GIALLO SUL FINANZIAMENTO ALL'INTER DA PARTE DI OAKTREE CAPITAL. I DUBBI DI CONTE: RESTA NONOSTANTE L'AUSTERITY? – NON ESISTE UN COMUNICATO UFFICIALE DELL’INVESTIMENTO DI 275 MILIONI DA PARTE DEL FONDO CALIFORNIANO, NON ESISTE NEMMENO LA PAROLA “SUNING” NELLA NOTA MANDATA ALL’ANSA IERI SERA – DIETRO AL BASSO PROFILO TENUTO DALLA SOCIETA’ GESTITA DALLA FAMIGLIA ZHANG CI SAREBBE… - NEL FRATTEMPO I TIFOSI NERAZZURRI PREPARANO LA FESTA SCUDETTO CON TANTO DI DIRIGIBILE PERSONALIZZATO…
-Stefano Scacchi per www.lastampa.it
MILANO. Adesso è ufficiale. Suning e Oaktree Capital hanno chiuso l’accordo per un investimento di 275 milioni del fondo californiano per mettere in sicurezza le casse nerazzurre, messe a dura prova dalla pesante crisi di liquidità della sua proprietà cinese.
“A seguito di un processo di due diligence e con una comune visione a lungo termine del progetto è stata finalizzata oggi un'operazione di finanziamento a livello di azionariato con fondi gestiti da Oaktree Capital Management. Con questo finanziamento, l'azionista continuerà a sostenere FC Internazionale Milano, con l'obiettivo di superare le difficoltà e le opportunità perse durante il periodo di Covid”, si legge nella nota affidata all'Ansa.
Una conclusione davvero insolita per una trattativa di questo livello. Non esiste un comunicato ufficiale, ma solo queste dichiarazioni generiche: poche frasi dal contenuto piuttosto ambiguo. Non esiste nemmeno la parola «Suning». Si capisce subito qual è il motivo.
Fino a questa mattina molteplici fonti confermavano che Oaktree avrebbe subito comprato il 31,05% delle quote nerazzurre dal fondo Lion Rock di Hong Kong. La notizia era stata riportata ieri anche dalle due principali agenzie economiche del mondo: Bloomberg e Reuters.
Da almeno un paio di settimane era questo lo schema dell'operazione descritto da fonti molto vicine alle trattative: un «equity upside», cioè una formula nella quale il finanziatore acquista anche una quota della società a cui fa credito. Una versione che ora viene smentita dall'Inter.
Secondo queste informazioni, Oaktree si limiterebbe a effettuare un finanziamento senza modifiche della compagine azionaria. Consultate dopo questa smentita, altre fonti ben informate spiegano che parte del finanziamento servirà a liquidare la partecipazione di Lion Rock in una seconda fase e che Oaktree entrerà nell'azionariato dell'Inter.
Da più parti inoltre si sottolinea l'assoluta irritualità di una comunicazione simile al termine di un'operazione così importante, relativa a un club come l'Inter che ha un'esposizione debitoria in bond pari a 375 milioni con istituiti finanziari di tutto il mondo.
Un giallo che viene spiegata con la volontà di Suning di tenere un basso profilo. Stiamo parlando di un gruppo cinese, appena salvato dall'ingresso di aziende pubbliche dello stato di Shenzhen e della provincia di Juangsu. Evidente che con un assetto di questo tipo la trasparenza non possa essere ai massimi livelli.
Anche la Reuters, in un lancio successivo alla nota dell’Inter, conferma che l’operazione prevede espressamente una modifica dell'azionariato nerazzurro: una componente di questi 275 milioni sarà utilizzata da Oaktree per rilevare il 31% dell’Inter da Lion Rock.
«Una parte del finanziamento sarà usata per comprare in un momento successivo la quota di minoranza di Lion Rock. Ci si aspetta quindi che Oaktree diventi socio di minoranza del club nerazzurro», scrive l’agenzia economica citando due fonti vicine all’affare.
Quello che conta per i tifosi nerazzurri, al di là di questi punti controversi, è che adesso può tornare il sereno sul cielo della Pinetina dove la felicità dei neo-campioni d’Italia era stata in parte condizionata dall’incombere dei nuvoloni finanziari, simboleggiati dalla richiesta di taglio degli stipendi del presidente Steven Zhang alla squadra.
