“FINCHÉ CI SARÀ PALLOTTA NON ANDRÒ A TRIGORIA. QUANDO ACCOMPAGNO MIO FIGLIO LÌ ASPETTO FUORI. MI VIENE DA PIANGERE” – TOTTI IN CHAT CON TONI TORNA SUL PASSATO: “IL RITIRO? HANNO DECISO ALTRI PER ME”. SUI TRE BOMBER DELLA JUVE: “ALLENASSI IO GIOCHEREBBERO SEMPRE DYBALA, HIGUAIN E RONALDO” – E POI GLI ITALIANI SCARSI, IL GIRO PER ROMA CHE GLI MANCA: “NON POSSO FARE PASSEGGIATE IN CENTRO, MI RICONOSCONO PURE CON IL CASCO…” – VIDEO

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Chiara Zucchelli per gazzetta.it

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“A Luca, ma proprio con me apri quest’argomento?” . Quando Luca Toni, in diretta su Instagram, inizia a parlare del ritiro dei calciatori (“bisogna sempre dire basta quando si è pronti”), Francesco Totti prova a trattenersi. Poi però diventa se stesso. E torna non solo sul suo addio al calcio, ma anche sul suo attuale rapporto con la Roma.

 

Intesa come amore della vita, ma anche come proprietà: “Io ho dato tutto per la Roma e i tifosi e loro hanno dato tutto a me, mi sarei fatto tagliare una gamba per la Roma. Ma fino a che è così (con questa proprietà, ndr) non tornerò, non entro più neppure a Trigoria”.

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Qui, Totti, si emoziona davvero: “Quando porto Cristian agli allenamenti (ha 15 anni, ndr) non solo non entro, ma a volte resto in macchina. E mi viene da piangere a vedere quella che per 30 anni è stata casa mia, anzi più che casa. Mi mancano gli amici che sono lì, guai a chi me li tocca, a volte escono loro per salutarmi”. Non solo. Totti spiega poi come il suo primogenito vorrebbe che il papà andasse a vederlo, ma per lui Trigoria è ancora una ferita aperta: “Non vado mai, lui me lo chiede, ma è ancora presto per me, mi ammazzerei giuro. In futuro vediamo”.

 

IERI E OGGI

Totti spiega anche perché avrebbe voluto continuare almeno un altro anno (ha smesso nel 2017): “Mi dicevano che dovevo decidere io e poi mi hanno detto che non servivo più. Ma io mica volevo giocare sempre, mi bastava far parte del gruppo, giocare 10’ ogni tanto, quando c’era bisogno perché io volevo aiutare la Roma. Ho sempre dato davvero tutto quello che avevo, altri hanno scelto per me”.

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E adesso, che è lui a poter scegliere, chissà se da agente porterà qualche giocatore a Trigoria: “Lo spero, chissà”, ammette l’ex capitano giallorosso. Totti poi parla anche dei giocatori che gli piacciono oggi, con nota speciale per Dybala: “Se allenassi io giocherebbero sempre lui, Higuain e Ronaldo, poi in certe squadre con tanti campioni fare un po’ di panchina è normale”.

 

Dovrebbe venire a Roma, scherza Toni: “Ma adesso non credo giocatori così verrebbero. Però è pure vero che poi quando vieni qui, da noi, ti innamori. E non te ne vuoi più andare”. Toni conferma. E lo fa in un giorno non casuale. Dieci anni fa, infatti, la Roma vinse contro la Lazio in un derby e sembrava lanciata verso lo scudetto. Il titolo non arrivò ma, concordano Totti e Toni, “sarebbe stato fantastico. Ma - dicono praticamente in coro - che stadio c’era quel giorno”?

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