FERMI TUTTI, ABBIAMO SCHERZATO! GIMBO TAMBERI SOSPENDE IL DIVORZIO CON IL PADRE ALLENATORE DOPO L’INTERVENTO DELLA FEDERAZIONE - E’ STATO DETERMINANTE IL PRESIDENTE FIDAL, STEFANO MEI, CHE HA CHIESTO AI DUE DI SOSPENDERE LA SEPARAZIONE IN VISTA DEL MONDIALE - “UN EQUILIBRIO COSÌ DELICATO COME QUELLO TRA ALLENATORE E ATLETA NON PUÒ ESSERE ALTERATO ALLA VIGILIA DI UN APPUNTAMENTO TANTO IMPORTANTE”
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Gimbo Tamberi fa marcia indietro e annulla il licenziamento del padre Marco, anche se solo temporaneamente. Insomma, è una sospensione, una proroga. Una decisione frutto di una mediazione da parte della Federatletica presieduta da Stefano Mei.
Ieri pomeriggio il campiona olimpico ha diramato un comunicato in cui è contenuto l’annuncio ufficiale.
«Nel concentrare tutte le mie energie sull’unico obiettivo sportivo che ancora mi manca, ho già sottolineato quale sia la mia priorità assoluta: cercare di risolvere questo infortunio alla gamba di stacco. E la federazione, nelle ultime settimane, mi ha supportato in qualsiasi modo possibile. Da parte del presidente è arrivato l’invito, sia a me sia a mio padre, di continuare la collaborazione in vista degli imminenti impegni sportivi, al fine di scongiurare possibili problemi in gara ed entrambi abbiamo accettato di proseguire assieme. Non c’è valore più alto per me che la maglia azzurra e quindi ben venga questa soluzione. Darei l’anima per vedere il tricolore sul gradino più alto del podio e non lascerò nulla di intentato affinché questo si verifichi».
Si tratta, scrive il Corriere dello Sport, di una «sospensione della separazione tecnica», insomma, il divorzio avverrà, ma più in là. A fare pressione, si diceva, è stato Stefano Mei. Il quotidiano sportivo riporta le sue parole.
«Ho chiesto a entrambi di attendere la conclusione della stagione per valutare nel merito, e con serenità, i risultati. Un equilibrio così delicato come quello tra allenatore e atleta non può essere alterato alla vigilia di un appuntamento tanto importante. Ho trovato da parte di entrambi, come speravo, disponibilità a riprendere immediatamente il lavoro, e questo è quel che più conta».