Non sarà comunque possibile largheggiare con le spese. L’Inter non potrà acquistare nuove stelle. Ma riuscirà a tenere i cardini della squadra di Antonio Conte: De Vrij, Bastoni, Hakimi, Barella, Lukaku e Lautaro Martinez. Potrebbero partire Vidal e Perisic per alleggerire il monte ingaggi.
Ora andrà in scena il confronto tra Conte, Zhang e i dirigenti. L’allenatore vuole restare perché sogna la seconda stella. Nei prossimi giorni sarà rassicurato dalla proprietà nell’incontro con Steven Zhang e la dirigenza nerazzurra.
INTER
Giorgio Specchia per www.gazzetta.it
Una festa innovativa, sorprendente e nel pieno rispetto delle regole. Il popolo interista si dà appuntamento domenica, all’esterno del Meazza, per celebrare il Diciannovesimo. Lo farà in maniera ordinata ma passionale. È il lento ritorno alla normalità, il riavvicinarsi al bello del calcio che vive di emozioni.
Da circa un mese, 250 ragazzi della Curva Nord stanno preparando un evento che promette di essere all’altezza dell’Inter di Conte. Nelle ultime notti hanno lavorato sodo per preparare l’area che circonda lo stadio, tra il Baretto e l’ingresso dei pullman. Tutto è stato curato per rendere attraente e spettacolare quella lunga striscia di asfalto ai piedi della Scala del calcio.
Come lo scorso 8 maggio, in occasione dell’accoglienza al pullman della squadra prima di Inter-Sampdoria, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha individuato delle "misure di accompagnamento" che consentiranno la presenza contemporanea di 4500 tifosi nell’area delimitata di circa 19000 mq. Stadio aperto per 1000 persone: i posti saranno riservati a dipendenti dell’Inter, sponsor e famiglie dei calciatori.
Tutto è pronto per l’ultima celebrazione dello scudetto iniziata il 2 maggio per le vie e le piazze cittadine con un’adunata spontanea che, dopo aver provocato tante polemiche, non ha mostrato incidenze e alla fine è stata addirittura definita da Cesare Cislaghi, ex presidente dell’Associazione italiana di Epidemiologia, una sorta di "esperimento scientifico".
A TESTA IN SU
Domenica Milano si colorerà ancora di nerazzurro. La Nord, da oltre cinquant’anni cuore del tifo interista, si è organizzata per affrontare le esigenze sanitarie e distribuirà agli ingressi un gel disinfettante monodose "firmato", un oggetto unico, da collezionisti. E, come promesso, anche il cielo sopra San Siro diventerà nerazzurro grazie a un "dirigibile interista" lungo 15 metri che, dopo aver ottenuto il permesso dall’Enac, si alzerà sopra il terzo anello del Meazza a una sessantina di metri da terra, visibile anche a chilometri di distanza.
Sarà la stella cometa che indicherà ai tifosi il luogo della festa. Ne arriveranno tanti da tutta Italia grazie alla mobilitazione dei club interisti e anche delle tifoserie gemellate (Lazio, Varese, Nizza e Valencia), attese a Milano e ospitate dalla Nord che si è fatta carico di tutte le spese organizzative. In mezzo a tanta passione, e in assenza di un palco per la musica, saranno i cori del tifo la colonna sonora di una giornata che inizierà alle 9 con l’apertura del Baretto, tradizionale luogo di ritrovo dei tifosi, e la distribuzione del materiale celebrativo. Le aree food saranno attive invece dalle 10.30.
ORE 17: ECCO IL TROFEO
I selfie davanti all’ormai celebre murale di Lukaku, proprio sotto la Nord, precederanno l’accoglienza al Romelu vero, intorno alle 13, con l’arrivo del pullman allo stadio. In una stagione senza pubblico, l’Inter incrocerà la sua gente verso le 17. Sarà il momento clou, l’apoteosi: Conte e i giocatori, dopo la premiazione in campo al termine della partita con l’Udinese, usciranno dallo stadio per salire su una delle rampe che portano al terzo anello.
Non dovranno farla tutta, nemmeno metà. Basterà solo arrivare all’altezza giusta per affacciarsi, alzare il trofeo dello scudetto e godersi lo spettacolo del tifo dalle Torre 4 vestita di nerazzurro. Non si farà notte, ben prima del coprifuoco delle 23 quella lunga striscia di asfalto tornerà anonima. Ma resterà nei ricordi di chi ha scelto di vivere da interista la giornata del Diciannovesimo.