ORA LA RIPARTENZA DEL CAMPIONATO E’ UN PO’ MENO PROBABILE – DOCCIA GELATA PER IL CALCIO, IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DEL GOVERNO HA BOCCIATO IL DOCUMENTO PRESENTATO DALLA FEDERCALCIO CON LE MISURE PER PREVENIRE NUOVI CONTAGI. GARANZINI: "I PROBLEMI VERI INIZIERANNO NELLA FASE TRE, DAL 18 MAGGIO. LE TRATTENUTE SUI CALCI D' ANGOLO? E QUEI MUCCHI SELVAGGI IN AREA DI RIGORE?"

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Gigi Garanzini per “la Stampa”

 

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Dai e dai il calcio lo spiraglio pensava di averlo trovato. Ripartire il prossimo lunedì sotto le mentite spoglie di sport individuale per poi, dopo due altre settimane, il 18 maggio, tornare a essere collettivo. E ahinoi di contatto.

 

Questo si era ricavato dalle parole del presidente Conte. Ma poi è arrivato l' intervento del ministro Spadafora ed è stata una doccia gelata per il mondo del pallone, a cominciare da Federcalcio e Lega, che già credeva di aver riaffermato il suo buon diritto a essere considerato un po' più uguale degli altri.

 

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT45

Situazione in divenire, ovviamente a tarda sera secondo i nuovi dettami di comunicazione ai tempi del coronavirus. E motivo del contendere gli allenamenti individuali previsti per le due prime settimane, nel pieno rispetto del distanziamento sociale.

 

Anche se poi i problemi veri comincerebbero nella fase tre, a partire dal 18 maggio, quando il calcio tornerebbe per l' appunto ad essere gioco di squadra. Che significa coabitazione fuori dal campo, in una sorta di isolamento collettivo e prolungato: e in campo contatti frequenti, prolungati, pur se ragionevolmente cauti nei primi tempi, che faranno da prologo a quelli ben diversamente aggressivi della fase quattro.

 

Tutto propedeutico ad arrivare poi, da giugno, a fare sul serio. Quando le raccomandazioni, le cautele resterebbero, resteranno in spogliatoio perché il calcio è il gioco più bello del mondo ma la sua ragione sociale è vincere, senza nemmeno andare troppo per il sottile.

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Se ci arriveremo, vedremo meno sputi, questo magari sì. Per soffiare il naso ci sarà forse un fazzoletto nel calzoncino. Ma le trattenute sui calci d' angolo?

Quei mucchi selvaggi in area di rigore dove tutti si avvinghiano a tutti quando sta per partire il pallone? E come non saltare in groppa al compagno che ha appena fatto gol? Ai tempi di Meazza, e poi ancora di Di Stefano il gol valeva non più di una sobria stretta di mano: oggi nemmeno quella.

 

2 - RIMANDATO

Stefano Scacchi per “la Stampa”

 

Arriva il primo via libera alla ripresa dell' attività sportiva in Italia dal 4 maggio, ma il calcio rimane in seconda fila dietro le discipline individuali. Il decreto della presidenza del consiglio parla solo di atleti singoli, senza riferimenti agli sport di squadra: «Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, sono consentite le sessioni di allenamento degli atleti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, senza alcun assembramento e a porte chiuse per gli atleti di discipline sportive individuali».

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT43

 

Niente sconti Il premier Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa, rinvia al 18 maggio la possibile ripresa degli allenamenti degli sport collettivi. Ma rimanda questa eventualità all' approvazione del protocollo medico della Figc da parte del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora.

 

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT41

Svanisce la possibilità di rivedere i calciatori in campo già lunedì prossimo con sedute a gruppetti distanziati nei centri sportivi di Serie A. Spadafora non fa sconti al calcio italiano: «Stiamo assistendo a un tentativo maldestro di alcuni presidenti di scambiare il "vedremo" del governo in una incapacità di decidere - dice a "Che tempo che fa" -, non vogliamo penalizzare il calcio. Riceviamo molte pressioni. E adesso mi aspetto le rimostranze della Lega. Ma la ripresa deve essere graduale.

Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT24

 

Dobbiamo avere protocolli rigidi». Da oggi ripartirà il confronto con la Figc sul protocollo presentato da via Allegri. Ma Spadafora rivela che due giorni fa il Comitato tecnico scientifico del governo ha bocciato il documento presentato dalla Federcalcio con le misure per prevenire nuovi contagi: «Non è ancora sufficiente, ha bisogno di una serie di approfondimenti».

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L' illusione dei club L' assenza di ogni riferimento agli sport collettivi aveva subito lasciato perplessi i dirigenti calcistici. Una successiva frase del premier Conte aveva alimentato qualche speranza su sedute individuali dal 4 maggio nei centri sportivi di Serie A. Ma poi è arrivato la doccia fredda di Spadafora che ha spento ogni ottimismo. Non sono quindi andate a buon fine le trattative continue tra calcio ed esperti di Palazzo Chigi che hanno caratterizzato la giornata di ieri per cercare una mediazione.

 

Ormai il mondo del pallone percepisce un' ostilità sempre più forte da parte dell' esecutivo. In tanti non capiscono come sia possibile che dal 4 maggio uno sportivo amatoriale potrà tornare a correre in un parco, mentre un calciatore professionista non potrà farlo nel centro di allenamento del suo club.

stadium torino

 

Ripartenza meno probabile A maggior ragione resta ancora tutta da definire la ripresa del campionato fermo dal 9 marzo alla 26ª giornata (secondo un sondaggio della società Izi, in collaborazione con Comin & Partners, il 64% degli italiani sarebbe contrario alla ripartenza della Serie A): «Da appassionato di calcio - dice Conte - mi sembrava strano che il campionato potesse essere interrotto. Valuteremo che possano terminare i campionati che sono stati sospesi, ma lo faremo garantendo la massima sicurezza».

Spadafora

 

Sul tavolo restano le ipotesi del ritorno sui prati degli stadi a porte chiuse il 6-7 giugno o il 13-14 giugno, in tempo per finire entro il 2 agosto e cedere la scena a Champions ed Europa League. Ma da ieri questo scenario sembra un po' meno probabile.

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vincenzo spadafora foto di bacco (1)
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