IL GOL NON HA ETA’ – CRISTIANO RONALDO GUIDA I BOMBER OVER 33 NEL CAMPIONATO CON GLI ATTACCANTI PIÙ ANZIANI (IBRA, DZEKO, QUAGLIARELLA). IN SERIE A BEN 70 RETI CONTRO LE SOLE 25 DELL'INGHILTERRA – NON SOLO RETI “STAGIONATE”: TRA I GOL SEGNATI DAI GIOCATORI CHE NON HANNO ANCORA COMPIUTO 21 ANNI LA SERIE A CON 30 GOL È DIETRO SOLO ALLA BUNDESLIGA...
-Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Per Francis Obikwelu, argento olimpico ad Atene 2004 e detentore del record europeo dei 100 metri (9"86), il suo allievo Cristiano Ronaldo «può giocare fino a 40 anni».
Per adesso le lezioni di sprint del campione nigeriano naturalizzato portoghese fanno volare CR7 leggero sopra il suo trentacinquesimo compleanno, che cade il 5 febbraio. Il resto si vedrà, anche se nessuno pensava che al secondo anno juventino il rendimento di Ronaldo potesse crescere in modo così evidente, non solo nei numeri (sono 30 i gol stagionali, compresi 11 col Portogallo) ma anche nello strapotere atletico quasi ostentato.
La soglia dei 40 anni accarezzata da Obikwelu, che ha lavorato con l' attaccante juventino per l' ultima volta non più tardi di tre settimane fa, non è solo un' esagerazione dovuta all' amicizia personale con il campione e al culto globale del personaggio Ronaldo. Ma è anche un dato che strizza l' occhio alle statistiche, perché Cristiano con il suo sbarco a Torino è arrivato nel paradiso dei vecchi bomber, oltre che dei vecchi portieri come Buffon, 42 anni tra 4 giorni e ancora arzillo, come ha dimostrato mercoledì sera contro la Roma.
La classifica europea dei marcatori over 33 parla chiaro, perché l' Italia si conferma uno dei Paesi con la popolazione più anziana al mondo anche in area di rigore. In questo caso per distacco: 70 gol in serie A, 51 in Spagna, 25 in Inghilterra (dove spopola Jamie Vardy, re del miracolo Leicester che a 33 anni ha segnato fin qui un gol in più di Ronaldo), 16 in Francia e 9 in Germania.
Se c' è un posto dove allungarsi la carriera - svernare è una parola troppo brutta ma per qualcuno può anche essere valida - allora quello è proprio l' Italia.
Da Ronaldo a Ibra, da Dzeko a Quagliarella, passando per Pandev, Kolarov, Palacio, Pazzini, Ribéry, Llorente: sembravano vecchie glorie, alcuni sono arrivati grazie alle agevolazioni fiscali previste dal decreto crescita, ma la maggior parte di loro sono ancora fondamentali per le loro squadre.
Ronaldo non è il più anziano della compagnia, ma è ovviamente la stella indiscussa (con buona pace di Ibrahimovic), che con il suo esempio trascina gli altri vecchietti terribili: la Coppa Italia è la quindicesima competizione in cui Cristiano ha segnato, con la velocità dello sprinter, ma anche l' esperienza e la resistenza del maratoneta abituato a ogni terreno: «Sta benissimo fisicamente - spiega Maurizio Sarri - quindi a livello di reattività fa la differenza in questo momento. Poi lui lavora sui particolari, quindi al di là di uno o due allenamenti fatti con un centometrista, lui è uno che cura tantissimo i contatti con il terreno. Tutti i giorni passa diversi minuti in questo tipo di esercitazioni, quando sta bene riesce anche a tirare fuori questi lavori nella maniera giusta».
In effetti accade spesso. Ma un altro dato oltre a quello dei gol «stagionati» fa pensare alla serie A come un campionato anomalo, quindi un metro di paragone da prendere un po' con le pinze, in attesa che sia la Champions League a dare come sempre la misura di tutte le cose, almeno per quel che riguarda il livello della Juventus e dei suoi campioni.
Ed è il dato che riguarda i gol segnati dai giocatori che non hanno ancora compiuto 21 anni: sorpresa, anche in questo segmento la serie A si difende alla grande con 30 gol, pur essendo dietro alla Bundesliga (34). Francia (27), Spagna (22) e soprattutto Inghilterra (18) inseguono.
Dettaglio non secondario, soprattutto per le avversarie dei bianconeri: i migliori bomber ventenni sono Vlahovic della Fiorentina e Kulusevski del Parma con 4 gol, ma quest' ultimo è già stato acquistato dalla Juventus per giugno. Per gli altri, c' è un unico obiettivo: non diventare troppo vecchi prima di vincere.