PERCHÉ L’EMIRO DEL QATAR TAMIM AL THANI HA VOLUTO METTERE SULLE SPALLE DI MESSI IL "BISHT", IL MANTELLO RITUALE, ALLA PREMIAZIONE DEI MONDIALI? IL GESTO È STATO UN MESSAGGIO "DI SUPREMAZIA" MANDATO AL MONDO ARABO, IN PRIMIS AI SUOI STORICI RIVALI DEGLI EMIRATI ARABI - A CERTIFICARE IL DOMINIO DI DOHA C'ERA, INSIEME A LEO MESSI, ANCHE IL "VALLETTO" MACRON (CHE COME SARKOZY HA UN RAPPORTO DI "AFFINITÀ ELETTIVA" VERSO IL QATAR)
-Dagonews
L'aver indossato il "Bisht", il mantello tradizionale che Al Thani ha appoggiato sulle spalle di Leo Messi durante la cerimonia di premiazione del Mondiale, in Occidente è stato giudicato un grottesco e inopportuno atto di sottomissione allo strapotere economico del Qatar.
In realtà, quel gesto è stato un messaggio che l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani ha mandato al mondo arabo, in primis ai suoi storici nemici degli Emirati Arabi. Una dimostrazione di potere che suona come un guanto di sfida lanciato verso i ricconi di Dubai che già hanno molto sofferto per l’assegnazione dei mondiali al Qatar.
A corredo della ostentazione di supremazia da parte degli emiri di Doha non c’era solo il campionissimo Messi, che si è prestato al gioco in quanto è a libro paga dei qatarini del Psg, ma anche il suo “valletto” Macron. Il toy boy dell’Eliseo, come il suo predecessore Sarkozy, ha un rapporto di affinità elettiva verso il Qatar…
PERCHÉ MESSI INDOSSAVA UN MANTELLO ALLA PREMIAZIONE DEI MONDIALI: COS’È IL BISHT E COSA C’ENTRA L’EMIRO DEL QATAR
Da open.online
Nella premiazione della finale di ieri, 18 dicembre, Lionel Messi si è trovato a dover mettere sopra la maglietta dell’Argentina un abito nero passato dall’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani. Il campione ha così alzato la coppa con addosso una giacca della tradizione qatariota. Ed è iniziata la polemica sui social. Il dibattito si è diviso tra chi sostiene che si tratti di un atto di rispetto nei confronti del calciatore e chi ci vede un gesto di arroganza e potere. L’abito indossato da Messi durante la premiazione dei Mondiali è un Bisht, un mantello tradizionale del golfo Persico – tipicamente maschile – che simboleggia prestigio, regalità e ricchezza. Solitamente, infatti, lo indossano gli uomini di spicco in Qatar.
Cos’è un Bisht e perché ha suscitato clamore
Un simbolo culturale diventato presto un protagonista dei Mondiali, ma tra non poche polemiche. A partire dall’ex calciatore difensore dell’Argentina Pablo Zabaleta che ha commentato la vicenda dicendo: «Mi chiedo solo, perché? Perché? Non c’era motivo per farlo». Così come l’allenatore inglese Alan Shearer: «Nemmeno io pensavo che Infantino glielo avrebbe lasciato fare». E anche sui social il pubblico si è diviso. «Senza vergogna, il Qatar si è spinto a tanto in un momento così», scrive un utente. Ma c’é anche chi lo vede come un gesto di rispetto. «Il Bisht è lo indossavano i guerrieri dopo una vittoria. il re del Qatar ha voluto onorare Messi», scrive un altro. Nel dibattito si è inserito anche Tlon che definisce discutibile il gesto. Per più ragioni.
Una vestizione simbolica per manifestare potere
In primis, l’emiro Al Thani «ha costretto il calciatore più forte del mondo a sottomettersi a una vestizione simbolica a quanto sembra non concordata, al solo scopo di manifestare il proprio potere effettivo sul calcio (basti guardare fino a dove continuava a spingersi dopo aver dato la coppa al capitano) e sull’economia mondiale». A far infuriare gli utenti è che coprendo la maglia dell’Argentina si è voluto inviare un messaggio economico-politico. Ma non solo. Nonostante ci siano stati paragoni tra Maradona e Messi sul campo, questo gesto sembra aver tracciato una distinzione tra i due: «Il primo – spiega Tlon – è contro la Fifa e contro il potere e ci si è spesso messo contro, pagando carissima la propria direzione ostinata e contraria. Il secondo, invece, quel potere lo ha spesso assecondato».