“SCHWAZER? DI LUI NON E’ FACILE PARLARE E NON LO SARA’ MAI” – CAROLINA KOSTNER PATTINA SULLA STORIA CON L’EX MARCIATORE PER IL QUALE MENTÌ A UN ISPETTORE DELL’ANTIDOPING (BUGIA CHE LE COSTÒ UNA SQUALIFICA) – "ORA PER AMORE VIVO A BRACCIANO. MA IL GHIACCIO MI MANCA. RIMPIANTI PER IL BRONZO DI SOCHI CHE VALEVA ALMENO ARGENTO? PER ME QUELLA MEDAGLIA VALE ORO. A CASA DELLE RUSSE ERO PRONTA AD ACCETTARE UN PROBABILE QUARTO POSTO. TUTTO CIÒ CHE È ARRIVATO DOPO, È STATO UN DI PIÙ...ORA SOGNO DI AVERE DEI FIGLI "- VIDEO

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Estratto dell'articolo di Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”

 

CAROLINA KOSTNER ALLE OLIMPIADI DI SOCHI 2014 – FOTO DI FERDINANDO MEZZELANI

«Nell’ultimo periodo ho riflettuto su cosa significhi davvero il pattinaggio per me.

 

Non sono solo i risultati e le medaglie a motivarmi. Lo sport è sempre stato un modo per esprimermi: sul ghiaccio avverto una pace interiore, mi sento a casa. In verità credo di aver cominciato prima a pattinare che a camminare...».

 

Cresciuta sulla patinoire, anche da grande Carolina Kostner non riesce a separarsene. A 36 anni compiuti da poco, dopo aver scolpito sul ghiaccio i ghirigori che in Italia nessuna — prima di lei — era riuscita a fare (un leggendario bronzo olimpico, un oro mondiale datato 2012 che brilla ancora fin qui, 5 ori europei, più tutto il resto), non ha mai detto basta, mi tolgo i pattini, smetto. Sta per tornare, anzi. Sabato, al PalaVela di Torino («Uno dei miei luoghi del cuore»), sarà la star più brillante di «Cinema on ice», lo show originale che unisce colonne sonore e performance sul ghiaccio.

 

Tutto cominciò proprio lì, nel 2006, ai Giochi italiani di cui fu portabandiera a 18 anni, Carolina.

«Quanti anni sono passati, ero una bambina emozionata e felice... A Torino pattinerò con un messaggio di speranza, di cui in questi tempi abbiamo tanto bisogno: che tutti trovino il coraggio di rialzarsi e andare avanti».

carolina kostner alex schwazer

 

(...)

 

Carolina lei ha aperto una strada però non è nata una scuola: ai Giochi di Milano-Cortina 2026 mancano solo tre anni e non abbiamo ragazze italiane di talento che possano ambire al podio nell’Olimpiade di casa.

 

«Un campione non si costruisce in quattro anni. Le società lavorano con i mezzi che hanno, in silenzio. Spero, un giorno, di aprire una scuola mia. Sono una donna, ormai: c’è un’ambizione di famiglia da coltivare, che ha bisogno di essere conciliata con i progetti lavorativi. Sono sempre presente al Campionato italiano e le ragazze sanno che possono contare su di me quando vogliono».

 

CAROLINA KOSTNER ALLE OLIMPIADI DI SOCHI 2014 – FOTO DI FERDINANDO MEZZELANI

A proposito di voglia di maternità: cosa ci fa una gardenese sul lago di Bracciano?

«Fabrizio, il mio compagno, osteopata, abita e lavora lì. Vivo in perenne attesa che il lago ghiacci, come piace a me sulle Dolomiti, ma non succede mai! Mi divido comoda tra la Val Gardena e Roma, sono via dalle mie montagne da dodici anni, ormai, oggi le vivo in modo diverso. Ortisei significa vacanza, tempo libero, famiglia, relax».

 

 

Su Netflix sta per uscire il docu-film sulla storia di Alex Schwazer, l’ex fidanzato marciatore per il quale mentì a un ispettore dell’antidoping. Quella bugia le costò una dolorosa squalifica. Come è stato tornare su quei fatti?

«Non facile. Non lo sarà mai».

 

Punto?

«Punto».

carolina kostner e il nuovo compagno

Si è accomiatata dalle gare in punta di piedi.

«Per colpa di un infortunio molto serio, poi è arrivato il Covid, poi il tempo è volato.

Ma sogno di organizzare uno spettacolo per celebrare le tante persone con cui ho lavorato in questi anni: più che per dire addio, per dire loro grazie».

 

L’operazione all’anca è un regalo dei salti sui pattini?

«E chi lo sa...? Sono nata con un’anca con una displasia accentuata. Ho pattinato tanti anni, allenandomi moltissimo. Tornando indietro, rifarei tutto. Io credo che ci voglia coraggio per lasciarsi sorprendere dalla vita».

 

CAROLINA KOSTNER ALLE OLIMPIADI DI SOCHI 2014 – FOTO DI FERDINANDO MEZZELANI

Non ha rimpianti, dice. Eppure il bronzo di Sochi valeva almeno argento, Carolina, ma i giudici vollero premiare l’atleta russa, Adelina Sotnikova. «Sono sincera: per me quella medaglia vale oro. A casa delle russe ero pronta ad accettare un probabile quarto posto. Tutto ciò che è arrivato dopo, è stato un di più: da quel momento non ho più avuto bisogno di dimostrare a me stessa che so pattinare. Da lì in poi ho pensato solo a ispirare le persone, anche quelle che non facevano il tifo per me».

 

Come le piacerebbe rendersi utile per l’Olimpiade di Milano-Cortina?

«Ho già un ruolo di ambassador datomi dalla Fondazione ma mi piacerebbe lavorare con i giovani: lo sport è un veicolo potente per trovare la forza di volontà dentro se stessi. Lo dico per esperienza».

(...)

Avendo realizzato tutte le sue aspirazioni sul ghiaccio, adesso cosa sogna?

CAROLINA KOSTNER ALLE OLIMPIADI DI SOCHI 2014 – FOTO DI FERDINANDO MEZZELANI

«Di avere dei figli e un impatto positivo sulle persone che mi stanno intorno».

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