IL PIATTO PIANGE: LA JUVE HA I CONTI DISASTRATI - AGNELLI SI AVVIA VERSO UN ALTRO BAGNO DI SANGUE PER LE CASSE, CON UN ROSSO DI 200 MILIONI CHE VERRÀ CERTIFICATO IL 30 GIUGNO - SENZA SCUDETTI DA DUE ANNI E CON MAGRI RISULTATI I CHAMPIONS, LA SOCIETÀ DEVE INVESTIRE MEGLIO E RISANARE I CONTI: NON A CASO IL PRESIDENTE "MONOCIGLIO" HA FATTO TORNARE UN MANAGER FIDATO COME FRANCESCO CALVO, VISTO CHE IL MOMENTO È DELICATO, DIMENTICANDO GLI ATTRITI AMOROSI E LA MOGLIE FREGATA...
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La Gazzetta fa il punto sulla situazione economico-finanziaria della Juventus. Il titolo è: “Agnelli rimane e svolta. Ecco i piani per il futuro tra tagli e voglia di rivalsa”.
Nell’articolo c’è scritto, tra le altre cose, che:
La Juve deve tagliare i costi della rosa senza perdere di vista l’obiettivo sportivo: quello minimo, da piano 2019-24, è la qualificazione continuativa alla Champions col raggiungimento degli ottavi; quello auspicato dall’ambiente bianconero è lo scudetto sfuggito negli ultimi due anni.
Si spiegano anche così le apparenti incongruenze nelle strategie di mercato, tra un colpo di prospettiva come Vlahovic e un’operazione “one shot” come Di Maria. Una cosa è sicura: il problema non sono le risorse.
La Juventus si è consolidata patrimonialmente e ha abbattuto il debito con l’aumento di capitale da 400 milioni concluso a dicembre ma ha il dovere, nei confronti degli azionisti, di non sperperare il tesoretto, di compiere investimenti efficaci.
La riduzione delle spese è stata già avviata, anche se il bilancio al 30 giugno sarà ancora un bagno di sangue: la perdita non sarà lontana dal -210 milioni del 2020-21. Dal 2022-23 cominceranno a vedersi i frutti del risanamento.
Da segnalare il ritorno in società di Francesco Calvo che era sposato con Deniz Alkalin l’attuale compagna di Andrea Agnelli. La Gazzetta ci tiene a specificare che:
le questioni private che nel 2015 spinsero Calvo ad accettare l’offerta del Barcellona sono state messe da parte, tant’è che il processo di nomina è stato seguito personalmente dal presidente, ben contento di reintrodurre tra le figure apicali un manager fidato che conosce bene l’azienda, soprattutto in una fase come questa.