“PER CHI NON È ABITUATO PUÒ SEMBRARE UN SACRIFICIO, MA PER ME QUESTE PRECAUZIONI CHE CI IMPONGONO SONO UNA PASSEGGIATA” – SE VI SENTITE IN GABBIA, SENTITE MIHAJLOVIC: "DOPO MESI IN OSPEDALE STARE IN CASA CON LA MIA FAMIGLIA INTORNO È UN PRIVILEGIO. HO VISSUTO DUE GUERRE, LE BOMBE, I COPRIFUOCO, SARÀ MAI UN PROBLEMA STARE A CASA, SUL DIVANO DAVANTI ALLA TV? STO DIVENTANDO UN ESPERTO DEI PROGRAMMI DI MARIA DE FILIPPI" - "IL CAMPIONATO ANDAVA FERMATO PRIMA. MA IN ITALIA LE COSE SI FANNO SEMPRE A META’" - LA BATTUTA: "SI MUOVE PIU' MIA MOGLIE IN CASA CHE CERTI CALCIATORI IN CAMPO..."


Andrea Di Caro per la Gazzetta dello Sport

 

sinisa mihajlovic

« Dopo? Sarà bellissimo... E quel dopo arriverà presto». Il messaggio di ottimismo e di speranza non arriva da uno scienziato o da un virologo, non rassicura la nostra mente con dati scientifici, ma accarezza il cuore e l' anima e dà comunque forza perché proviene da un uomo che sa cosa significa la lotta, il sacrificio, la paura, il coraggio, la resistenza e poi la vittoria del tornare alla vita. Sinisa Mihajlovic parla dalla sua casa di Roma, in sottofondo c' è il vociare di parte della sua numerosa famiglia. Poco più di anno fa, il 20 febbraio 2019, si raccontava in una lunga intervista alla Gazzetta in occasione del suo 50esimo compleanno: «È passato solo un anno ed è successo di tutto. Sono destinato a vivere tante vite in una...». In quella chiacchierata che era anche un bilancio dell' esistenza, Sinisa ci scherzava su : «Cinquanta? Me ne sento 20 in meno ma a volte penso di averne 150 di anni per tutto quello che ho vissuto».

 

sinisa mihajlovic e la moglie arianna

Ripercorse gli inizi, la povertà, i primi successi, il trasferimento in Italia, la guerra fratricida nella ex Jugoslavia, l' agiatezza, i trionfi, il dolore per la perdita del padre, la carriera di calciatore e di allenatore, i 6 figli, la famiglia, gli sbagli, i cambiamenti. Mai avrebbe immaginato il poi... «E poi la cavalcata entusiasmante col Bologna preso con un piede e mezzo in serie B e portato al decimo posto, i propositi per la nuova stagione e all' improvviso la leucemia, il ricovero, le cure, il buio, le lacrime, la lotta, il trapianto, la luce e il ritorno alla vita.

 

E il calcio che non ho mai lasciato neanche dal letto di ospedale». E ora anche questo stop forzato per il coronavirus. «Capisco che per chi non è abituato può sembrare un sacrificio, ma per me queste precauzioni che ci impongono sono una passeggiata. Ho passato mesi chiuso in una stanza di ospedale tre metri per tre, attaccato a fili e flebo, senza poter aprire neanche una finestra, pensi sia un problema essere in famiglia, a casa, e uscire in terrazzo a fumare una sigaretta?

sinisa mihajlovic 7

Sono mesi che uso una mascherina e non abbraccio e do la mano. Non ho dovuto cambiare le abitudini. Sono un po' orso, non mi ha pesato evitare tanti contatti, anzi scherzando dico spesso che terrò questa precauzione per i prossimi 5 anni...».

 

Sinisa com' è la vita in casa?

«Per me piacevole. Non sto sminuendo né i pericoli del coronavirus, che debelleremo, né l' ansia di chi magari non è abituato a stare chiuso in casa. Anche mia moglie Arianna sembra un leone in gabbia: fa l' uncinetto poi si alza, poi lo riprende, poi va in cucina, poi in camera, poi torna... Si muove più lei di certi calciatori in campo (ride, ndr ). Esce solo per fare la spesa.

 

Ognuno ha il suo vissuto, non faccio paragoni. Ma secondo te dopo aver vissuto due guerre, le bombe che potevano distruggerti la casa, i coprifuoco, sarà mai un problema stare a casa, sul divano davanti alla tv, leggere un libro o andare in terrazzo a fumare? Dopo mesi in ospedale stare in casa con la mia famiglia intorno è un privilegio...

