IL GOVERNO NON GONFIA IL PALLONE - NO AI 600 MILIONI DI RISTORI ALLA SERIE A PER I MANCATI RICAVI CAUSATI DALLE MISURE SANITARIE PER L'EMERGENZA COVID - LA BUONA NOTIZIA È CHE PROSEGUE LA TRATTATIVA DELLA LEGA CON LA CORDATA CVC-ADVENT-FSI CHE HA MESSO SUL PIATTO 1,6 MILIARDI DI EURO PER RILEVARE IL 10% DELLA MEDIA COMPANY DEL MASSIMO CAMPIONATO ITALIANO…

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Da https://www.affaritaliani.it

 

dal pino

Il governo dice no alla Serie A: non intende erogare al calcio italiano i 600 milioni di euro richiesti come indennità per i mancati ricavi causati dalle misure sanitarie per l'emergenza covid. Niente da fare anche per la richiesta di rimandare il versamento dell’Irpef sugli ingaggi dei giocatori, secondo quanto riporta MF-Milano Finanza.

 

"Siamo molto vicini al disastro economico-finanziario, se non avremo respiro attraverso ristori e dall’entrata in scena dei fondi nella media company della Lega, il rischio che il sistema si fermi è molto alto", aveva spiegato nei giorni scorsi il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino. I club soffrono per la chiusura degli stadi e la sospensione dei campionati nel scorso del lockdown e ritengono che abbiano prodotto danni da spingere buona parte delle società sull’orlo dell’insolvenza. Il tutto in uno scenario che vede la seconda ondata della pandemia che produrrà nuove incognite sull'economia italiana e quindi anche sul sistema calcio.

 

giuseppe conte roberto gualtieri

"Ho scritto al premier Conte usando un tono diretto. Chi banalizza il mondo del pallone non conosce la sua importanza, il calcio è innanzitutto un’industria primaria dell’entertainment, un prodotto che compete a livello globale. Un fenomeno attorno a cui si coagula l’interesse di 30 milioni di persone: il calcio non è solo star, campioni, ingaggi milionari, ma un movimento che coinvolge 300 mila lavoratori complessivi. La demagogia, il populismo e la superficialità di giudizi vanno messi da parte. Nella lettera che ho inviato all’Esecutivo ho ricordato che questa industria registra un fatturato di 4,7 miliardi, di cui 3 prodotti dalla serie A. Versa contributi fiscali di 1,2 miliardi, è la locomotiva di tutto lo sport italiano e ha un ruolo sociale rilevante. Il Governo ha destinato forme di ristoro a settori produttivi: perché non viene considerato il calcio che denuncia perdite per 600 milioni, dopo che per un anno viene impedito l’accesso del pubblico negli stadi?", le parole di Paolo Dal Pino.

 

gravina dal pino foto mezzelani gmt

La buona notizia per la serie A è che prosegue la trattativa della Lega con la cordata Cvc-Advent-Fsi che ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro per rilevare il 10% della media company del massimo campionato italiano. La commissione composta da cinque club (Juventus, Roma, Bologna, Udinese e Napoli) ha avuto un primo incontro con i manager dei private equity proprio nei giorni scorsi: si è discusso sui dettagli del piano industriale per la Serie A e per il suo canale e su questo fronte ci sarebbe l'unanimità di visione fra i presidenti.

spadafora conte