LI RICONOSCETE? UNO SI CANDIDA CON MICHETTI A ROMA. FACEVA LA TELECRONACA AGLI INCONTRI DI “BOMBER” (IL PUGILE INTERPRETATO DA BUD SPENCER). L’ALTRO CHE OGGI E’ UN MIX TRA CECCHETTO E RIDGE FORRESTER, MA CON IL CAPELLO UNTO DI TONALI, E' IN PISTA PER SALA A MILANO. E’ STATO DUE VOLTE CAMPIONE DEL MONDO E HA PORTATO LA MAGLIA ROSA DAL PRIMO ALL'ULTIMO GIORNO DEL GIRO DEL '90. DI CHI SI TRATTA?
-Da today.it
Volto noto della Tv, inviato di RaiSport in sette olimpiadi, Mario Mattioli ha deciso di scendere in campo nella prossima tornata elettorale. Lo fa prendendo parte alla lista civica per Michetti Sindaco.
Mattioli, com’è nata l’idea di sostenere la corsa in Campidoglio di Michetti?
Ci conosciamo da tanti anni e molte volte, al termine di una cena, abbiamo scherzato sul fatto che un giorno se lui si fosse candidato come Sindaco, io sarei stato il suo assessore allo Sport. Visto che ha deciso davvero di correre per la fascia tricolore, io ho deciso di stare al suo fianco.
In caso di vittoria, sarà quindi l’assessore allo Sport?
No, quello è un compito più squisitamente politico. Io vorrei declinare il mio impegno a favore dell’impiantistica sportiva. Vorrei ridare ‘gli impianti sportivi dei romani ai romani’, che è un po’ lo slogan che ho scelto per la mia candidatura. Magari avendo un incarico specifico, dotato di una certa autonomia.
Quest’anno abbiamo visto che ci sono state alcune realtà, penso all’Atlante Eurobasket, che per giocare i playoff sono dovute andare a giocare in un palazzetto di Ferentino, perché a Roma non c’erano strutture adeguate.
Le dirò di più. Io sono stato presidente di una società sportiva, la Pallavolo Roma, per una ventina d’anni. Le ragazze giocavano in A2 e per ben due volte abbiamo dovuto rinunciare alla promozione in A1 perché non avevamo un impianto dove andare. Nel 2015, stanco di questa situazione, ho deciso di lasciare quell’esperienza.
Però sta dicendo che la carenza di impianti non è un fenomeno recente.
Assolutamente no, è endemico a Roma. Ma va affrontata e non mi riferisco solo alle grosse strutture. Io vorrei rilanciare una quarantina di palestre, campi di calcio, piscine che attualmente sono decisamente sottoutilizzate.
Invece a Roma si parla spesso di grandi impianti, di stadi. Lei ha contestato la realizzazione di quello che era previsto a Tor di Valle.
Era impossibile da fare per una serie di criticità, evidenti sin dal primo progetto. L’ho dichiarato pubblicamente, ponendo l’attenzione su problemi legati ad esempio ai trasporti ed alle particolari caratteristiche idrogeologiche dell’area scelta.
Invece ritiene che il Flaminio possa ospitare, in futuro, la SS Lazio? Molti tifosi chiedono di seguire questa strada.
Io credo che la Roma e la Lazio dovrebbero avere uno stadio di proprietà. Per quanto riguarda il Flaminio i vincoli esistenti, in caso di pubblica utilità, possono essere superati. Ma per fare uno stadio da 45mila posti l’attuale impianto andrebbe ricostruito, sicuramente dialogando con la famiglia Nervi e rispettando le caratteristiche architettoniche che lo contraddistinguono. Però a me interessa lavorare soprattutto sulla questione dei piccoli impianti sportivi.
Ed al riguardo, come pensa di sovvertire le attuali carenze che, come diceva, sono endemiche?
Finora sono mancati dei bandi adeguati. Vanno scritti bene, devono essere conformi all’impianto e devono fissare dei paletti chiari per le società che si candidnoa a gestirli. Intanto devono essere realtà in grado di soddisfare determinati requisiti economici, altrimenti si rischia di avere sempre dei problemi. Inoltre questi bandi vanno scritti con l'obiettivo di destinare delle ore al pubblico, pensando ai territori, perché quello che serve è proprio metterli a disposizione dei romani. Invece si sono sprecate risorse, penso ad esempio alla città del Rugby di Spinaceto che è costatata tantissimo ma che a quel quartiere non ha dato assolutamente nulla. Io vorrei puntare sui piccoli impianti da far tornare in vita. Vanno rimessi in sesto, per i quartieri e per le famiglie che li abitano.
GIANNI BUGNO IN PISTA PER SALA
Alle elezioni Comunali del 3 ottobre a Milano Gianni Bugno correrà per entrare in Consiglio Comunale a sostegno di Beppe Sala. L'ex ciclista e due volte campione del mondo su strada si candida con la lista "Riformisti - Lavoriamo per Milano", che mette insieme le anime più centriste della coalizione in appoggio al sindaco uscente.
Bugno - già candidato a febbraio del 2010 alle Regionali lombarde nel listino che sosteneva il candidato governatore del centrosinistra Filippo Penati ma non eletto - non sarà però capolista. Si occuperà, sulla scia della sua carriera sportiva e professionale, di tutto ciò che riguarda la mobilità sostenibile, due ruote in primis.
A guidare la lista milanese dei Riformisti - che mette insieme Italia Viva, Azione e + Europa - saranno invece tre donne: Giulia Pastorella, Lisa Noja e Laura Specchio. Tra gli altri, in una compagine che dopo le teste di lista seguirà l'ordine alfabetico dei candidati, ci saranno anche Paolo Costanzo di + Europa e il direttore d'orchestra Alberto Veronesi. La lista centrista a sostegno della ricandidatura del sindaco Sala sta mettendo a punto in questi giorni un fitto calendario di appuntamenti da spalmare in questo settembre di campagna elettorale: in agenda sono previste anche due tappe di Matteo Renzi e Carlo Calenda. L'evento clou, "Riformisti per Milano e oltre" sarà il 23 settembre al Teatro Carcano: un meeting che riunirà diverse personalità della società civile.