“IL CALCIO ITALIANO RIVIVE DA TEMPO IN LOOP GLI STESSI DISASTRI” - PAOLO CONDO’: “IL PRESIDENTE FEDERALE GRAVINA LI AFFRONTA SENZA NEMMENO LASCIAR BALENARE UN GESTO FORTE, COL DISTACCO DI CHI SA DI NON AVERE UN'ALTERNATIVA. SE LOTITO E I SUOI ALLEATI, I CLUB MEDIO-PICCOLI, RIUSCISSERO A DEFENESTRARLO, COME DA LUNGA GUERRA, IL TRAVASO DI POTERE A FAVORE DELLE SOCIETÀ AVVERREBBE A SCAPITO DELLA NAZIONALE, GIÀ DANNEGGIATA PER ANNI DALL'INVASIONE DI STRANIERI A BASSO COSTO FISCALE. LA VERITÀ È CHE IN QUESTI ANNI È MANCATA UNA CAPACITÀ NEGOZIALE, SOFFOCATA DAI TROPPI PERSONALISMI”
-GLI ERRORI DEL PRESIDENTE E L'UMILTÀ CHE MANCA AL CT
Estratto dell’articolo di Paolo Condò per “la Repubblica”
Ascoltando ieri Gabriele Gravina la sensazione da giorno della marmotta è stata potente: il calcio italiano rivive da tempo in loop gli stessi disastri […] e il presidente federale li affronta senza nemmeno lasciar balenare un gesto forte, col distacco di chi sa di non avere un'alternativa. Se Claudio Lotito e i suoi alleati, i club medio-piccoli, riuscissero a defenestrarlo, come da lunga guerra un tempo sotterranea e oggi palese, il travaso di potere a favore delle società avverrebbe infatti a scapito della Nazionale, già danneggiata per anni dall'invasione di stranieri a basso costo fiscale.
Solo per questo Gravina […] sembra insostituibile, sempre che si creda in un sistema fondato sull'equilibrio tra i due interessi. E chi valuta che questo sistema sia giunto al punto di rottura, e che il calcio delle rappresentative debba finire divorato da quello dei club, dovrebbe spiegare perché questo sia un problema soltanto in Italia, mentre la Spagna […] riesce a esprimere contemporaneamente il Real Madrid e una nazionale competitiva e divertente.
La verità è che in questi anni è mancata una capacità negoziale, soffocata dai troppi personalismi: le società hanno ragione nel sottolineare che il peso della Lega di A in consiglio federale (12%) è risibile. Gravina è stato bravo a reggere il timone nella tempesta del Covid […] ma si sarebbe dovuto giocare quel credito riformando la governance in armonia con i club, nella cui assemblea i grandi avrebbero dovuto risolvere […] la questione delle 18 squadre non per arrogante diktat, ma aprendo a qualche forma di compensazione per chi vedrebbe accentuata l'altalena tra A e B.
E come il sindacato dei giocatori ha poi fatto presente, le date liberate andrebbero utilizzate per le nazionali e/o per riposare, non per altri tornei con i quali la Fifa sfoga la sua gelosia per l'Uefa. Se la big picture politica aiuta a spiegare il ripetersi dei fallimenti, non assolve certo la gestione tecnica di Luciano Spalletti, che ieri ha presentato non tanto gli alibi quanto le circostanze attenuanti di questo naufragio. […] vogliamo immaginare che questa esperienza possa avere insegnato molto a Spalletti delle differenze tra il mestiere di allenatore e quello di commissario tecnico […]
L'insopportabile pesantezza che ha caricato sulle spalle di giocatori già psicologicamente fragili […] ha finito per schiantarli: troppe lezioni di vita, troppi richiami ai tifosi, troppo giogo addosso lì dove l'ultimo bel risultato era chiaramente dovuto a una leggerezza cui Luca Vialli seppe e volle aggiungere con la sua terribile vicenda personale quella nota drammatica […] che finì di ispirare l'Italia di Mancini. Spalletti è un uomo complesso che ti arriva col tempo e la quotidianità, è la goccia che scava la pietra come dimostra una carriera in cui è sempre andato in crescendo, fino al capolavoro di Napoli.
La pervicacia con la quale ha proposto il povero Di Lorenzo nasce dal fatto che era l'unico che lo capiva compiutamente […] Non è stata soltanto l'eliminazione con la Svizzera, andando a memoria la peggiore prestazione azzurra degli ultimi 25 anni. È stato l'intero Europeo nel quale "gli eroi e i giganti" sono andati sotto quattro volte su quattro, nel quale la Spagna ci ha risparmiato una goleada, nel quale il miracolo di Zaccagni al 98' ci ha evitato […] l'uscita ai gironi.
Nel quale gli azzurri sabato hanno atteso il fischio finale di Marciniak come una liberazione, perché non vedevano l'ora di uscire da quell'incubo. Di tornare a casa. E quindi resti pure Spalletti, non arretriamo di un metro nella considerazione delle sue qualità da allenatore: ma ci aggiunga l'umiltà e il senso della misura che ogni bravo ct deve usare visto il poco tempo a disposizione. […]