 

sinisa mihajlovic 4

Dopo la malattia ho detto spesso che ogni cosa ha riacquistato per me valore e mi sembra bellissima: una boccata d' aria, una doccia con l' acqua che ti scende sul viso, un panorama. Io ormai apprezzo ogni singolo momento della mia vita. Oggi posso aggiungere qualche aspetto derivante dallo stare in casa...»

 

Tipo?

sinisa mihajlovic e la moglie arianna 8

«Non ho più bisogno della sveglia. Oggi (ieri, ndr ) mi sono alzato a mezzogiorno, non so più da quanto tempo è che non accadeva. Forse da quando ero piccolo. Mi sono alzato quando è finito il sonno. Mi dispiace solo non apprezzare ancora tutti i sapori della cucina, ma mi diverte vedere i miei figli gironzolare per casa, tra le loro stanze e il salone. I pranzi insieme, le cene, le chiacchiere. E la tv...».

 

Cantava Arbore: «Tu nella vita comandi fino a quando, hai stretto in mano il tuo telecomando...» Chi comanda in casa Mihajlovic?

sinisa mihajlovic 6

«E me lo chiedi? Arianna. Fa il tiki taka meglio di Guardiola tra Rai, Mediaset, La7, Sky. Tra un telegiornale e l' altro c' è l' alleggerimento. Poi quando spunta Maria De Filippi fine dello zapping. Sto diventando un esperto dei suoi programmi da Amici a C' è Posta per te ...».

 

Macho Sinisa, occhio alla risposta: anche Uomini e Donne ?

«Quello lo fanno dopo pranzo, e di solito mi addormento sul divano, mentre la sera quando si addormenta Arianna parto io con film e serie tv. Libri, internet, telefono, videogiochi...

 

sinisa mihajlovic 3

C' è di peggio no? Ci chiedono solo questo: stare in casa. Gli ospedali in alcune regioni sono pieni, le terapie intensive non bastano per tutti. Io so di cosa parlo purtroppo. E non c' è solo il coronavirus da curare negli ospedali: i medici stanno facendo un lavoro enorme, abbiamo il dovere di aiutarli evitando che il contagio aumenti e di essere un pericolo per le fasce piu deboli e delicate di salute».

 

Come gli anziani...

«Si dice, muoiono soprattutto gli anziani con altre patologie, come fosse una consolazione...Gli anziani non sono un numero, sono una risorsa. Sono la nostra storia, i nostri affetti, il nostro cordone ombelicale, quello che ci ha permesso di essere ciò che siamo. Agli italiani dico, seguiamo le istruzioni che ci danno, dopo il picco arriverà la discesa e allora il dopo sarà bellissimo. La normalità della vita quotidiana, un abbraccio, lo stare insieme, il piacere di andare a vedere una partita di calcio».

 

mihajlovic

E allora parliamo di calcio: rush finale fino al 30 giugno? Saltano gli Europei? Play-off e Play-out? Cosa si aspetta?

sinisa mihajlovic 5

«Mi aspetto che il campionato finisca. Bisogna spostare gli Europei e far finire i tornei nazionali e le Coppe. Lo vogliono le federazioni, i club, le tv che hanno pagato i diritti. È giusto terminare ciò che si è cominciato. Dovremo valutare anche da quanto siamo fermi e dovranno darci un paio di settimane per riprendere il lavoro fisico prima di ripartire a giocare. Faremo meno vacanze, ci sarà qualche sacrificio in più ma chissenefrega...».

 

Giusto fermare gli allenamenti?

«Certo. E ancora più giusto sarebbe stato fermare molto prima anche il campionato. La gente non si è resa conto del pericolo, non ha capito. Ma una cosa è la gente e un' altra chi ha il potere di decidere e soprattutto le informazioni scientifiche per farlo. Vivo in Italia da una vita, i miei figli sono nati qui, questa dopo la Serbia è la mia seconda casa e quando ne parlo, anche se esprimo una critica, lo faccio con affetto. Però è incredibile come in Italia le decisioni vengano prese sempre a metà. Non sono mai decise fino in fondo, c' è sempre una scappatoia.

 

sinisa mihajlovic 1

Ognuno interpreta le regole a modo proprio. C' è poco coraggio. La scelta di chiudere tutto doveva essere fatta prima e in maniera netta, invece c' è stato un decreto al giorno, un pezzetto alla volta. Proprio perché si conosce la mentalità del Paese, che tende un po' a dribblare le regole, bisognava essere netti sin dall' inizio. Spesso qui le persone rispettano le regole quando si mettono paura, come in questo caso. Ogni Paese ha le sue caratteristiche, gli italiani sono geniali, conoscono l' arte e il gusto del vivere, sono svegli, ma se vuoi imporgli le cose o lo fai in modo netto oppure ti sfuggono da tutte le parti. Ma si compattano e ritrovano l' orgoglio nel momento delle estreme difficoltà. Anche nel calcio è così, guardi gli ultimi due mondiali vinti...».

