“LA COVISOC ALLA FIGC COSTA 400 MILA EURO, LA COMMISSIONE 3,5 MILIONI” - IL PRESIDENTE FIGC GRAVINA PUNTA L’INDICE CONTRO LA RIFORMA DEL GOVERNO: “I CONTROLLI CON LA COVISOC SONO PIU’ STRINGENTI” - NELLA MAIL “MOLTO SEVERA” INVIATA DA UEFA E FIFA AL PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO PER ORA NON SI VENTILANO POSSIBILI SANZIONI ALL’ITALIA MA SI SOTTOLINEA L’INCOMPATIBILITÀ DEGLI STATUTI DELLE MASSIME ORGANIZZAZIONI CALCISTICHE CON LA COMMISSIONE, VOLUTA DAI MINISTRI GIORGETTI E ABODI...
-Monica Colombo per il “Corriere della Sera” - Estratti
La temuta reazione degli organi calcistici mondiali ed europei non si è fatta attendere. «Lunedì è arrivata una mail di Uefa e Fifa, molto severa.
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Nella mail inviata da Uefa e Fifa per ora non si ventilano possibili sanzioni all’Italia (anche perché il decreto deve ancora essere convertito in legge) ma, citando diversi articoli degli statuti di entrambi gli organismi, si sottolinea l’incompatibilità con la commissione, voluta dai ministri Giorgetti e Abodi che dovrà sostituire la Covisoc. «La norma viola non solo i principi dell’economia di mercato ma risulta chiaramente non in linea con i principi dell’autonomia sanciti dalle sentenze della Corte Costituzionale».
In particolare, il presidente Figc punta l’indice contro i criteri di urgenza adottati dal governo: «Non intravedo questi requisiti, Covisoc non segue il quadriennio olimpico e le iscrizioni ai prossimi campionati sono già state fatte». È bene ricordare che dopo l’approvazione del decreto quattro membri della Covisoc si erano dimessi essendo «venute meno le condizioni per operare»: sono state nominate le nuove figure. «La Covisoc ha funzionato brillantemente» rivendica Gravina sottolineando come i controlli oggi siano «più stringenti» di quelli previsti con la Commissione. «I nostri sono bimestrali».
E per ultimo, l’aspetto economico, non secondario: «La Covisoc alla Figc costa 400 mila euro, la commissione 3,5 milioni». I debiti? «Nell’economia di mercato è previsto l’indebitamento e vengono applicati e rispettati i principi di legge previsti per tutte le società». Lo scontro fra sport e politica non sembra finire.