“SONO FUGGITO DAL CILE DI NOTTE POCHI GIORNI PRIMA DEL GOLPE DI PINOCHET” - IL MITOLOGICO DAN PETERSON (LEGGENDA DEL BASKET E NON AGENTE DELLA CIA) A “NON E’ UN PAESE PER GIOVANI" SU RADIO 2 RACCONTA LA SUA FUGA DA SANTIAGO - “IL COLPO DI STATO ERA NELL’ARIA. STRADE DESERTE, 8 MILITARI A OGNI INCROCIO, L’AMBIENTE ERA SURREALE” – E POI LA PROPOSTA DI ALLENARE L’ITALABASKET, I KNICKS, L’ITALIA DI POZZECCO…
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Francesco Persili per Dagospia
“Sono fuggito dal Cile la notte del 31 agosto pochi giorni prima del golpe di Pinochet”. A “Non è un Paese per giovani”, la trasmissione di Radio 2 condotta da Massimo Cervelli e Tommaso Labate, coach Dan Peterson, leggenda del basket, racconta la sua fuga da Santiago del Cile.
“Nessuno poteva esattamente pronosticarlo ma il colpo di stato era nell’aria. Dopo le ore 18 scattava il coprifuoco, le strade erano deserte. C’erano 8 militari a ogni incrocio, l’ambiente era surreale”.
L’ex allenatore dell’Olimpia Milano rivela che dopo l’addio alla panchina di proposte non ne sono arrivate molte: “Una goffa della Federbasket per allenare la nazionale italiana, una chiamata è arrivata anche dai New York Knicks: ero in una lista di 5 candidati. Quando è così, sei il quinto della lista...”.
Il mitologico Dan Peterson parla anche dei mondiali conclusi col trionfo della Germania. "Vittoria meritatissima. Gli Stati Uniti sono stati un disastro, c’erano troppi giovani. L’Italia di Poz? Una bella squadra con la sfortuna di aver incrociato gli Usa nei quarti”.