 

Freeziamo la classifica di A ad oggi. È giusta?

mancini mihajlovic gravina

«Sì, secondo me si».

 

Juve-Inter cosa ha detto?

«Che la Juve è ancora la più forte di tutte e quando ci sono queste partite non le sbaglia, come si è visto sia all' andata che al ritorno. L' Inter ha comprato tanti giocatori ma è ancora dietro. Nonostante la Juve stia facendo peggio dello scorso anno e l' Inter invece meglio, il gap resta molto ampio».

 

Lei ha incontrato la Lazio nell' ultima di campionato: come l' ha vista?

«Bene, sta facendo una stagione strepitosa».

Le è stata tributata anche una grande festa all' Olimpico.

salvini mihajlovic

«Mi ha emozionato. Ringrazio i tifosi e anche la società che nella "vip zone" ha messo sotto teca, per mostrarle, tutte le maglie che ho indossato nei miei anni biancocelesti, un omaggio non credo per tutti. Diciamo che quella contro la Lazio è la partita che mi è spiaciuto meno perdere».

 

Secondo lei può vincere lo scudetto?

«Se il mio Bologna batterà la Juve alla ripresa del campionato sì...».

 

Il Bologna però ha un po' frenato ultimamente. Perché?

bologna lazio mihajlovic

«Siamo stati pieni di assenti. Non so perché, ma siamo la squadra più ammonita del mondo... Eppure io non ho 11 Mihajlovic in squadra che menano. Capisco che sia più facile ammonire dei ragazzini invece che dei campioni, ma noi siamo bersagliati. Ogni giornata 3-4 gialli e quindi tante squalifiche. Con l' Udinese ci mancavano 11 giocatori. E a noi quando ne mancano un paio è già un problema».

Barrow, acquistato a gennaio, si è inserito bene...

«Sì, ma deve migliorare molto nella cattiveria. Fa quello che Dio gli ha dato, ma ci mette ancora troppo poco del suo. Viene da un Paese povero, deve ritrovare quella fame e quella umiltà tipica di chi viene da Paesi che hanno sofferto. Ci sto lavorando molto dal punto di vista mentale. Come con Orsolini. So che il carattere non si può cambiare, ma si può migliorare: io nel caso loro glielo voglio peggiorare, rendendoli più cattivi nel senso sportivo del termine».

pioli mihajlovic

 

La cattiveria agonistica, una delle qualità di Ibrahimovic che lei voleva a Bologna a fare da chioccia ai suoi ragazzi. Ora nel Milan c' è un bel caos, si sarà pentito di non essere venuto da lei?

«Non entro in casa d' altri. A Ibra avevo solo detto che a Bologna si sarebbe divertito di più che a Milano, nonostante l' importanza del club e della città. Lo penso ancora. Ma ormai è andata così. A Zlatan augurerò sempre il meglio».

Champions League: il Liverpool campione di Klopp è uscito a sorpresa e l' Atalanta invece è ai quarti.

«Klopp prima o poi doveva scivolare, è la legge dei grandi numeri. Ha giocato finora una Premier irripetibile e la vincerà trionfando. Il Liverpool inseguiva soprattutto il campionato dopo tanti anni. Poi affrontare l' Atletico del Cholo Simeone è sempre una rogna.L' Atalanta ha fatto 8 gol al Valencia, merita di essere dov' è e può andare ancora più avanti. Ma la mia favorita per la vittoria finale resta il Manchester City».

 

Un consiglio per quando tutto sarà finito e si ripartirà?

mihajlovic

«Di vivere il finale di stagione tutto d' un fiato con grande passione. Senza polemiche, scuse o alibi perché ci siamo fermati, chi ci ha guadagnato, chi ci ha perso, chi deve recuperare una partita, chi ha giocato a porte chiuse o aperte...

Quello che stiamo passando ci serva da insegnamento. Soffriamo ora e quando torneremo alla normalità, quella normalità sarà bellissima. Godiamocela fino in fondo».

 

Mi tolga un' ultima curiosità ma si sta facendo crescere i baffi?

«Baffi e barba... D' altra parte i parrucchieri sono chiusi. Già sono pelato in testa, da qualche parte dovevo farmi crescere qualcosa. Non posso essere pelato dappertutto. Quando ricresceranno i capelli deciderò se e cosa tagliare. Quando torneremo a vivere normalmente saremo tutti diversi e saremo migliori. Non nel look, ma nell' animo. Anche le difficoltà, le sofferenze, le crisi, possono lasciare qualcosa di buono quando finiscono. E anche questo periodo difficile finirà. Dipende da noi».

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