“NON C’È STRUTTURA CHE ABBIA FATTO PER LE DONNE QUEL CHE HA FATTO L’ANIENE” – MALAGO’, PRESIDENTE ONORARIO DEL CIRCOLO, AL CONTRATTACCO DOPO I SILURI DELLA GRANDE NEMICA, LA VEZZALI (SOTTOSEGRETARIA ALLO SPORT TENDENZA GIORGETTI) – “ALTRO CHE 5, SONO CENTINAIA LE DONNE CHE FANNO SPORT IN QUEL CIRCOLO” – IL COVID IN CINA? SONO ARRIVI VESTITI UN PO’ DA MARZIANI E MI HANNO PORTATO IN UN HOTEL PIU’ CHE DIGNITOSO. LA LEGA SERIE A? SPERO CHE ARRIVI UN PRESIDENTE ALL’ALTEZZA”
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VEZZALI
MALAGO’
La Gazzetta intervista Giovanni Malagò presidente del Coni e al centro del caso Circolo Aniene.
Del Circolo Aniene e dell’esclusione delle donne dai soci se non per meriti sportivi.
«Risponderanno i dirigenti attuali. Ma una cosa mi amareggia. Conosco per cognizione di causa quello che ha fatto l’Aniene per le donne e lo sport delle donne. Non credo ci siano altre strutture o associazioni private capaci di tutto questo. Altro che 5, sono centinaia le donne che fanno sport in quel circolo».
Ha preso il Covid ed è in Cina:
«In aeroporto mi hanno fatto un tampone e qualche ora dopo mi hanno detto che il test “is not clear”. Ne hanno fatto un altro nel pomeriggio, la mattina dopo mi hanno avvertito della positività, sono arrivati vestiti un po’ da marziani e con un’ambulanza mi hanno portato in questo hotel Covid, un posto più che dignitoso. Ogni giorno c’è un tampone: se sei negativo te ne fanno un altro in 24 ore; se anche quello è negativo, sei libero».
Sui dissidi in Lega calcio:
«È un mondo che conosco troppo bene. C’è troppa conflittualità, serve compattezza, la stessa che il mondo dello sport ha trovato non senza difficoltà in questi mesi. Mi auguro che arrivi un presidente all’altezza e che si evitino ulteriori contenziosi con l’istituzione sportiva. E poi c’è un problema di governance della Lega».