1. DICHIARAZIONE GAETANO MICCICHE’

 

Desidero annunciare, con questa dichiarazione, le mie immediate dimissioni dalla carica di Presidente della Lega di serie A. Le indiscrezioni di oggi apparse sui giornali relative alla chiusura dell’istruttoria sulla mia nomina avvenuta 20 mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione.

 

Non voglio entrare nel merito dello svolgimento dell’assemblea che mi ha eletto. Io non ero presente. Leggo solo un verbale firmato per accettazione da tutti gli azionisti presenti alla riunione alla quale hanno partecipato anche professionisti autorevoli e competenti come Gerardo Mastrandrea, Ruggero Stincardini, Ezio Simonelli, Paolo Nicoletti e il notaio Giuseppe Calafiori che, ognuno nel proprio ruolo, hanno vigilato sul corretto svolgimento dell’assemblea e nulla hanno avuto da eccepire.

miccichè e malagò foto mezzelani gmt07

Sono stato chiamato in Lega con dichiarazioni unanimi di voto e le ho dedicato molto tempo ed energie.

 

Ho trovato una Lega commissariata, completamente disorganizzata e che non aveva nemmeno la parvenza di una realtà efficiente. Tutti insieme, perché nessuno ha sollevato la benché minima obiezione in 20 mesi,  e le delibere che abbiamo preso sono state prese tutte all’unanimità, abbiamo realizzato una serie numerosa di iniziative che andavano nella giusta direzione. Ci tengo ad evidenziarle:

 

gravina miccichè

 

 

micciche

 

miccichè giorgetti malagò foto mezzelani gmt04

 

 

gravina foto mezzelani gmt 030

In poche parole, ho lavorato in questi mesi alla trasformazione del calcio, aggiungendo ai valori agonistici e sportivi, quelli di credibilità societaria, economica e prospettica. Ciò è indispensabile e propedeutico per l’arrivo di nuovi seri investitori, nuove grandi corporation in qualità di sponsor, nuova credibilità nei mercati finanziari. Una trasformazione che ha anche l’obiettivo fondamentale  di avvicinare le famiglie e gli appassionati al mondo del calcio e dello sport in generale.

Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me e i giornalisti che mi hanno seguito con professionalità.

 

2. LEGA SERIE A, CHIUSA L'INDAGINE SULLA REGOLARITÀ DELL'ELEZIONE

Emiliano Bernardini per ''Il Messaggero''

 

 

ROMA L'attività istruttoria, è stata chiusa. A giorni, molto presumibilmente già domani, l'ufficio della Procura della Figc consegnerà al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina la relazione conclusiva sulla presunta irregolarità dell'assemblea del 19 marzo 2019 con la quale venne eletto Gaetano Micciché come presidente della Lega A. Una volta che il numero uno di via Allegri avrà in mano il rapporto redatto dall'ufficio del procuratore Giuseppe Pecoraro, in cui verrà fatto un quadro giuridico di quello che è accaduto durante l'elezione e le eventuali violazioni in base a quanto stabilito dallo statuto, dovrà decidere come procedere.

 

giuseppe pecoraro

Al momento sono tante le strade possibili: dal dichiarare nulla l'assemblea alla nomina di un commissario ad acta. Domenica sera, a Palermo, il presidente di via Rosellini (presente per questioni familiari e ripartito ieri mattina per Milano dove oggi potrebbe incontrare Malagò) e Gravina per la Nazionale hanno parlato a lungo della questione relazionandosi su gli eventuali sviluppi. Il 25 novembre è prevista un'assemblea di Lega per la discussione dei diritti tv e al primo punto all'ordine del giorno c'è scritto: comunicazioni del presidente.

 

COSA È ACCADUTO

L'istruttoria, una delle attività che rientra nei poteri di vigilanza delle Leghe da parte del presidente della Figc, prende il via dalle parole del numero uno del Genoa, Enrico Preziosi che aveva parlato di «non correttezza» della procedura di un'elezione per la quale, secondo statuto, ci sarebbe voluto lo scrutinio segreto e che invece avvenne per acclamazione. Il presidente dei rossoblù è stato ascoltato dalla Procura che ha acquisito anche l'audio di quella assemblea. Anziché la maggioranza qualificata a scrutinio segreto, Micciché aveva bisogno dell'unanimità per essere eletto, come prevede lo statuto per evitare il conflitto di interessi di chi ha ricoperto incarichi in istituzioni private di rilevanza nazionale in rapporto con i club o i loro gruppi di appartenenza.

ENRICO PREZIOSI

 

Lo scrutinio segreto fu accompagnato dalle dichiarazioni pubbliche di voto (tutte a favore di Micciché). Nell'occasione l'allora commissario della Lega di A, Giovanni Malagò chiese al notaio Giuseppe Calafiori se la procedura fosse valida e ricevette risposta affermativa. Si votò e Micciché venne eletto per acclamazione, le schede non vennero scrutinate e sono tuttora custodite nell'urna elettorale sigillata e firmata dal presidente dell'assemblea Malagò, dal segretario Stincardini e dal giudice sportivo Mastrandrea. Questi ultimi due, peraltro, nulla hanno eccepito sulla validità della votazione.