“LO STILE JUVE È UNA GRANDE CIALTRONATA, LA FURIA DI ALLEGRI ANDREBBE INSEGNATA A SCUOLA” – GIULIANO FERRARA DIFENDE MAX E AFFONDA IL COLPO SULLA DIRIGENZA BIANCONERA COLPEVOLE DI UNA “SACCENTE LEZIONCINA PEDAGOGICA IN NOME DEI VALORI” – “LA COLLERA DI ALLEGRI AVEVA IL SAPORE DI UNA RIVALSA A LUNGO RIMANDATA VERSO UN TRADIMENTO DI SERIETÀ PROFESSIONISTICA, ERA LO STREPITO DI UN UOMO SOTTOPOSTO ALLA GUERRA DEI SUSSURRI, A SPIETATEZZE E VOLGARITÀ D’APPARATO…”
-Giuliano Ferrara per “il Foglio” - Estratti
Lo stile Juventus è da sempre una grande cialtronata. Mai come nel caso di Massimiliano Allegri, licenziato perché si comporta in modo “contrario ai valori della società”. Lasciamo stare i risultati dell’allenatore, che tappano la bocca (cinque scudetti eccetera). Il fatto di costume, la saccente lezioncina pedagogica a uno che ha comprensibilmente sbroccato, stufo di essere perculato dalla “società dei valori”, prevale su tutto.
I valori sono un travestimento ipocrita della voglia di competere e vincere, dei quattrini per farlo, dei bilanci forzati e della gara non sempre irreprensibile sul mercato dei talenti. Tutti partecipiamo del balletto valoriale, tutti ci ubriachiamo di bibite idealistiche, parametri di eleganza e compostezza, e alla fine questa ipocrisia può anche tracimare in banali regole di buona educazione.
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La collera di Allegri aveva il sapore di una rivalsa a lungo rimandata verso un tradimento, che non è un tradimento di valori ma personale, di serietà professionistica, era lo strepito di un uomo sottoposto alla guerra dei sussurri, a certe spietatezze e volgarità d’apparato che sono tipiche delle stagioni di insania e di autolesionismo certo non estranee alla Juve di questi ultimi tempi.
Avrebbe potuto e forse dovuto accontentarsi dell’ultima vittoria sull’Atalanta e mettersi il cuore in pace, ma ci sono casi in cui l’orgoglio diventa travolgente e senza far male a nessuno rende lecito prendere tutti a pesci in faccia. Il comportamento di Allegri, la sua baldanza e la sua furia, andrebbe insegnato nelle scuole per far vedere a che punto può arrivare, in certi contesti, l’ira repressa di un generale di brigata fortunato alle prese con una diserzione indiscreta, vile e contundente.
Invece siamo alle solite del banalismo etichettaro, non sta bene, non si fa, goditi la vita, non reagire, non avere stomaco, le persone a modo non fanno così, tutti contro Allegri. Ma che restituiscano quei cinque scudetti e quelle coppe invece di frignare e condannare in nome dei valori e della moralina comune uno che hanno semplicemente trattato male e gli ha fatto una omerica scenataccia.