NEDVED VS ALLEGRI, ATTO SECONDO - NELLO SPOGLIATOIO DELLA JUVE LE URLA DEL VICEPRESIDENTE CECO DAVANTI A MAX E AI DIRIGENTI DOPO IL KO CON IL BENFICA – SI COMPLICA LA POSIZIONE DEL TECNICO. NEDVED NON È MAI STATO UNO DEI PRINCIPALI FAN DI ALLEGRI, GIÀ DAI TEMPI IN CUI C'ERA ANCORA PARATICI. IL LORO RUOLO FU FONDAMENTALE NELL'ADDIO DEL TECNICO TOSCANO, E NELLA SCELTA DI PROVARE A SEGUIRE UNA NUOVA STRADA CON SARRI E PIRLO - NELLA SCORSA ANNATA, DOPO LA SCONFITTA NELLA FINALE DI COPPA ITALIA CONTRO L'INTER, CI FU UN ALTRO SFOGONE DI NEDVED…
-Da fanpage.it
La sconfitta della Juventus contro il Benfica ha messo a nudo i mali dei bianconeri. Pesante sfogo di Pavel Nedved nello spogliatoio.
La stagione è iniziata da poco, eppure in casa Juventus già non tira una bella aria. Risultati altalenanti in campionato, due sconfitte su due in Champions, e prestazioni molto negative, con la squadra apparsa indietro anche dal punto di vista fisico. Le speranze di un ritorno al successo, alimentate anche da un mercato da protagonista, hanno lasciato il posto alla paura di chiudere un'altra stagione senza gioie e senza titoli. Sul banco degli imputati c'è Massimiliano Allegri, capace non solo di spaccare il tifo, ma anche la dirigenza: insomma l'armonia in casa Juventus sembra essere un lontano ricordo.
Juve-Benfica infatti ha messo a nudo tutti gli attuali limiti della Vecchia Signora, anche sugli spalti dove i vuoti dello Stadium confermano che questo impianto non fa più paura a nessuno. Oltre alla preoccupante prestazione, ci sono anche altri segnali che fanno suonare il campanello d'allarme. Il labiale di Di Maria a Milik, intercettato dalle telecamere evidenzia, come il gruppo non abbia poi particolare fiducia nelle scelte del tecnico. Tecnico che negli ultimi giorni ha visto complicarsi la sua posizione.
La battuta di Arrivabene ("Allegri esonerato? Lo paghi tu quell'altro?) al tifoso, conferma che la Juventus insiste sì al momento su Max, ma non prende in considerazione l'ipotesi di un esonero soprattutto per motivi economici. Attenzione però perché se le cose dovessero peggiorare a quel punto bisognerà necessariamente prendere provvedimenti, visto che un'eliminazione in Champions e un addio al quarto posto rappresenterebbe un danno da non poco conto per le finanze.
Che fare dunque? Sperare in una rapida inversione di rotta, non senza però dare una strigliata a tutti, e in particolare anche ad Allegri. Ecco allora che ci ha pensato Pavel Nedved, che già in passato aveva fatto ricorso al proverbiale "bastone" mettendo da parte la "carota", per provare a suonare la carica.
D'altronde il vicepresidente ceco non è mai stato uno dei principali fan di Allegri, già dai tempi in cui c'era ancora Paratici. Il loro ruolo fu fondamentale nell'addio del tecnico toscano, e nella scelta di provare a seguire una nuova strada, puntando su un gioco più convincente. Nella scorsa annata, dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro l'Inter , fu proprio Nedved a mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità nello spogliatoio, lamentandosi poi anche con il presidente Agnelli, in passato principale "sponsor" di Max.
Allegri a rapporto dai dirigenti prima dell’avvio di stagione
E ora il copione si è ripetuto, con uno scenario che è parzialmente cambiato visto che all'interno della dirigenza e del gruppo, Allegri sembra avere sempre meno alleati. Se già durante il match di Champions contro i lusitani i volti dei vertici della Juventus erano tutto un programma, nel post-partita proprio Nedved ha deciso di passare ai fatti con una vera e propria sfuriata.
I dirigenti si recano sempre negli spogliatoi dopo la conclusione delle partite, ma questa volta però le cose hanno preso una piega diversa. L'ex centrocampista e attuale vice-presidente è esploso, lamentandosi per quanto visto in campo sotto gli occhi del tecnico e degli altri vertici bianconeri. Il confronto è stato molto lungo e infatti Allegri si è presentato davanti ai microfoni per le interviste in ritardo rispetto al solito. Non è dunque la prima volta che Nedved alza la voce, ma questa volta lo sfogo è arrivato ad inizio stagione in un clima molto difficile e teso, anche per lo scollamento tra i giocatori e l'allenatore, e tra quest'ultimo e la società. Su una cosa però almeno sono tutti d'accordo: ora c'è bisogno di stare zitti e pedalare.