GIANFRANCO ZOLA INCONTRA FABRIZIO MAIELLO, EX FENOMENO NEL MONZA CALCIO CHE NEL 1994 PROGETTO' IL RAPIMENTO DI "THE MAGIC BOX": "LO SEGUII DENTRO UNA STAZIONE DI SERVIZIO DI PARMA. GLI ANDAI INCONTRO CON LA PISTOLA DIETRO LA SCHIENA. LUI DISSE CON UN SORRISO: “CIAO RAGAZZI!”. RIMASI DI SASSO E GLI CHIESI L’AUTOGRAFO" - IL 60ENNE SOPRANNOMINATO "IL MARADONA DELLE CARCERI" HA CHIESTO IL PERDONO DI ZOLA - LA RISPOSTA DELL'EX ATTACCANTE: "SEQUESTRARMI NON TI SAREBBE CONVENUTO, A QUEI TEMPI MANGIAVO COME UN LUPO!"
-Estratto dell'articolo di Mario Frongia per "la Repubblica"
[…] Nella casa famiglia Emmaus, a due passi dall’aeroporto di Elmas, le mani di Fabrizio Maiello e Gianfranco Zola si sono strette a ricucire una storia. Si erano incrociati trent’anni fa, in
una stazione di servizio all’ingresso di Parma. Zola era una preda, Maiello lo racconta: «Nel ’94 io ero latitante, dovevamo rapirlo per chiedere il riscatto al club, pensavamo a un sequestro lampo. Ero con altri tre, lo seguivamo in autostrada con due auto, pensavamo di speronarlo. Poi, Zola entrò in un distributore a far benzina. Gli andai incontro, avevo la pistola dietro la schiena. Lui disse con un sorriso affettuoso “Ciao ragazzi!”. Rimasi di sasso, lo ammiravo e gli chiesi l’autografo che mi fece sulla carta d’identità ».
Ieri il secondo incontro fra le lacrime: «Gianfranco, poterti abbracciare e chiedere scusa era il mio desiderio più profondo. Mi hai aiutato a capire che stavo sbagliando, che dovevo uscire da quella vita », ha detto Maiello. E Zola: «Sequestrarmi non ti sarebbe convenuto, a quei tempi mangiavo come un lupo!». Risate e lacrime. «Non potevo immaginare di essere un bersaglio, oggi se ripenso a quelle dinamiche mi sento fortunato»,[…]
Fabrizio Maiello era una promessa del calcio, doti tecniche che da ragazzino ne facevano presagire una carriera importante. La Primavera del Monza, poi un infortunio ai legamenti del ginocchio e la strada del crimine: rapine, spaccio, estorsione, associazione a delinquere, gli arresti, l’ex Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, 14 anni dentro e quel soprannome beffardo di Maradona delle carceri. Oggi Maiello ha 60 anni, da poco è un uomo libero. Gioca centravanti nella nazionale di calcio sacerdoti, medita, scrive libri, segue progetti scolastici di educazione alla legalità, e collabora, tra le altre, con Uisp e Libera[…]
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