IANNONE, CI VEDIAMO DOPING: IL PILOTA SQUALIFICATO 18 MESI PER DOPING. ERA STATO TROVATO POSITIVO AL GP DELLA MALESIA, TORNERÀ A CORRERE SOLO NEL GIUGNO 2021 - I GIUDICI HANNO RICONOSCIUTO CHE L’EX DI GIULIA DE LELLIS SIA STATO VITTIMA DI UNA CONTAMINAZIONE ALIMENTARE. L'AVVOCATO, CHE PRESENTERÀ RICORSO AL TAS, SI MOSTRA FIDUCIOSO
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Andrea Iannone è stato condannato a 18 mesi per la positività al Dostranolone (steroide androgeno esogeno anabolizzante) dalla disciplinare della Federmoto. La squalifica del pilota italiano è iniziata il 17 dicembre 2019 e terminerà il 16 giugno 2021.
Positivo in Malesia
Iannone era risultato positivo al controllo anti doping al Gp di Malesia del 3 novembre: i giudici, pur riconoscendo che il pilota abruzzese sia stato vittima di una contaminazione alimentare (carne mangiata in un ristorante), contestano al numero 29 dell’Aprilia di non aver visto quali fossero le sostanze proibite e alla scuderia di Nolte di non aver controllato il comportamento del proprio pilota.
Fiducia nella sentenza del Tas
"Siamo molto soddisfatti che i giudici abbiamo riconosciuto la tesi della contaminazione alimentare, un po' sorpresi per l'entità della squalifica ma siamo sicuri che il Tas ci darà ragione e Andrea tornerà a correre in moto quanto prima". Queste le parole di Antonio De Rensis, avvocato di Andrea Iannone, in merito alla squalifica di 18 mesi del pilota abruzzese. "Andrea ne esce pulito e questa è la cosa più importante -sottolinea De Rensis-. Entro il mese di aprile presenteremo ricorso al Tribunale di Losanna. La giurisprudenza del Tas in merito alle contaminazioni è univoca: gli atleti sono stati tutti assolti, quindi guardiamo al ricorso con grande fiducia. I tempi in cui verrà discusso non li possiamo sapere ma mi auguro siano brevi anche perché riconosciuta la contaminazione si dovranno solo pronunciare sull'entità della squalifica".