A GASPERINI, MA CHE STAI A DI'? - INVECE DI CRITICARE I CORI RAZZISTI DEI TIFOSI BERGAMASCHI CONTRO DUSAN VLAHOVIC ("SEI UNO ZINGARO"), L'ALLENATORE DELL'ATALANTA MINIMIZZA: "A VOLTE GLI INSULTI SONO LEGATI ANCHE AD ALTRE COSE. QUINDI BISOGNA ANCHE DIFFERENZIARE LE COSE" - "L'INSULTO È ANCHE QUANDO TI DICONO "FIGLIO DI PUTTANA" O "PEZZO DI MERDA". SE È RAZZISMO SAREBBE RIFERITO ANCHE A TANTI GIOCATORI CHE SONO QUA E INVECE NON È COSÌ…"

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gasperini

Estratto dell'articolo di Marco Beltrami per www.fanpage.it

 

La partita tra l'Atalanta e la Juventus è stata funestata dai cori discriminatori dei tifosi di casa nei confronti di Vlahovic. "Sei uno zingaro" hanno urlato a più riprese i sostenitori atalantini per una situazione che fa il paio con quanto accaduto due stagioni fa quando vestiva la maglia della Fiorentina.

 

vlahovic atalanta juventus

[…] Gasperini ha voluto fare un distinguo. […] ha spiegato che a suo dire c'è la necessità di non fare confusione sulla tipologia degli insulti che spesso arrivano dagli spalti. Per questo Gasperini ha tirato in ballo anche alcuni suoi giocatori: "Condanna dei cori discriminatori a Vlahovic? Sì assolutamente però devo anche evidenziare che nell'Atalanta giocano Pasalic, Djimsiti, Ilicic, Sutalo, tanti giocatori di quella etnia se volete. E quindi bisogna anche differenziare le cose".

 

[…]"A volte gli insulti sono legati anche ad altre cose no? Come quando si prendono anche altri tipi di insulti. Il razzismo è una cosa molto seria eh, non va confusa. A volte la confondiamo, poi che vada combattuto non c'è dubbio. Ma non va confuso perché sennò il razzismo riguarda tutti quanti, anche i nostri giocatori. Invece se non è così qualche volta bisogna distinguere".

juve vlahovic

 

[…]"L'insulto è anche quando ti dicono "figlio di p…" o "pezzo di m…". Se un insulto è al singolo o è un insulto razzista. Se è razzismo sarebbe riferito anche a tanti giocatori che sono qua e invece non è così. Va differenziato perché sennò si fa di tutta l'erba un fascio. Poi dopo bisogna combattere il razzismo vero, e non gli insulti individuali. La maleducazione? Questo è un altro discorso, perché va distinta. È più difficile perché è diffusa e generalizzata, combatterla è un'impresa".

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