“ALLA NATIONS LEAGUE CI TENIAMO, ARRIVARE A GIOCARSI LA SEMIFINALE NON ERA SCONTATO” - ROBERTO MANCINI PARLA ANCHE DELLA FINALE DI CHAMPIONS: "GUARDIOLA HA IL GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO MA L'INTER DI PUÒ SORPRENDERLO. FIDATEVI DI SIMONE INZAGHI. MA NON ERA FINITO NEL MIRINO DELLA CRITICA?" – LA DIFESA DI ALLEGRI: “QUANTI PUNTI HA FATTO SUL CAMPO LA JUVE? E COME SAREBBE ANDATA LA SUA CLASSIFICA SENZA ALTRI DISCORSI?” – MONZA E EMPOLI "DA OSCAR", PELLEGRI E COLOMBO I NUOVI BOMBER, CASADEI E IL TESORO DELL’UNDER 20
-Estratto dell'articolo di Guglielmo Buccheri per “la Stampa”
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La Nations League alle porte, ma prima c'è una squadra italiana che si gioca la coppa più prestigiosa. L'Inter ce la può fare a superare la corazzata Manchester City sabato ad Istanbul?
«Quando arrivi in finale non c'è pronostico: Guardiola e il suo City non sono la squadra più forte al mondo, ma sanno giocare meglio di tutti».
E allora? Verdetto scritto...
«Fate andare l'Inter e in vantaggio e ne riparliamo: non mi sbilancio».
Simone Inzaghi sta vivendo un sogno.
«Lo conosco fin troppo bene, l'ho visto crescere prima come giocatore, poi come tecnico: fidatevi di Simone. Ma non era finito nel mirino della critica fino a poche settimane fa? Il mestiere dell'allenatore non è semplice».
Non lo è stato, di questi tempi, neppure per Allegri.
«Quanti punti ha fatto sul campo la Juve? E come sarebbe andata la sua classifica senza altri discorsi? Il lavoro di Allegri va rispettato e difeso».
Cosa le ha lasciato il campionato appena concluso?
«Il calcio del Napoli. E poi la sorpresa Monza: bello vedere così avanti un club appena promosso in A e formato da un gruppo di giocatori italiani. Complimenti a Galliani, dirigente esperto e intenditore di pallone».
E poi?
«I singoli? Zaccagni ha fatto una grande stagione, Ricci sta crescendo nel modo migliore, mi è piaciuto Rovella, ma i nostri problemi non sono in mezzo: di centrocampisti ne abbiamo, le carenze sono altrove».
Riflettori sull'attacco. La mancanza di numeri nove può anche dipendere da un fenomeno "culturale": i giovani non si allenano più nella loro specificità, ma si pensa subito ai moduli e ai sistemi da adottare...
«Può darsi, ai nostri tempi si curava di più la tecnica, c'era maggiore libertà: ma io credo si tratti anche, e soprattutto, di un vuoto generazionale.
All'orizzonte, però, vedo segnali positivi: Pellegri lo aspettiamo perché si è fermato per problemi fisici le due volte che lo abbiamo convocato, tengo d'occhio Colombo (ultima stagione a Lecce, ndr) e Esposito impegnato in Argentina con gli azzurrini».
Mondiali Under 20: stasera c'è l'Italia in semifinale.
«Stiamo parlando di una Nazionale dove la maggioranza dei ragazzi gioca in serie C, qualcuno in B, pochissimi in A: c'è bisogno di entrare tra le prime quattro al mondo per accorgersi della bravura di questi giovani azzurri?».
Casadei su tutti: può ripetere il percorso di Milinkovic-Savic o Pogba, campioni a livello giovanile e dopo?
«Sì, può accadere. Casadei mi aveva impressionato durante gli stage a Coverciano: ha avuto la fortuna di andare in Inghilterra e giocare in una squadra, il Reading, di Championship, campionato durissimo quasi come la Premier».
In Italia c'è una realtà di provincia dove l'età non conta: l'Empoli?
«Baldanzi, Fazzini, Cambiaghi, Parisi e altri pronti a seguirne la strada: al club toscano andrebbe dato l'Oscar».
Due anni dopo di nuovo la Sardegna, stavolta per preparare un obiettivo meno nobile di un Europeo, ma non troppo.
«Alla Nations League ci teniamo, siamo alla terza edizione e le prime due le hanno vinte nazionali come il Portogallo o la Francia: arrivare a giocarsi la semifinale non era scontato in un girone dove ci siamo messi alle spalle Germania, Inghilterra e Ungheria».
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