HANNO UCCISO L’UOMO RANGNICK – IL MILAN CONFERMA PIOLI DOPO CHE "IL PROFESSORONE" TEDESCO HA RIFIUTATO IL SOLO RUOLO DI DIRETTORE TECNICO – HANNO PESATO OLTRE CHE IL TOCCO MAGICO DI PIOLI, I GIUDIZI TRANCHANT DELLE LEGGENDE ROSSONERE, DA CAPELLO A MALDINI, SU RANGNICK – ORA PAOLINO POTREBBE RESTARE AL MILAN. E ANCHE IBRA… - ATTENZIONE: PIOLI IL PRIMO ANNO VA SEMPRE BENE (BOLOGNA, LAZIO, FIORENTINA) POI INIZIANO I PROBLEMI…
-Alessandro Bocci per la Gazzetta dello Sport
La tela del ragno è diventata la tela di Pioli. Che è rimasto lì, fermo anzi in movimento, ha tessuto cambiamenti, ha ottenuto risultati e alla fine anche la riconferma sulla panchina del Milan.
La voce era circolata già prima della partita contro il Sassuolo. Poi sono arrivate indiscrezioni dalla Germania, con la dichiarazione di Ralf Rangnick: «Insieme al Milan abbiamo concordato che non è il momento giusto per lavorare insieme. Per questo motivo e tenendo conto dei buoni risultati che sta ottenendo Pioli, abbiamo deciso insieme che non avrò alcun ruolo nel Milan».
Parole che confermano in qualche modo tutto ciò che si sapeva, e cioè che i contatti con il manager della Red Bull fossero già molto avanzati, e insieme quello che filtrava da fonti Elliott: nulla di deciso finché il campionato è in corso.
Dopo la partita, con l' Europa in tasca, il comunicato ufficiale del Milan che sancisce il ribaltone: «Ac Milan annuncia di aver raggiunto un accordo con Stefano Pioli per l' estensione di due anni del suo contratto». «Sono molto felice per questo accordo», ha dichiarato l' a.d. Gazidis.
«Stefano ha dimostrato di essere in grado di offrire quella visione di calcio che pensiamo e vogliamo per il nostro club, un calcio entusiasmante, moderno e appassionato. Non è una decisione basata sulla recenti vittorie, ma sul modo in cui Stefano ha costruito spirito di squadra e unità di intenti. Ha migliorato le prestazioni dei singoli e del collettivo, ha fatto sua la nostra visione».
Reggio Emilia, lo stadio del Sassuolo, la stazione dell' alta velocità a due passi. Un luogo non banale per il Milan. Qui era stato esonerato Massimiliano Allegri, qui è stato confermato Stefano Pioli. La stagione non è ancora finita, ma il momento di rinnovare il legame è arrivato.
Perché la corsa del Milan di Pioli, sbocciato dopo la pausa Covid, ha posto molti interrogativi a Gazidis e alla proprietà. Logico smontare il giocattolo, proprio adesso che ogni pezzo sembra essere al posto giusto?
Logico, soprattutto, farlo in un momento di calcio senza soluzione di continuità?
Ecco, tutto questo deve aver creato una sorta di ripensamento collettivo, sintetizzato nelle parole di Rangnick e soprattutto nei successi di Pioli. Un uomo tranquillo, il Normal One arrivato dopo Giampaolo. Prossima fermata Atalanta a San Siro, guarda caso la squadra che ha picconato il Milan di Pioli appena nato, pochi giorni prima di Natale. In quel periodo l' innamoramento per Rangnick era forte, per la sua utopia, i suoi metodi. Gazidis avrebbe voluto il sessantenne manager tedesco già all' Arsenal per il dopo Wenger. Ci sono stati colloqui, avvicinamenti, smentite, ripensamenti. C' è stato Pioli.
Che ha costruito la sua tela. «Sono felice e orgoglioso della fiducia che ho ricevuto dal Milan. Voglio ringraziare tutti, compresi i nostri fan, che ci mancano molto allo stadio, ma sono sempre vicini e solidali. Come ho detto molte volte, il nostro futuro è oggi».
Ieri, oggi, domani. «Siamo all' inizio di un percorso straordinario, lavorando così saremo sempre più competitivi», dice Pioli. E' un percorso nel quale a questo punto potrebbe accompagnarlo ancora Paolo Maldini, che sembrava già con tutti e due i piedi fuori dal Milan del progetto Rangnick.
E invece adesso le cose cambiano: «Stefano è diventato il nostro allenatore in un momento molto difficile - ha dichiarato Maldini -. Abbiamo sempre sostenuto che ci sarebbe voluto del tempo per vedere i risultati del suo lavoro e abbiamo avuto la conferma che la qualità e la professionalità pagano sempre.
Stefano è l' uomo giusto per guidare la squadra che vogliamo: una squadra di successo, giovane e affamata di vittorie». Zvone Boban sorride e applaude da lontano, dalle isole croate dove si gode il mare, Paolo e il d.s. Massara potrebbero restare tutti e due al Milan, tutto è bene quel che finisce bene, come si suol dire. Ma questo è un percorso che in realtà deve cominciare. E tutti gli attori in commedia lo hanno sempre sottolineato, dal primo giorno.