“UN FALLIMENTO MAI VISTO PRIMA, NEANCHE IL ROMANZIERE PIÙ ECCESSIVO AVREBBE PENSATO A UN’OPERA COSÌ TERRIFICANTE” – IL RACCONTO DEL QUOTIDIANO “LA NACION” SULL’ASSURDA PARTITA TRA ARGENTINA-MAROCCO ALLE OLIMPIADI DI PARIGI 2024: L’ARGENTINO MEDINA SEGNA IL 2-2 AL 16ESIMO MINUTO DI RECUPERO, I TIFOSI MAGHREBINI FANNO INVASIONE E SI SCATENA IL CAOS. DOPO DUE ORE LE SQUADRE VENGONO RICHIAMATE IN CAMPO E IL GOL E' ANNULLATO DAL VAR - IL SOSPETTO DI UNA VENDETTA FRANCESE PER I CORI RAZZISTI DOPO LA VITTORIA ARGENTINA IN COPA AMERICA…
-INCREDIBILE PAREGGIO DELL'ARGENTINA AL 106° ???
L'Albiceleste pareggia i conti contro il Marocco all'ultimo respiro con il gol di Christian Medina ???#HomeOfTheOlympics #Paris2024 #Argentina pic.twitter.com/RhGbumylGc
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) July 24, 2024
Estratti da ilnapolista.it
“Nemmeno il romanziere più eccessivo avrebbe pensato a un’opera così terrificante”. Comincia così il racconto dell’inviato della Nacion del primo evento delle Olimpiadi di Parigi: l’incredibile Argentina-Messico, terminata dopo due ore di sospensione e un gol annullato al var. “Un fallimento mai visto prima, storico”, scrive il giornale argentino. Di cui ricostruisce il dietro le quinte: cosa è successo in quelle due ore assurde?
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ARGENTINA-MAROCCO, CAOS ALLE OLIMPIADI DI PARIGI 2024:
Stefano Montefiori per corriere.it – Estratti
In una dimensione spazio temporale alternativa la prima prova dei Giochi di Parigi si è svolta oggi a Saint-Etienne, 500 chilometri a sud della capitale, due giorni prima della cerimonia di apertura sulla Senna, con la partita di calcio Argentina-Marocco che è cominciata alle 15 ed è finita alle 19.04.
Una partenza psichedelica per la disciplina che, come Michel Platini ha voluto ripetere ancora lunedì scorso, «non è uno sport olimpico, non lo guarderò». Eppure per questo match di apertura del gruppo B (con Ucraina e Iraq) si sono mossi almeno trentamila tifosi del Marocco, che hanno riempito di rosso il glorioso stadio Geoffroy-Guichard (il Saint-Etienne è uno dei più amati e titolati club francesi, dove peraltro giocava Platini prima di andare alla Juventus nel 1982, ndr).
Le prove e le partite dei Giochi sono talmente tante che i tornei di calcio e rugby a VII sono cominciate già oggi, in anticipo rispetto al via ufficiale delle Olimpiadi. E poco prima delle 15 a Saint-Etienne è scesa in campo la Nazionale dell’Argentina, forse la squadra più odiata in Francia in questo momento.
Dopo avere battuto ai rigori i Bleus di Mbappé nella finale dei Mondiali in Qatar, tra scorrettezze varie e i gestacci del portiere Emiliano Martínez, i tifosi argentini hanno inventato una canzone razzista piena di insulti contro i francesi, che è diventata molto popolare in Argentina ed è stata ripresa il 14 luglio scorso da Enzo Fernández e altri giocatori durante i festeggiamenti per la vittoria della Copa America: «Giocano per la Francia ma vengono tutti dall’Angola, sono dei trans come questo dannato Mbappé», e altre frasi dello stesso tenore. Il video è diventato un caso internazionale, la Fifa ha aperto un’inchiesta e la sorella del presidente Javier Milei ha presentato scuse ufficiali.
In questo contesto l’inno argentino è stato fischiato da tutto lo stadio, poi la partita è cominciata. Doppietta di Soufiane Rahimi dei Leoni del Marocco che dominano il match, ma al 68’ Giuliano Simeone, figlio del coach dell’Atlético Madrid, accorcia le distanze. Mancano poco più di 10 minuti alla fine, gli argentini si buttano in avanti per cercare di arraffare il pareggio, il Marocco resiste fino al 90’ ma poi arriva l’annuncio del tempo di recupero: 15’, una lunghezza incomprensibile accolta dal boato di disapprovazione del pubblico, mentre i social si riempiono di fotomontaggi con i cartelli «si gioca finché l’Argentina non pareggia».
E in effetti, al 16’ minuto di recupero, tiro, respinta del portiere, altro tiro deviato sulla traversa, colpo di testa ancora sulla traversa, la palla finisce sui piedi di Cristian Medina che la mette dentro mentre i compagni e la panchina impazziscono di gioia. Lo stadio non apprezza, invasione di campo, petardi, l’arbitro svedese Glenn Nyberg manda tutti negli spogliatoi per evitare guai peggiori.
Ma la partita è finita o no? Sembrerebbe di sì, lo stadio si svuota, ma tornata la calma dopo due ore Nyberg decide di riprendere, i giocatori vanno in campo per altri tre minuti, l’arbitro guarda la Var e annulla il precedente pareggio argentino per un fuorigioco di metà scarpa,