesi in campo, le società si sono imposte con decisione, in attesa che la responsabilità di fermare tutto (momentaneamente, si spera) la prenda il governo. Si devono comunque valutare tutte le ipotesi, anche le estreme. Nel caso di giocatore positivo, ha spiegato ieri Gravina, sicuro lo stop per un certo periodo, almeno 15 giorni. Ma se la stagione non si dovesse concludere? La Figc studia una norma che momento non esiste, gli uffici legali di via Allegri sono già al lavoro. Una ipotesi: posizioni congelate dopo un numero di partite uguale per tutti, scudetto non assegnato ma bisognerebbe segnalare all'Uefa le squadre che vanno nelle Coppe europee. La questione comunque sarà affrontata più avanti. E che fare con la serie B che ha playoff e playout? Stesso problema in serie C
Il piano B della Lega
Si cerca di correre ai ripari. La Lega di A ha preparato un piano B: i presidenti sono convinti (o sperano?) che gli Europei 2020 vengano cancellati, in questo caso il campionato potrebbe slittare sino a giugno, trovando così le date dei recuperi che oggi già scarseggiano (o mancano, vedi il caso grottesco di Inter-Samp). Attualmente la stagione è prevista sino al 24 maggio, proprio per lasciare spazio alle Nazionali: Infantino, il n.1 della Fifa, ha già detto che gli Euro 2020 sono ad alto rischio, ma Infantino è nemico di Ceferin, presidente Uefa, che continua, almeno ufficialmente, a professarsi ottimista. Certo, è davvero complicato tenere una manifestazione che prevede (dal 12 giugno al 12 luglio) 24 squadre in 12 stadi di tutta Europa, con migliaia di persone che si spostano da Roma, gara inaugurale, a Londra, finale, passando per Bilbao, Baku, San Pietroburgo, eccetera. Si potrebbe giocare a porte chiuse, con un danno economico (e di immagine) enorme, o fare slittare la manifestazione più avanti ma chissà quando visto che fra Fifa e Uefa, ormai, è una gara a chi si inventa più eventi. Un sistema che rischia di scoppiare. O è già scoppiato?
Spadafora: "Partite in chiaro? Sky è d'accordo". Ma non era vero...
Sulla vicenda delle partite in chiaro ieri Spadafora ha scritto a Dal Pino, n.1 della Lega di A, e per conoscenza a Gravina, che "da interlocuzioni intercorse nelle vie brevi con Figc, Sky Italia, Dazn Italia e altri soggetti interessati, il cui esito ho formalmente diviso con Agicom (in realtà si scrive Agcm, ndr), sembrano sussistere spazi per conseguire il risultato auspicato...". Cioè, la "libera fruizione per tutti gli operatori delle competizioni calcistiche in calendario il giorno 8 e 9 marzo pv". Ma poco dopo, sempre ieri, Sky ha spento l'ottimismo del ministro, spiegando che "i vincoli legali restano" e quindi non se ne può fare nulla. L'ipotesi era quella di dare Juve-Inter su Sky in diretta e in chiaro su Tv8, tv di Sky, ma in differita, dalle 22,45.
La Lega, che teme cause milionarie, ha spiegato ancora una volta al ministro, con chiarezza, che ci vuole un decreto per sbloccare la situazione e che loro non possono prendere nessuna decisione. I legali della Lega hanno spiegato che sono necessari "atti formali dai competenti organi di governo e dalle competenti autorità garanti che impongano alla Lega di disattendere i precetti normativi e che possano essere opposti anche agli operatori della comunicazione che avrebbero potuto partecipare alle procedure competive". Fra Lega di A e Spadafora i rapporti sono pessimi, Dal Pino nella sua risposta ieri sera l'ha chiamato "illustre ministro"...