NE DOBBIAMO ANCORA MANGIARE DI MACEDONIA - A PESARE SULLA MANCATA QUALIFICAZIONE DELL'ITALIA DAL MONDIALE E' STATO LO SCARSO RENDIMENTO DI IMMOBILE, INSIGNE E JORGINHO - L'ATTACCANTE DELLA LAZIO IN MAGLIA AZZURRA NON NE AZZECCA UNA, IL CAPITANO DEL NAPOLI È PRONTO PER ANDARSENE A SVERNARE IN CANADA - L'ILLOGICO INGRESSO DI CHIELLINI E JOAO PEDRO NEL FINALE...

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Da www.ilnapolista.it

 

italia macedonia

A pesare, sull’esclusione dell’Italia dal Mondiale, è stato soprattutto il rendimento dei trentenni: Immobile, Insigne e Jorginho. Lo scrive, su Libero. Claudio Savelli, che indica come unica eccezione Verratti, ma unicamente nei primi 45′ di gioco.

 

“Pesa l’idea di un secondo Mondiale mancato, non a caso soprattutto sui trentenni che nel precedente erano all’apice e che nel prossimo vedono l’ultima occasione, ovvero Immobile, Insigne e Jorginho. Deludono infatti tutti e tre. Verratti è l’eccezione che conferma la regola, ma solo nel primo tempo”. Soprattutto, l’Italia ha avuto paura di perdere. In questo si misura la stoffa dei calciatori.

ROBERTO MANCINI DOPO ITALIA MACEDONIA

 

“Il calcio ricorda che le partite vanno giocate, soprattutto quelle in cui hai tutto da perdere. L’Italia ha perso quando ha avuto paura di non farcela. È qui e ora che si misura la stoffa dei giocatori, quando c’è tutto da perdere, non quando si può vincere ciò in cui non si sperava come a Wembley. E la risposta è ambivalente, deludente per i leader, discreta solo per i più giovani o i nuovi volti come Mancini e Bastoni, cioè coloro che fino a questa sfida erano stati ignorati, e Raspadori dopo l’ingresso. Si poteva osare, si doveva, accettando con umiltà che la finale dell’Europeo ha chiuso un ciclo, seppur i giocatori siano gli stessi”.

 

L’artefice della sconfitta è stato Mancini, che non si è reso conto che era necessario puntare sui “nuovi”.

 

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“È il dazio dell’identità assoluta, ti porta in alto ma poi diventa una vertigine. Nella ripresa diventa chiaro che questa Nazionale è ormai vittima di se stessa, non capisce il motivo per cui non segna più nonostante il gioco sia lo stesso di quando banchettava. Serviva cambiarla, se è vero che i “nuovi” sono i migliori. Magari prima dell’80′, quando Mancini inserisce Pellegrini e Tonali, e gli scheletri sono già usciti dall’armadio. Invece il ct ha fatto tutto il contrario, entrando nel panico con l’illogico ingresso di Chiellini e Joao Pedro nel finale. Ha peccato di riconoscenza. Così da artefice del trionfo è diventato autore del tonfo”.

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