GLI IMBECILLI DEL POLITICAMENTE CORRETTO CONTRO IL LORO TUTOR MICHELE SERRA, REO DI AVER SANTIFICATO DIEGUITO: "SIETE PRONTI A DICHIARARE CHE MARADONA È STATO ANCHE UN EVASORE FISCALE E UN COCAINOMANE FREQUENTATORE DI CRIMINALI? LUI CHE NON RISPETTAVA NÉ LE DONNE CHE FREQUENTAVA NÉ I NUMEROSI FIGLI CHE NON RICONOSCEVA SE NON DOPO LUNGHE BATTAGLIE LEGALI" - LA REPLICA: "DAL LETAME NASCONO I FIORI"
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Lettera di Franca Volante:
Caro Serra, sono disposta a perdonare a lei e a tutti gli amanti del calcio (compresi quelli che mi tocca sopportare giornalmente) il dolore per la morte di Maradona. Ma chiedo a lei e a tutti coloro che ne hanno scritto e parlato se siete disposti a ricordare il dolore e i danni che questa persona ha procurato nel corso della sua esistenza. Siete pronti a dichiarare che Maradona è stato anche un evasore fiscale e un cocainomane frequentatore di criminali?
Per ironia della sorte è morto proprio nel giorno dedicato alla violenza contro le donne, lui che non rispettava né le donne che frequentava né i numerosi figli che non riconosceva se non dopo lunghe battaglie legali. Siete disposti a dichiarare che Maradona, come giocatore, valeva certamente il massimo dei voti con lode ma, come uomo, meno di zero?
Risposta di Michele Serra
Sono passati diversi giorni dalla morte di Maradona e dal lutto planetario che l'ha accolta. Quando questa rubrica sarà in edicola si saranno attenuati, e per fortuna, i pigia-pigia urlanti e l'orgia di retorica che sono l'inevitabile corollario di questi momenti.
Tra i più tristi spettacoli che ho in memoria, due funerali incomparabili (quello di Mario Merola a Napoli, quello di Khomeini a Teheran) mi sono rimasti impressi per il fanatismo morboso della folla. Detto questo, non mi sembra che i media, nel loro complesso, abbiano omesso di ricordare che, se il campione fu immenso, la persona fu assai discutibile.
Ma è stato detto da molti, e condivido, che la fragilità dell'uomo, e la sua condotta tutt' altro che esemplare, non riescono a offuscare la fantastica dimensione del campione quasi iper-umano. Capisco che questa contraddizione, che vale anche per un lungo elenco di artisti formidabili, eppure persone discutibili o addirittura detestabili, possa non essere accettata da molti. Infatti anche altri lettori mi hanno scritto per confutare il mio lamento in morte di Maradona (tu quoque, Serra!).
Armando Rabaglia scrive: «La sua eccezionalità sembra includere anche il disonesto gol con la mano contro l'Inghilterra, col risultato che un evidente fallo è stato addirittura trasformato in un evento miracoloso: Dio stesso avrebbe guidato mano e pallone. Cosa sarebbe successo se un fatto del genere fosse stato compiuto da un qualsiasi altro giocatore?».
Maria Rosaria Luongo scrive: «Per me le icone sono Gino Strada, Luciana Segre, Roberto Saviano , Mimmo Lucano. Ma "il popolo è una bestia varia e grossa" (Tommaso Campanella). Considerate le sue frequentazioni (droga e camorra), l'evasione fiscale, il mancato riconoscimento, per decenni, del figlio napoletano, per me Maradona è n'omme 'e niente e non capirò mai che ci sia di così strabiliante in uno che sa dare calci a un pallone».
Gianfranco Palumbo scrive: «Capisco che il calcio è un abissale contenitore catartico di frustrazioni e delusioni di masse che vanno allo stadio per vedere la loro squadra vincere ma tutto questo non ha niente a che vedere con un tossicodipendente smisurato, alcolizzato, frequentatore di orge sessuali e di criminali camorristi, evasore fiscale e seminatore di figli illegittimi. Per farne un Santo, ce ne vuole».
Mariarita Di Lorenzo scrive: «Era la giornata contro la violenza sulle donne e due di loro erano appena state uccise. Maradona che muore stravolge un po' tutto e il Post del Tg2 è interamente dedicato a lui. La giornalista, un po' a disagio, ha rammentato che di quel giorno, in quei venti minuti, rimaneva solo il colore rosso da lei indossato».
Riconosco a questi lettori delle buone ragioni. Ma devo aggiungere che a volte il torto si prende le sue rivincite. Io so perfettamente, quando strabilio per i gol di Maradona, che non è stato un uomo sobrio, né ragionevole, né giustificabile. Ma strabilio lo stesso, forse perché vedo la perfezione scaturire dalla imperfezione, e specialmente dalla più grave delle imperfezioni, che è nascere povero, crescere arricchito e cafone (capita a parecchi poveri), machista come molti sudamericani e in specie i sudamericani del popolo. Dal letame nascono i fiori, disse il poeta. Ecco. È un poco questa, la storia di Maradona. È stata raccontata per filo e per segno, senza nascondere la miseria, senza dimenticare la gloria.