IL MILAN DILAGA A VENEZIA E VOLA (PER IL MOMENTO) IN TESTA ALLA CLASSIFICA MA ESPLODE LA POLEMICA PER IL MANCATO RIGORE ALLA SQUADRA DI ZANETTI SULLO 0-1 PER L’EVIDENTE TRATTENUTA DI FLORENZI. PERCHE’ IL VAR MAZZOLENI NON E’ INTERVENUTO? L’ARBITRO IRRATI HA VISTO L’AZIONE E NON HA CONCESSO IL PENALTY...

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Da fanpage.it

 

venezia milan

Pochi minuti. Al Milan sono bastati quelli in apertura di ripresa per mettere il cappello sulla sfida contro il Venezia e conquistare la terza vittoria consecutiva. Un paio di colpi ben assestati che confermano come la squadra di Pioli abbia rialzato la testa, ritrovato poco alla volta automatismi e calciatori, energie e risorse, solidità nonostante una difesa giovane, priva (e lo sarà a lungo) della colonna Kjaer.

 

Come la corsia mancina sia un punto di forza e quando qualcosa da quella parte non funziona tutto diventa più difficile. Il resto, oltre a Leao ispirato nella versione assist-man, lo fa Theo Hernandez che si prende la scena quando si presenta sul dischetto e batte il rigore dello 0-3 al posto di Zlatan Ibrahimovic.

 

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Bum bum, doppietta: mazzata da fuori area e poi undici metri di gloria. Dopo gli errori (troppi) commessi sui penalty, lo svedese ha fatto un passo indietro ma il segno sul match lo ha lasciato ugualmente: sua la rete del vantaggio lampo, che è come una frustrata per i padroni di casa. Suo – come Cristiano Ronaldo – il record di bomber che ha trafitto ottanta squadre nei top cinque campionati Europei.

 

 

Il Venezia ci mette cuore e generosità ma crolla quando (in occasione del calcio di rigore concesso ai rossoneri) resta addirittura in dieci per l'espulsione di Svoboda (rosso per aver "parato" col braccio la conclusione di Hernandez, intervenuto su deviazione di Romero). Il "diavolo" controlla con ordine, gioca in scioltezza, sta senza pensieri e si gode il momentaneo primato in classifica al netto dei recuperi e delle partite non disputate nella ventesima giornata per le decisioni delle Asl ma lasciate sub iudice.

 

 

 

 

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