A PESARE SULLA CONDANNA DI ANDREA AGNELLI, PUNITO CON ALTRI 16 MESI DI INIBIZIONE DAL TRIBUNALE DELLA FIGC, È STATO IL SUO RIFIUTO A RINUNCIARE A FUTURI RECLAMI (COSA CHE INVECE HA ACCETTATO LA JUVENTUS AL MOMENTO DEL PATTEGGIAMENTO) – AD AGNELLI VIENE CONTESTATO UN MANDATO FITTIZIO CONFERITO ALL’AGENTE DI CHIELLINI PER IL RINNOVO - A INCHIODARLO, È UN’INTERCETTAZIONE NELLA QUALE SPIEGA CHE…
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Andrea Agnelli è stato punito con altri 16 mesi di inibizione dal Tribunale della Figc. L’ex presidente della Juventus dovrà anche pagare una multa di 60mila euro. A pesare, sulla condanna, è stato il rifiuto di Agnelli a rinunciare a futuri reclami, cosa che invece aveva accettato la Juventus al momento del patteggiamento. Il Corriere dello Sport scrive:
“E’ rimasto solo Andrea Agnelli sul banco degli imputati, ma la sua, del resto, è una battaglia di principio. Ha voluto separare la sua posizione da quella della Juve (che patteggiando, pur senza ammettere colpe, ha chiuso l’intera vicenda con 718mila euro di ammenda) e anche ieri i legali, in assenza dell’imputato, hanno di nuovo professato l’innocenza dell’ex presidente, che si dice già pronto al ricorso.
I tentativi di accordo con Chiné sono andati avanti per settimane, ma si sono arenati su un punto: l’impegno scritto a non procedere oltre con i reclami, accettando in questo modo le squalifiche per le plusvalenze (come Paratici e Cherubini). Agnelli è andato invece allo scontro e oggi la sua vicenda (per il caso plusvalenze) farà tappa al Tar”.
Per quanto riguarda le contestazioni del Tribunale Figc, scrive il Corriere dello Sport,
“per i giudici Agnelli ha violato l’articolo 4.1 del codice di giustizia sportiva (lealtà, probità e correttezza) con responsabilità diretta negli accordi di riduzione di 4 mensilità nel 2020 (da marzo a giugno) di 21 calciatori e dell’allenatore Sarri con l’omissione di depositare le integrazioni già concluse con gli stessi (e nella consapevolezza che tali accordi sarebbero stati depositati a bilancio)”.
Lo stesso si sarebbe ripetuto nel 2021. Per quanto riguarda invece il rinnovo di capitan Chiellini, per giudici l’agente del giocatore ebbe un mandato fittizio.
“Per quanto riguarda il rinnovo di capitan Chiellini, invece, a inchiodare Agnelli sarebbe stata un’intercettazione nella quale spiegherebbe come il ruolo del procuratore sarebbe stato a dir poco marginale, pur avendogli conferito ufficialmente un mandato”.