IL FUTURO DEL TENNIS PARLA ITALIANO: SINNER SI INCHINA A NADAL MA PER DUE SET SE LA GIOCA ALLA PARI CON IL RE ASSOLUTO DELLA TERRA BATTUTA - RAFA CENTRA LA 34ª SEMIFINALE DI UNO SLAM - ANCHE MARTINA TREVISAN SI FERMA AI QUARTI DI FINALE. A JANNIK E MARTINA SONO MANCATE LE STESSE COSE: LA CONSUETUDINE A MATCH DI ALTO LIVELLO, UN PO’ DI FISICO – SCANDALO SCOMMESSE AL ROLAND GARROS: UN MATCH DEL PRIMO TURNO DEL DOPPIO FEMMINILE FINITO NELLA BUFERA PER LE TROPPE PUNTATE DA TUTTO IL MONDO
-Marco Imarisio per corriere.it
Non è successo, ma poteva succedere. E ci saranno altre occasioni per Jannik e Martina. Sinner perde contro Rafael Nadal la prima della lunga serie di sfide al vertice del tennis mondiale che ci regalerà in un futuro molto prossimo. Lo fa nel modo più bello (7-6, 6-4, 6-1 il risultato), pieno di conferme, perché è di una già realtà e non di una promessa che si sta parlando.
E dopo questo match è ancora più chiaro a tutti. Per tutto il primo set, durato 72 minuti, il ragazzo altoatesino è stato il miglior giocatore in campo. Contro il Re assoluto delle terra battuta, che forse ancora adesso si sta chiedendo come ha fatto a vincerlo, quel primo parziale, dopo che Sinner ha addirittura servito sul 6-5 in suo favore.
La cosa impressionante è che dopo aver perso un set che già assaporava, dopo aver impegnato così uno dei più grandi di sempre nel suo giardino di casa, non si è scoraggiato come sarebbe accaduto a qualunque giovane giocatore. Lui ci credeva ancora, anche questa è una differenza rispetto agli altri. Ha tirato due dritti pazzeschi e si è preso un break di vantaggio anche nel secondo.
Come se nulla fosse accaduto, come se fosse normale mettere così in difficoltà Nadal sulla terra rossa di Parigi. Poi il campione spagnolo ha preso le misure a Jannik, leggendo in anticipo il suo rovescio, sempre incrociato e mai lungolinea. Ma fino al 4-4 del secondo set, per 2 ore e 10 minuti, è stata partita vera.
Anche Martina Trevisan si ferma ai quarti di finale, con una sconfitta netta. Iga Swiatek non è un carneade qualunque. Anche lei una ragazza prodigio, come a suo tempo lo era stata Martina, anzi di più. A 19 anni e una manciata di giorni, qui al Roland Garros ha umiliato sia Markèta Vondrousova, finalista lo scorso anno, che Simona Halep, numero uno del mondo.
Con un punteggio ancora più severo del 63 61 rifilato alla giocatrice toscana, frutto di uno stile di gioco moderno, da campi duri, senza mezze misure. Sempre attaccata alla linea di fondo, sempre in anticipo, colpi talvolta anche senza top spin, alti appena una quindicina di centimetri sopra la rete, servizio pesante. Una moderna macchina spara palle. Era difficile, e si sapeva. Contro una avversaria potente e atletica, Martina era quasi obbligata a mischiare le carte con le sue rotazioni, aggredendo per prima. Ha funzionato per 20 minuti. Poi la polacca ha cominciato a martellare. Non c’è stata partita.
Ma questo non toglie nulla a quanto fatto da Martina. Non sarà un episodio isolato, questo quarto di finale, non sarà una cosa da Cenerentola. Anche se avremmo sperato in una sorpresa ancora più grande, una tra Nadia Podoroska (131 del mondo) e Swiatek (59), giocherà la finale di sabato, e sarà la finalista con il ranking più basso dal 1984, spodestando Jelena Ostapenko, che nel 2017 addirittura vinse quando era numero 47. Martina Trevisan può riprendersi con gli interessi il tempo perduto con la malattia e la ricostruzione di sé stessa.
Sognare è consentito, perché nel tennis femminile non esistono più gerarchie e padroni. «Per me questo torneo è un nuovo inizio. E poi ho ricevuto tanti messaggi dall’Italia. Non mi considero un esempio, ma sono felice che la mia storia, la mia lotta contro l’anoressia, possa essere fonte di ispirazione per chi si trova nelle condizioni in cui mi sono trovata io». Ieri notte a Martina e Jannik sono mancate le stesse cose: la consuetudine a certi match di alto livello, un po’ di fisico. Lui è un predestinato. Lei, una giocatrice e una persona rinata. Ognuno in modo diverso, due doni preziosi, due epifanie. Arrivederci a presto.
SCANDALO AL ROLAND GARROS
Da iltempo.it
Un terremoto potrebbe sconvolgere il Roland Garros, torneo di tennis in corso a Parigi e nel circuito dei Grandi Slam.
È stata infatti avviata in Francia un’indagine su una partita che potrebbe essere stata truccata favorendo un giro di scommesse. «Un match del primo turno con giocatori poco conosciuti» ha detto all’Agenzia Afp una fonte della National Gaming Authority (ANJ) francese senza scendere nei particolari.
Secondo l’Equipe la partita in questione sarebbe l’incontro di primo turno di doppio femminile, giocata lo scorso 30 settembre, tra la coppia rumena Andreea Mitu e Patricia Maria Tig e quella formata dalla russa Yana Sizikova e la statunitense Madison Brengle.
Il giornale francese racconta che la partita è oggetto di attenzioni particolari dato che sono state giocate ingenti somme di denaro sulla vittoria delle due romene (effettivamente l’incontro è terminato 7-6, 6-4) e per il fatto che le scommesse arrivino da diversi paesi.
L’ANJ ha ricevuto informazioni su quest’attività sospetta da operatori privati ed è stata inoltre allertata dal Global Lottery Monitoring System e dalla Rete di piattaforme nazionali del Consiglio d’Europa, che combatte la manipolazione delle competizioni sportive.