“LEONARDUZZI E MAZZUCCHI: DUE NUOVI GENI DELL’HARAKIRI GIORNALISTICO” – SELVAGGIA LUCARELLI SULLE SPARATE AD MINCHIAM DEI COMMENTATORI RAI DEI TUFFI – “OGNI VOLTA CHE QUALCUNO DICE CHE UNA DONNA È BRAVA A SUONARE SOLO TRE NOTE, E CIOÈ “SI LA DO”, UN VALERIO LUNDINI MUORE DA QUALCHE PARTE NEL MONDO. ROBA DA RIVALUTARE BERLUSCONI E IL PULLMAN DI TROIE. SE UNO HA 60 ANNI E LAVORA DA DECENNI IN RAI DOVREBBE SAPERE CHE I MICROFONI NON SONO MAI SPENTI. PER DIRE, IO DURANTE “BALLANDO” MI GUARDO BENE DAL COMMENTARE LE BATTUTE FUORI ONDA DI MARIOTTO PERCHÉ…”
-Estratto dell'articolo di Selvaggia Lucarelli per il Fatto Quotidiano
Ma abbiamo due nuovi geni dell’harakiri giornalistico. Questa volta si tratta del giornalista di Rai Sport Lorenzo Leonarduzzi e del tecnico Massimiliano Mazzucchi i quali, in diretta martedì mattina su Rai Play 2, durante i Mondiali di nuoto a Fukuoka, nel commentare alcune tuffatrici hanno pronunciato frasi quali: “Le olandesi sono grosse.
Ma tanto a letto sono tutte uguali”, “Questa è una suonatrice d’arpa, come si suona l’arpa? La si tocca, la si pizzica. Si La Do. Gli uomini devono suonare sette note, le donne soltanto tre”. E poi: “Fuma sano, fuma bene, fuma solo pakistano”, “Liccaldo, i cinesi direbbero Liccaldo” (non Riccardo).
La Rai ha deciso di farli rientrare subito in Italia dal Giappone prima che, durante la loro telecronaca, si chiedano anche come mai le nuotatrici africane non stingano nell’acqua e se è vero che il nuoto fa bene alla linea, esistano le balene.
Perché prima di indignarci per il sessismo e tutto il resto, non so voi, ma io mi preoccupo per il livello delle battute. Roba da rivalutare Berlusconi e il pullman di troie ma anche Angelo Duro a Sanremo e Daniela Santanchè in Senato sul caso Report. Sì, lo so che Leonarduzzi si è giustificato dicendo che ovviamente pensavano di non essere in onda, che si erano tolti le cuffie e doveva rimanere una chiacchierata privata, ma questo, per rimanere in tema “tuffi”, è un avvitamento piuttosto mediocre.
Primo perché se hai sessant’anni e lavori da decenni in Rai dovresti sapere molto bene che i microfoni e le telecamere non sono mai certamente spenti. Per dire, io durante “Ballando con le stelle” mi guardo bene dal commentare le battute fuori onda di Mariotto perché so che se per caso i microfoni rimanessero accesi, il giorno dopo ci ritroveremmo entrambi a fare i giudici al festival della mazurka per gli anziani all’idroscalo “Corpo di mille balere”.
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Tornando al fattaccio, quello che è davvero deprimente non è unicamente ciò che è stato detto, ma come lo si è detto. Non solo si parlava delle atlete come di oggetti sessuali commentandone il fisico e la presunta facilità nel concedersi, ma si scomodavano battute che sembrerebbero vecchie e sceme pure a Martufello.
Ogni volta che qualcuno dice che una donna è brava a suonare solo tre note, e cioè “si la do”, un Valerio Lundini muore da qualche parte nel mondo. A proposito invece di quello che hanno detto, trovo che l’accaduto sia un bene. In un periodo in cui si tende a far credere che ci sia un’esasperazione del politicamente corretto e che la lagna femminista cerchi appigli nel linguaggio con accuse strumentali ed eccessive, ecco che quel microfono casualmente acceso spiega bene in quale Medioevo culturale galleggi ancora buona parte del Paese. E non uso il verbo “galleggiare” a caso.
Quando Leonarduzzi dice che non sapeva di essere ascoltato, pensa di essere una nuotatrice di nuoto sincronizzato: non conta quello che fai sott’acqua, tanto non si vede.
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E pure sui suoi precedenti (si diceva che avesse augurato Buon compleanno a Hitler dalla sua bacheca fb) afferma: “Le accuse sui presunti auguri a Hitler sono false”. Che a ben vedere è un lapsus niente male. Non sono i suoi auguri a essere falsi, ma le accuse (che invece erano verissime). Insomma, abbiamo capito perché il giornalista Leonarduzzi si è specializzato nel commentare i tuffi: ha una passione smodata per il carpiato. Peccato che non gli venga benissimo.