“NON SONO UN ROSICONE” - NICOLA PIETRANGELI: “OGNI VOLTA CHE MI VIENE CHIESTO UN COMMENTO, QUALUNQUE COSA DICA, SUCCEDE SEMPRE CHE A QUALCUNO RISULTI COME UN ROSICONE INVIDIOSO. E IO CI RESTO MALE - SINNER È UNA RAGAZZO DI VENTIDUE ANNI, E IO NE HO NOVANTA. SAREI VERAMENTE LA PERSONA PIÙ STUPIDA DEL MONDO, SE FOSSI GELOSO DI LUI - LE CRITICHE SUI SOCIAL PER AVER DETTO “È SULLA STRADA PER DIVENTARE UN MITO COME ME, ANZI PIÙ GRANDE E GLIELO AUGURO”? IL MIO PENSIERO ERA STATO RIPORTATO MALE…”
-Estratto dell’articolo di Paolo Rossi per “la Repubblica”
[…] Nicola Pietrangeli, è commosso. «Un grande exploit. Mi è piaciuto molto. Quasi da pianto. Però non so se posso continuare...».
Cosa vuol dire, Nicola?
«Perché ogni volta che mi viene chiesto un commento, qualunque cosa dica, succede sempre che a qualcuno risulti come un rosicone invidioso. E io ci resto male».
Però se resta in silenzio stavolta darà questa impressione...
«Anche questo è un punto di vista da non trascurare...».
E quindi la domanda è: ha dato il benvenuto nel Club a Jannik Sinner?
«Lo faccio ben volentieri, e gli faccio anche i complimenti. E aggiungo: adesso è un campione con la C maiuscola. Prima lo era con la c minuscola».
Ecco, in realtà questo già potrebbe prestarsi a delle strumentalizzazioni...
«E te pareva. Vede? Non si può dire nulla. Eppure è oggettivo, basta farsi un giro per i tornei e vedere cosa pensano i tennisti...».
[…] Quindi non è un rosicone?
«Ancora? Ma è una ragazzo di ventidue anni, e io ne ho novanta. Sarei veramente la persona più stupida del mondo, se fossi geloso di Sinner. E poi...».
Poi?
«La sua storia mi piace, mi commuove. Sembra una fiaba per bambini: dal piccolo paesino di montagna fino alla conquista del mondo. Fantastico».
[…] Torniamo al tennis: l’Italia è leader ormai.
«E vorrei vedere: abbiamo vinto la Coppa Davis. Non è come il Mondiale di calcio? E adesso lo Slam, quello più lontano per noi. Il torneo di Roma, gli Internazionali, va alla grande e viene considerato alla stregua di uno Slam. Forse va fatto un plauso anche alla federazione, che in questi anni ha fatto un lavoro enorme». […]
Vedrà Sinner: cosa gli dirà?
«Bravo. Semplicemente bravo. […]».
A 90 anni ha potuto vedere di nuovo l’Italia vincere la Davis, e ora lo Slam: davvero molto simbolico.
«Ne sono felice. Altro che invidioso».
Quelle critiche sui social proprio non le sono andate giù.
«Perché io, tra l’altro, mi ero sempre riferito al mio record di presenze in Coppa Davis, e basta. Invece il mio pensiero era stato riportato male. Ma basta: oggi è giorno di festa».
PIETRANGELI CELEBRA SINNER MA LANCIA UNA STOCCATA POLEMICA
Al portale Notizie.com Nicola Pietrangeli non si è solo complimentato con Sinner, ma si è anche soffermato in maniera approfondita su diversi aspetti. Anzitutto, le lodi (con una punta polemica):
“Sono felice come un bambino, davvero, pensare che un ragazzo italiano abbia finalmente vinto una prova del Grande Slam oltre a me e Panatta era una cosa che sognavo e desideravo da tanto tempo e chi pensa che non sia vero, è un meschino e buono a nulla. Sono felice anche perché lui, Jannik, è qualcosa di unico, di eccezionale. È sulla strada per diventare un mito come me, anzi più grande e glielo auguro, anche se spesso io vengo dimenticato…“.
Il motivo di questa allusione velenosa, ha spiegato il due volte vincitore del Roland Garros, non riguarda Sinner (“Come potrei avercela con un ragazzo d’oro come lui?”) e quel giorno alla premiazione alla Coppa Davis, bensì il fatto che allora il telecronista abbia ricordato Panatta quando si è riferito agli italiani vittoriosi negli Slam.
“E io che ne ho vinti due?”, si è amareggiato Pietrangeli. “Ci sono rimasto un po’ male, per questo dico che spesso si dimenticano di me. Non lo so perché mi hanno messo in bocca delle cose su di lui, ma posso parlare male di un ragazzo di 22 anni. Io spero che Jannik mi superi, anche perché sarebbe una cosa meravigliosa per lui e per il nostro sport e per il mondo del tennis”.