“QUELLA DEL NAPOLI È LA DIFESA DELLO SCUDETTO PIÙ PENOSA CHE SI RICORDI” - PAOLO CONDO’: “MAZZARRI VALUTI L’OPPORTUNITÀ DI DIMETTERSI PER INCHIODARE I GIOCATORI ALLE LORO RESPONSABILITÀ: HA UNA STORIA PROFESSIONALE SERIA CHE NON MERITA DI FINIRE CON UNA ‘CACCIATA’. LE STESSE MODALITÀ DEL RITORNO A NAPOLI, LA CHANCE DI UN’ESTREMA AVVENTURA AD ALTI LIVELLI DOPO AVER SUBITO UN PENSIONAMENTO IN PROVINCIA, CONTENEVANO UN SOTTINTESO UMILIANTE, QUELLO DI “GIOCARE COME SPALLETTI” QUANDO LA COSA ERA IMPOSSIBILE, OLTRE CHE DISTANTE DALLE SUE CORDE TATTICHE…”
-
Estratto dell’articolo di Paolo Condò per “la Repubblica”
Nei codici del calcio l’esonero di un allenatore individua il colpevole e azzera le altrui responsabilità. Non a caso si dice che un tecnico viene “cacciato”, termine perentorio che agli errori aggiunge l’ignominia: poveri giocatori (e dirigenti), era tutta colpa sua: ora le cose andranno meglio. A quel punto però dev’essere chiaro agli “innocenti” che il bonus è esaurito.
Un secondo esonero dimostrerebbe che la colpa è loro, e quello che sta succedendo al Napoli fila a tutta forza in questa direzione. Rudi Garcia ha combinato i suoi guai nel primo tratto di stagione, ma quanto accaduto dopo di lui, con Walter Mazzarri in panchina, è stato peggio sia dal punto di vista della media punti (1.75 a 1), che dei gol realizzati (il Napoli non segna da quattro partite), che del gioco espresso, che della dignità malamente perduta ieri a Torino. Mazzarri ha una storia professionale seria che non merita di finire con una “cacciata”.
Sia detto con la massima empatia: potrebbe interrogarsi lui sull’opportunità di un passo indietro, per inchiodare infine i giocatori alle loro responsabilità (De Laurentiis l’ha già fatto) nella difesa dello scudetto più penosa che si ricordi. Le stesse modalità del ritorno a Napoli, la chance di un’estrema avventura ad alti livelli dopo aver subito un pensionamento in provincia, contenevano un sottinteso umiliante, quello di “giocare come Spalletti” quando la cosa era impossibile, oltre che distante dalle sue corde tattiche. Mazzarri ha voluto l’incarico per evitare che il suo congedo fosse un esonero a Cagliari, ma così rischia di peggiorarlo.
Il crollo del Napoli è il fatto saliente del giro di boa perché questa era l’occasione in cui la squadra più dotata della zona quarto posto — lo resta anche senza Osimhen — doveva approfittare della frenata delle avversarie dirette: come il Bologna la scorsa settimana a Udine, così la Fiorentina ha fallito l’allungo in casa del Sassuolo, mancando il gol contro una squadra che ne subiva da 26 partite di fila.
È il segnale che l’abitudine alle alte quote non si improvvisa, ma richiede tempo: i “nuovi grandi” sono spesso piacevoli da guardare, diventeranno “grandi” tout court quando acquisiranno il cinismo di chi non si lascia passare sotto il naso la palla che vale la partita. […]