POCHI ITALIANI E SEMPRE PIU’ SCARSI: COME SI SALVA LA NAZIONALE? - IL PRESIDENTE DELLA FIGC, GRAVINA, VUOLE INTRODURRE NUOVI PARAMETRI: ALZARE DA 8 A 12 IL NUMERO MINIMO DI ITALIANI ISCRIVIBILI NELLA ROSA DEI 25 IMPIEGABILI DA UNA SQUADRA IN SERIE A - MA A SCARSEGGIARE SONO PURE LE STRATEGIE DEI CLUB CHE, CON POCHI SOLDI E ZERO IDEE, HANNO RIEMPITO I VIVAI DI RAGAZZI STRANIERI (CHE COSTANO POCO) - QUEL CHE MANCA AL CALCIO ITALIANO SONO SOPRATTUTTO DIRIGENTI CAPACI DI AVVIARE UNA RIVOLUZIONE…
-Estratto dell’articolo di Benedetto Saccà per “il Messaggero”
[…] La Nazionale sbanda a ogni curva, segna come una squadra neopromossa e, soprattutto: fatica ad attingere acqua nuova dal bacino del campionato di Serie A. […] nel celebrarsi di ogni turno, a scendere in campo è il 61% di stranieri. Sei su dieci. […]nelle sette giornate di campionato andate in scena finora, hanno giocato 301 calciatori stranieri per un totale di 1.278 presenze complessive.
Il che si riflette in una media di 183 non italiani impiegati in campo in ciascun turno. E dunque: se stimiamo che in ogni giornata scendano in campo 300 atleti (15 per squadra), l'incidenza dei 183 stranieri è pari al 61% del totale. E non differente è il dato generale, che racconta di 363 stranieri tesserati in Serie A: 18 per rosa, il 62,3% dell'intero torneo. […]
[…] I giovani di spessore, poi, volano all'estero: come Scamacca, Lucca, Viti, Esposito, Gnonto, Casadei. […] La Figc vuole, vorrebbe evitare sconquassi peggiori e al presidente Gravina è parso naturale avanzare l'ipotesi di introdurre nuovi parametri, alzando così da 8 a 12 il numero minimo di italiani iscrivibili nella rosa dei 25 impiegabili in A. Si vedrà.
Aiutare la Nazionale si potrebbe, ma in fondo a scarseggiare drammaticamente sono pure le strategie economiche dei club, sempre più orientati e vocati ad agire per conto della quantità che non in nome della qualità. Dei vivai, ormai densi e intrisi di ragazzi non italiani, si sono persi la profondità e i confini. I soldi sono meno rispetto ad altri paesi, però certo non mancano. Servono, forse, dirigenti degni di una rivoluzione.