MA C’ERA DAVVERO BISOGNO DELL’ATP CUP? - ACCUSE DI SESSISMO E FLOP BIGLIETTI, IL NUOVO TORNEO DI TENNIS A SQUADRE NELLA BUFERA – DJOKOVIC (CHE HA TRASCINATO LA SERBIA IN SEMIFINALE): “E’ NECESSARIO UNIFICARE ATP CUP E DAVIS” – LE DONNE RELEGATE SU CAMPI SECONDARI PROTESTANO, MARIA SHARAPOVA: “IL FEMMINILE SEMBRA UN TORNEO DI SECONDA MANO”
-Guido Frasca per “il Messaggero”
L'altra Davis che divide, al secolo ATP Cup, continua ad alimentare discussioni in un mondo del tennis che necessita di un manuale di istruzioni per l'uso: vedi i 4 Slam che non si mettono d'accordo su come giocare il quinto set con il risultato che ognuno fa come meglio crede. Domanda: ma c'era davvero il bisogno di un campionato del mondo a squadre sulla falsariga della riformata Coppa Davis andata in scena appena un paio di mesi fa con le Finals di Madrid? Dieci giorni di gara, 3 sedi (Perth, Sydney e Brisbane), 24 nazioni suddivise in 6 gironi.
«E’ necessario unificare ATP Cup e Davis», ha sottolineato Djokovic. A patto che ATP e ITF comincino a parlarsi. Ad irritare chi è rimasto fuori, poi, oltre al ricchissimo montepremi (14 milioni di euro), i punti validi per il ranking: «Io, che sono n. 37 Atp - si era lamentato lo yankee Opelka - Rublev n. 22 o Raonic n.32 non possiamo giocare, a differenza del n. 2 della Grecia Pervolakaris che è n. 433 o della Georgia Metreveli che è n.678. Assurdo».
DISCRIMINAZIONE
Il rischio che la neonata competizione potesse rivelarsi un'esibizione di lusso è stato smentito dai fatti. Il cast con 17 dei primi 20 giocatori del mondo ha assicurato un buon successo mediatico e in campo hanno tutti fatto sul serio: la sfida dei quarti tra Australia e Gran Bretagna ha avuto come epilogo un doppio da romanzo con Kyrgios e De Minaur che hanno annullato 4 match point a Murray e Salisbury chiudendo il tie break del terzo set 18-16. In un periodo in cui l'uguaglianza di genere è molto sentita, non poteva però che destare polemiche quanto accaduto a Brisbane, che ospita diversi match dell'ATP Cup e il torneo femminile.
Peraltro un WTA Premier con un signor campo di partecipazione, a cominciare dalla n.1 del mondo, l'australiana Barty. Dure le accuse di sessismo rivolte agli organizzatori: il campo centrale, la Pat Rafter Arena, è stato riservato ai soli match maschili, con le donne relegate sui campi secondari. Sloane Stephens, vincitrice degli US Open 2017 ha parlato di «mancanza di rispetto». Idem Maria Sharapova: «Il femminile sembra un torneo di seconda mano».
POCHI SPETTATORI
I numeri non aiutano: il centrale era pieno per metà solo quando in campo c'erano l'Australia o la Serbia di Djokovic. Per le altre sfide si arrivava al 30% della capienza in uno stadio da 7mila posti. I dati più negativi a Perth, dove in un'arena da 13.000 spettatori si sono registrate circa 9mila presenze per la Spagna di Nadal, ma non più di 3mila nelle altre sessioni. Craig Tiley, presidente di Tennis Australia, rilancia: «L'ATP Cup è un nuovo evento globale trasmesso in tutto il mondo. Non nascondiamo l'ambizione di poter discutere con la WTA per creare un evento femminile, una WTA Cup. Ben 7 delle 10 sportive più ricche del mondo sono tenniste, a riprova del potenziale di questo sport dal punto di vista economico». Fa sul serio o difesa d'ufficio?