“UNA MADRE FA TUTTO PER IL FIGLIO, MA NON DEVE FARE ANCHE IL FIGLIO E LA PARTE DEL FIGLIO” – ZAZZARONI CITA ALDO BUSI PER INFILZARE LA MAMMA DI FEDERICA BRIGNONE SUL CASO GOGGIA - "SE VLAHOVIC NON FOSSE LA CURA SPERATA PER LA JUVE RISULTEREBBE DURA ANCHE COL VILLARREAL – SE, DOPO UN’ALTRA SOCIETÀ DI SERIE A DOVESSE PASSARE ALLO STRANIERO IL CAMPIONATO RISULTEREBBE DIVISO IN PARTI UGUALI: 10 ITALIANE E ALTRETTANTE DI FUORI. CON UN’EVENTUALE UNDICESIMA, POI…"

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Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

 

BRIGNONE GOGGIA QUARIO

Se la Juve fosse davvero questa e se Vlahovic, sotto trattamento Bremer dopo una potente dose di Demiral, non fosse la cura sperata (solo una breve crisi di rigetto?) risulterebbe dura anche col Villarreal. D’accordo, ieri le assenze erano numerose e concentrate in un solo settore, al punto che Alex Sandro è stato impiegato da centrale, ma la squadra di Allegri si è fatta sottomettere troppo spesso dal Toro, più aggressivo, equilibrato, superiore numericamente a centrocampo e uscito vincente da quasi tutti i duelli. Anche Zakaria non ha dato quel che gli è stato richiesto e sul piano dinamico la mediana è tornata a subire l’irruenza degli avversari.

 

BRIGNONE MARIA ROSA QUARIO 11

Alla vigilia Allegri aveva sottolineato l’importanza del punto, del pari, nell’arco di una stagione. Ma troppi punti unici, cinque nelle ultime dodici partite, non fanno volume e possono complicare qualsiasi inseguimento. Proseguo con i se. Con le ipotesi, toccando più punti, temi, protagonisti e momenti. Tanto è sabato.

 

Se tra metà ottobre e metà dicembre il Napoli non avesse dovuto fare a meno di Osimhen, Koulibaly e Anguissa, sarebbe primo in classifica oggi? E se il Milan, e se fibra come Ibra... vabbeh, non si finisce più.

 

Se, dopo l’Atalanta - di queste ore la trattativa per la cessione - un’altra società di serie A dovesse passare allo straniero il campionato risulterebbe diviso in parti uguali: 10 italiane e altrettante di fuori. Con un’eventuale undicesima, poi, le proprietà straniere rappresenterebbero la maggioranza semplice, addio frenate di blocco (va detto che la gestione del club bergamasco resterebbe nelle mani di Luca Percassi, molto ascoltato in via Rosellini, ma non tanto quanto l’avvocato Cappellini).

 

aldo busi

Ricordo quando mesi fa - da New York - Massimo Basile scrisse su questo giornale che negli Stati Uniti stava partendo un progetto di multiacquisizione dei club italiani. Qualcuno sorrise, allora, qualcun altro potrebbe presto piangere sul potere perduto. Se il più volte evocato - e puntualmente abbandonato - canale della Lega dovesse soffrire degli stessi, enormi, ancorché prevedibili, disturbi di fibra di Dazn e Amazon, piattaforme giuste nel Paese sbagliato, temo che il progettino naufragherebbe in fretta.

 

Se qualche appassionato dovesse seguire il torneo americano delle squadre di serie A organizzato dalla Lega per tenere in forma i calciatori durante i Mondiali, sarei costretto a prendere un gattino a Lucia.

 

IVAN ZAZZARONI

Se in questa fase Valentina Vezzali avesse evitato di aprire gli Internazionali d’Italia a Djokovic - consapevole, dopo il caso Australia, di aver scelto il percorso a rischio - ieri non avremmo registrato richieste di dimissioni del sottosegretario con delega allo sport. Vero è che a Djoko non servirebbero deroghe, ma ci sono momenti in cui l’istituzione dovrebbe tener conto dei criteri di opportunità. Se Ninna Quario, mamma di Federica Brignone, ci avesse risparmiato la seconda manche del gigante di antipatia nei confronti di Sofia Goggia, probabilmente avrebbe ottenuto qualche consenso in più. E invece si è beccata il Tapiro dalla stessa Goggia: «Parla sempre di me e dice che sono egocentrica: il Tapiro dovremmo darlo a lei», ha spiegato l’argento olimpico a Staffelli di Striscia. «Una madre fa tutto per il figlio, ma non deve fare anche il figlio e la parte del figlio» (cit. Aldo Busi).

 

BRIGNONE E LA MAMMA

Se Arianna Fontana si fosse goduta il frutto delle sue fantastiche imprese senza riproporci la litania di lamentele nei confronti della squadra e della Federazione, la spedizione olimpica e l’umore di Malagò ne avrebbero tratto giovamento.

 

Se non avessi perculato il curling durante una trasmissione radiofonica, mi sarei risparmiato un sacco di offese: purtroppo non so tenere a freno la lingua. Resta inteso che il curling non mi piace. Ma rispetto i 333 curlinghi e il loro prezioso oro. Se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato mio nonno con le ruote, non una carriola, e l’avrei amato ugualmente tantissimo.

Se aveste lavorato con il gigante della tipografia Orlandone Zelinotti, che ci ha appena lasciato, potreste dire di aver conosciuto un uomo di altissimo valore, un maestro di giornali.

staffelli goggia tapiro d'oro
FEDERICA BRIGNONE 2
PERCASSI E LA COMPAGNA SABRINA
percassi 1

 

dusan vlahovic 9