“VOGLIO ESSERE UN ESEMPIO PER LE MIE FIGLIE MA SO CHE NON HO TEMPO” - L’ULTIMA INTERVISTA DI VIALLI A CATTELAN: "SO CHE NON MORIRÒ DI VECCHIAIA" – CON LA MOGLIE CATHRYN WHITE-COOPER E LE FIGLIE PROVAVA A “TROVARE IL LATO DIVERTENTE E POSITIVO” DELLA MIA MALATTIA. “LE RAGAZZE A UN CERTO PUNTO MI HANNO FATTO LE SOPRACCIGLIA, SU SUPERVISIONE DI CATHRYN, PER FARMI PIÙ BELLO DOPO LA CHEMIO. RIDEVAMO INSIEME. POI PERÒ, QUANDO ANDAVO IN BAGNO E RIMANEVO DA SOLO, MI METTEVO A PIANGERE” – VIDEO
(LaPresse) Gianluca Vialli ci ha lasciato il 6 gennaio all'età di 58 anni per un tumore al pancreas. In una puntata di 'Una semplice domanda', la serie tv Netflix di Alessandro Cattelan, l'ex calciatore di Sampdoria e Juventus aveva parlato della sua lotta contro il cancro, raccontando di come la sua vita fosse cambiata. "Io sono convinto che i nostri figli seguano il nostro esempio più che le nostre parole. Quindi credo di aver meno tempo visto che so che non morirò di vecchiaia. Cerco di essere sempre un esempio positivo. Ma mi sono reso conto che non c'è tempo", diceva Vialli fianco a fianco con Cattelan in una delle sue ultime interviste.
L’ex calciatore, campione e simbolo di Sampdoria, Juventus, Chelsea e della Nazionale italiana, da tempo era in cura per il tumore al pancreas . Il 14 dicembre scorso aveva annunciato il ritiro dalla Nazionale, in cui ricopriva l’incarico di capo della delegazione. «Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori», ha scritto la sua famiglia . I funerali si terranno a Londra in forma privata.
LA MOGLIE ANTIDIVA
Antonello Guerrero per repubblica.it
“Gianluca l’ho visto qui in strada a fine dicembre. Era appena tornato a Londra per ricominciare le cure contro il cancro. Gli ho fatto: “Ehi, Gianluca!”. Lui era molto sofferente, era palese in volto. Ma mi salutato e mi ha sorriso come sempre. Perché il sorriso non lo perdeva mai. Vialli era un vero signore. E solo qui a Londra si sentiva libero. Senza pressioni, senza paparazzi, con la sua famiglia: l'amata moglie Cathryn e le figlie Olivia e Sofia, che oramai sono diventate grandi”.
A parlarci è Lucio Altana, istituzione dei ristoranti italiani di West London e titolare dell’omonimo ristorante “Lucio” a pochi metri dall’ospedale dove è spirato l’ex campione italiano. Il signor Lucio, sardo ma londinese da una vita, conosceva molto bene Gianluca, sin dai primi anni al Chelsea, quando il campione italiano viveva tra i magazzini di Harrods e Chelsea, e Lucio gestiva anche il celebre ristorante “San Lorenzo”, dove c’era persino una pietanza dedicata a Vialli. "Purtroppo, per le sue condizioni di salute, di recente Gianluca veniva sempre meno spesso a mangiare al ristorante dove aveva festeggiato anche la vittoria degli Europei l'anno scorso a Wembley", ricorda l'amico Lucio, "ma quando capitava facevo di tutto per fargli trovare pietanze che potesse assumere. Lo facevo per lui".
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Come la famiglia più stretta di Vialli in Italia, ossia l’87enne mamma Maria Teresa, il 92enne papà Gianfranco e i quattro fratelli maggiori Mila, Nino, Marco e Maffo, anche Cathryn è sempre stata una donna molto privata, a differenza di molte “wags” a caccia di celebrità. Nessun profilo social, nessuna foto sui tabloid, nessuna intervista alla stampa: solo, accompagnava il marito agli eventi pubblici cui doveva partecipare. E poi le amatissime e giovanissime figlie, che voleva portare all’altare prima di morire, desiderio purtroppo rimasto tale. E con le quali, durante la malattia, “era come un ottovolante per me”, aveva detto commosso l’ex bomber durante un evento pubblico qualche mese fa.
A tal proposito, poche volte Vialli ha parlato in maniera più approfondita della sua famiglia londinese. Come in una toccante intervista a Repubblica e al Times nel 2020, quando sembrava aver vinto la battaglia contro il maledetto cancro: “Con mia moglie e le nostre figlie siamo sempre riusciti a trovare il lato divertente e positivo della mia malattia. Le ragazze a un certo punto mi hanno fatto le sopracciglia, su supervisione di Cathryn, per farmi più bello dopo la chemio. Ridevamo insieme. Poi però, quando andavo in bagno e rimanevo da solo, mi mettevo a piangere”.
Qui Vialli, tra queste magnificenti case candide e georgiane dove sono stati abbandonati gli alberi di Natale in strada e dove hanno vissuto pure P.G Wodehouse e William de Morgan, era un londinese doc, di West London. Ludovico ha 18 anni, è un italo-inglese con mamma di Gallarate nato in queste strade e ricorda ancora quando da bambino incontrava Vialli a mangiare al ristorante italiano Rosso Pomodoro: “E lui mi firmava gli album Panini”, ricorda il ragazzo con affetto e un filo di commozione.