ONANA DEVE PROVARE A SCACCIARE I PREGIUDIZI RAZZISTI SUI PORTIERI AFRICANI - IL 26ENNE CAMERUNESE ARRIVA ALL'INTER IN BARBA AI CLICHÉ SUI "NUMERI UNO" NERI, CONSIDERATI OTTIMI PER ISTINTO E INNATO ATLETISMO, MA IMPERFETTI TECNICAMENTE: CRESCIUTO AL BARCELLONA E SVEZZATO ALL'AJAX, SARÀ IL FUTURO DOPO HANDANOVIC - È IL COCCO DI ETO'O E HA RACCONTATO DI ESSERE GIÀ STATO VICINO A UN CLUB ITALIANO, MA POI SALTÒ TUTTO PER IL SUO COLORE DELLA PELLE... - VIDEO

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Claudio Savelli per “Libero Quotidiano

 

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Secondo Thomas N'Kono, il più grande estremo difensore africano, quello del Camerun '82, «in Africa dei portieri non frega niente a nessuno». In Europa, invece, i portieri africani interessano per via dell'istinto e dell'innato atletismo, ma aleggia nei loro confronti un pregiudizio sulla tecnica, considerata imperfetta.

 

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Lo è perché la scuola africana non ne cura i fondamentali, e sistemarli in età matura è impresa ardua, a meno che non ti chiami André Onana. Il nuovo portiere camerunese dell'Inter potrà, dal prossimo luglio, cancellare i cliché perché è calcisticamente cresciuto nel Barcellona, dove arrivò quando era ancora 14enne, ed è stato svezzato dall'Ajax, dove terminerà la stagione in corso, arrivando a scadenza di contratto.

 

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Onana diventa il 32esimo giocatore africano nella storia dell'Inter, primo tra i portieri, dopo aver attraversato le due migliori scuole giovanili europee. Ha tutto per essere degno erede di capitan Handanovic (38enne a luglio, a cui verrà proposto il ruolo di vice) a sua volta erede di Julio Cesar che rubò il posto a Toldo, anche se non sarà facile. L'impressione, però, è che arrivi nel posto giusto al momento giusto.

 

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Ha infatti 26 anni (li compie ad aprile), una buona esperienza internazionale (54 presenze tra Europa League e Champions) alle spalle, zero euro di costo del cartellino da sopportare e una carriera da rilanciare in una squadra che funziona a meraviglia: non potrebbe essere più motivato e, al tempo stesso, agevolato.

 

IL DESTINO

Milano è nel suo destino. Quando aveva 11 anni, il camerunese nato nel villaggio di Nkol Ngok, nella regione del Centro, fu notato da un osservatore dell'accademia di Samuel Eto'o, che a Milano è un idolo dal 2010.

 

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Nell'anno del triplete nerazzurro, Onana entrò nelle giovanili del Barcellona su segnalazione di Eto'o in persona: forse per questo, più che per il quadriennale da 3 milioni a stagione, Onana ha scelto l'Inter tra le decine di offerte ricevute, tra cui quella particolarmente accattivante dell'Arsenal.

 

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La sente sua ancor prima di renderla tale, esattamente come Eto'o. Come Handanovic, è un tipo riservato: ama viaggiare, la moglie Melanie Kamayou e il figlio André junior, nato nel 2019.

 

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Conta 206 partite con l'Ajax di cui 84 senza incassare reti. È abituato a parare per una prima della classe, subendo quindi pochi tiri e mantenendo alta la concentrazione nei momenti di disoccupazione, ma dovrà riabituarsi alla continuità di impiego: dal 5 febbraio scorso, quando fu squalificato per un anno per un controllo antidoping positivo del 30 ottobre 2020, ad oggi ha giocato solo due partite (lo scorso 24 novembre contro il Besiktas in Champions e a dicembre in coppa nazionale).

 

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Ad incastrarlo fu il "furosemide", un diuretico presente in un medicinale prescritto alla moglie, che aveva utilizzato per errore: la pena fu poi ridotta a nove mesi. Ora avrà la Coppa d'Africa per togliere la ruggine e consegnarsi in buone condizioni all'Intera fine stagione. I nerazzurri, di contro, dovranno riportare Onana al massimo splendore, migliorandone la parte tecnica per sfatare il pregiudizio dei portieri africani in serie A.

 

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Per Onana è una battaglia personale: in un reportage del quotidiano olandese NRC sul razzismo nel calcio, ha ammesso di essere stato «vicino ad un club italiano» dopo che l'Ajax perse la finale in Europa League contro il Manchester United, tre anni fa, «finché il direttore sportivo del club non disse all'agente che un portiere nero avrebbe causato troppi problemi con i tifosi».

 

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Non ci sono estremi difensori africani nell'attuale serie A, l'ultimo è stato Alfred Gomis, senegalese alla Spal nel 2019 e ora al Rennes, in Ligue 1. «Per noi è più difficile arrivare ad alti livelli perché si pensa che commettiamo più errori: è un'idea che va cambiata». Facendosi scegliere dall'Inter, Onana ha cominciato l'opera. Per il resto, parola al campo: con orgoglio contro il pregiudizio.